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Dal Microcosmo al Cosmo: La Grande Sinfonia di Matematica Quantistica, Quinta Perfetta e Armonia delle Sfere
Questa connessione è stata rilevata solo relativamente di recente, ma ha aperto nuove prospettive nella comprensione della teoria musicale e della sua relazione con la matematica.
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Nell’immensità dell’universo e nelle leggi che governano le particelle subatomiche, esiste una melodia nascosta, un linguaggio universale fatto di onde, proporzioni e armonie. Esploriamo l’intersezione affascinante tra matematica quantistica, il principio armonico della quinta perfetta in musica, e la visione kepleriana dell’armonia delle sfere.

Prima di tutto, facciamo un tuffo nell’acqua cristallina dell’armonia musicale. In musica, una quinta perfetta è uno degli intervalli musicali più fondamentali e piacevoli all’orecchio umano. Si tratta di un intervallo tra due note in cui la frequenza della nota più alta è 1,5 volte quella della nota più bassa. Ad esempio, se la nota più bassa è un Do (con una frequenza di 261,63 Hz), la nota più alta sarebbe un Sol (392,44 Hz).

Nel mondo infinitamente piccolo della meccanica quantistica, tutto è descritto da funzioni d’onda e livelli energetici quantizzati. Anche qui, la proporzionalità e l’armonia emergono, ma in un contesto apparentemente disconnesso dalla musica.

Johannes Kepler, nell’elaborazione delle sue leggi del moto planetario, fu guidato da un profondo senso di armonia e proporzionalità. La sua famosa Terza Legge del moto planetario esprime una relazione precisa tra il periodo di rivoluzione di un pianeta e la sua distanza dal Sole, un’idea che lui associava a una sorta di “musica delle sfere”.

Il Collegamento Inaspettato: Onde, Proporzioni e Armonia

Tutti e tre questi mondi — musica, matematica quantistica e astronomia — sono uniti dalla lingua comune delle onde e delle proporzioni. La quinta perfetta è un intervallo armonico tra due note. La meccanica quantistica descrive particelle come funzioni d’onda. Kepler vedeva i moti planetari come un’espressione di armonia. Tutti sono esempi di come l’universo sembra favorire determinate proporzioni e relazioni, sia nel microcosmo delle particelle subatomiche che nel macrocosmo dei corpi celesti.

La Musica dell’Universo

Se potessimo dare una colonna sonora all’universo, sarebbe composta non solo dalle note di una quinta perfetta, ma anche dai sussurri quantistici delle particelle subatomiche e dalle maestose progressioni armoniche dei corpi celesti in movimento. Questa sarebbe la sinfonia dell’universo, un lavoro in progress continuo scritto nel linguaggio universale della matematica, interpretato dalla natura e diretto dalle leggi della fisica.

E mentre tentiamo di decifrare questa complessa partitura, è quasi come se stessimo imparando a sintonizzarci su una stazione radio cosmica, ascoltando lentamente la trascendente musica delle sfere. Con ogni scoperta scientifica, con ogni accordo suonato, ci avviciniamo sempre di più a comprendere questa melodia universale, una melodia che forse, in un lontano futuro, potremo ascoltare nella sua pienezza.

Quindi la prossima volta che sentirai una quinta perfetta, o leggerai di un’avventura scientifica che sonda le profondità del mondo subatomico o le distanze interstellari, ricorda che stai partecipando a qualcosa di molto più grande. Non sei solo un ascoltatore o un osservatore, ma un musicista in questa grande orchestra cosmica. E proprio come in una sinfonia, ogni nota, ogni particella, ogni stella ha un ruolo da svolgere nella creazione di questa armonia suprema che è la vita stessa.

In fin dei conti, forse non stiamo solo “imparando ad ascoltare” ma stiamo anche “suonando” nel grande concerto cosmico, contribuendo con le nostre note uniche a questa infinita e meravigliosa composizione che è, in effetti, la musica dell’universo.

C’è dell’altro

Secondo Giambico, filosofo del IV secolo dopo Cristo, Pitagora fece una scoperta che sarebbe diventata fondamentale per l’intera storia della scienza. Passando vicino ad una bottega di fabbri, si rese conto che i martelli battendo sull’incudine, producevano una varietà armonica di suoni in base ad alcuni casi.

Pitagora entrò nella fucina e constatò che i martelli il cui peso era in rapporto frazionario semplice (1/2, 2/3, 3/4…), rispetto a un particolare martello, producevano suoni armonici, mentre quando questo rapporto non esisteva, si determinava una disarmonia.

Questa semplice constatazione fu sufficiente per Pitagora per scoprire che l’altezza di una nota è proporzionale alla lunghezza della corda che la produce. Ciò ispirò il grande astronomo Keplero (1571 – 1630) nella scoperta della leggi di moto dei pianeti.

Altre informazioni

In musica, una “quinta perfetta” è un tipo di intervallo tra due note. Prendiamo come esempio la scala di Do maggiore, che è: C, D, E, F, G, A, B. Se parti da Do e conti fino alla quinta nota, arrivi a Sol. Questo intervallo tra Do e Sol è chiamato una “quinta perfetta”.

Perché si chiama “perfetta”? Beh, è un termine tecnico in teoria musicale. Se conti i semitoni (i passi più piccoli tra le note su un pianoforte) tra Do e Sol, otterrai 7 semitoni. Questo rende l’intervallo “perfetto” secondo le regole della teoria musicale occidentale.

Allo stesso modo, puoi parlare di altre “quinte perfette” in altre scale. Ad esempio, D ad A, o E a B, sono anche quinte perfette.

Il rapporto di frequenza 3:2 è un altro modo per descrivere una quinta perfetta. Se hai una nota a 440 Hz (come A), una quinta perfetta su quella nota sarebbe E a 660 Hz. Questo rapporto di 3:2 tra le frequenze è ciò che crea l’armonia nelle quinte perfette.

C’è anche una discussione su come alcuni trovano che il nome “quinta perfetta” possa avere radici più in matematica o schemi geometrici, piuttosto che nell’uso pratico dell’intervallo in musica. Alcuni ritengono che sia chiamato “perfetto” perché ha un rapporto di frequenza semplice e bello, mentre altri pensano che la denominazione abbia più a che fare con la sua posizione nel cerchio delle quinte.

Dunque, “quinta perfetta” è un termine tecnico in teoria musicale che descrive un tipo specifico di intervallo armonico tra due note, e viene chiamata “perfetta” per una varietà di ragioni storiche e teoriche.

Autore: Uber Bertiè

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