Peter Grimes, opera che nel 1945 segnò il primo vero successo teatrale di Benjamin Britten, non era mai stata rappresentata alla Fenice, nonostante l’amicizia che il compositore aveva stretto con il teatro veneziano. Ad oltre 75 dal debutto, il lavoro arriverà ora sul prestigioso palcoscenico lagunare, in un nuovo allestimento ideato dall’affermato regista scozzese Paul Curran, con la prestigiosa direzione di Juraj Valčuha, alla guida dell’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice. Interpreti principali saranno il tenore Brenden Gunnell nel ruolo eponimo, il soprano Emma Bell in quello di Ellen Orford e il basso-baritono Mark S. Doss nella parte del Captain Balstrode; scene e costumi sono firmati da Gary McCann, mentre il disegno luci è curato da Fabio Barettin. Peter Grimes sarà in scena al Teatro La Fenice di Venezia il 24 26, 29 giugno, 2 e 5 luglio 2022; la prima rappresentazione di venerdì 24 giugno (ore 19) sarà trasmessa in diretta da Rai Radio3. L’opera, in un prologo e tre atti, su libretto di Charles Montagu Slater, è tratta dal poema The Borough (Il borgo) di George Crabbe (1754 – 1832), poeta, uomo di lettere ed ecclesiastico inglese, autore di poemi e novelle in cui descrisse la vita delle classi più umili. Peter Grimes debuttò al Sadler’s Wells il 7 giugno 1945, in una Londra ancora gravemente ferita dalla guerra: il successo del lavoro rappresentò un momento di rinascita per le scene inglesi. Al centro della vicenda è il pescatore Peter Grimes, figura ambigua, tormentata, piena di contraddizioni; un uomo vittima di un’aura maledetta attribuitagli dagli sguardi dei suoi compaesani del Borgo. Sospettato per due volte di aver provocato la morte del proprio mozzo, alla fine della vicenda troverà riscatto nel suicidio indotto, facendo affondare la propria barca in mare. L’opera, inevitabilmente influenzata dal clima bellico ancora ben vivo, presenta molteplici piani di lettura, dai quali emergono – come sottolinea la nota di presentazione del Teatro – alcuni temi universali: la violenza fisica e psicologica, verso gli adolescenti e verso le donne; il condizionamento della massa sull’individuo; ma soprattutto il senso di colpa, il desiderio di riscatto e il perdono. Alla complessità del messaggio fa da contrappunto la grande linearità della struttura musicale, con l’opera suddivisa in due parti simmetriche: la prima segna un percorso verso l’illusione di un’ascesa, di un riscatto, mentre la seconda la caduta dalla disillusione alla morte. Lo stile musicale si contraddistingue per un intelligente eclettismo, caratterizzato da molteplici influssi eterogenei, da Wagner a Puccini fino a Berg, con alcune incursioni più squisitamente britanniche rintracciabili nelle canzoni marinaresche.