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La Musica Classica in Italia

Tornano i concerti di Asolo Musica e Fondazione Cini all’Auditorium Lo Squero di Venezia
Al via la programmazione autunnale dei concerti sull’Isola di San Giorgio Maggiore nella suggestiva struttura affacciata sulla Laguna

A solo Musica Presenta

Riprende il 6 novembre e si conclude il 18 dicembre la Stagione di concerti organizzata da Asolo Musica in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini a Lo Squero, la storica officina per la costruzione di gondole ispirata alla struttura dell’Arsenale e divenuta ora un Auditorium unico nel suo genere.

Avviata in maggio, la rassegna nei primi quattro appuntamenti ha ospitato il Quartetto di Venezia, Danilo Rea, Uri Caine e l’ensemble L’Arte dell’Arco con Roberto Loreggian al cembalo.

Protagonisti della stagione autunnale saranno il Quartetto di Venezia, presente in tre concerti (6 e 27 novembre, 18 dicembre), il flautista Massimo Mercelli (6 novembre), il  pianista Maurizio Baglini (18 dicembre), la violinista Sonig Tchakerian (13 novembre) e il violoncellista Mario Brunello (20 novembre e 11 dicembre).

Apertura il 6 novembre con il Quartetto di Venezia, ospite fisso allo Squero e quartetto in residenza alla Fondazione Giorgio Cini dal 2017. L’ensemble si esibirà in dialogo con il flauto di Massimo Mercelli in un programma dedicato allo stile galante, con quartetti e quintetti di Boccherini e Mozart.

Fondatore di uno dei primi Quartetti stabili della storia, Luigi Boccherini (Lucca 1743 – Madrid 1805) fu un compositore raffinato e un musicista cosmopolita: la leggerezza e la trasparenza delle sue trame sono particolarmente evidenti nel Quartetto in Sol maggiore op. 52 n. 3, scritto per il re Federico Guglielmo II di Prussia, e nel Quintetto per flauto e archi in do maggiore G. 439, caratterizzato da due movimenti brillanti che incorniciano un toccante dialogo tra flauto e violoncello. Il programma prosegue con il Quartetto per flauto e archi K. 285 di Mozart, e si conclude con l’Adagio e fuga in do minore K 546, risalente al periodo in cui il genio salisburghese scopriva, nella biblioteca del barone van Swieten, il contrappunto rigoroso di Bach.

Proprio il compositore di Lipsia sarà al centro della data successiva, inizio di un percorso dedicato alle Sonate e Partite per violino di Bach che proseguirà con Mario Brunello. Nell’appuntamento del 13 novembre sarà Sonig Tchakerian ad eseguire la Partita in Si minore BWV 1002, in cui ad ogni movimento di danza è associato un double – sorta di “doppio” o di sosia della danza iniziale che la ripresenta in una versione più astratta – e la Sonata in La minore BWV 1003, in parte basata sul corale quaresimale O Haupt voll Blut und Wunden.

Il 20 novembre sarà la volta di Mario Brunello che inizierà, con le tre Sonate, la sua Integrale delle Sonate e Partite di Bach su un violoncello piccolo a quattro corde, copia esatta di un Amati di inizio Seicento. Una formula proposta in prima mondiale due anni fa in un’incisione per l’etichetta francese Arcana, che ha dato al celebre virtuoso l’opportunità “di leggere le Sonate e Partite da violoncellista, senza rincorrere virtuosismi impossibili” e senza trasposizioni di note: così le partiture, nella loro interezza, ci vengono trasmesse con tutto “il fascino del canto del controtenore, il potere di seduzione di una figura androgina”.

Il 27 novembre torna il Quartetto di Venezia con un omaggio a Stravinskij nel cinquantesimo della scomparsa. In programma Tre pezzi per quartetto (1914), opera poco eseguita in cui Stravinskij si diverte a sovvertire la tradizionale scrittura per archi, il Quartetto per archi n. 1 op. 11 di Čajkovskij, con la melodia del noto canto popolare russo Vanija siede sul divano e fuma la pipa, e il Quartetto op. 33 n. 2 ‘Lo scherzo’ di Haydn, così detto a causa del Presto finale che include episodi di sfrenata danza popolaresca.

L’11 dicembre con l’esecuzione delle tre Partite Mario Brunello concluderà la sua Integrale delle Sonate e Partite bachiane. Particolarmente intensa la Ciaccona posta a conclusione della Partita n. 2 BWV 1004 in re minore, uno dei grandi misteri della produzione di Bach, essendo un brano di dimensioni inaudite di cui si ignorano i moventi e la funzione. Di certo però è uno brani più potenti e laceranti della storia della musica.

A suggellare la rassegna il 18 dicembre è nuovamente chiamato il Quartetto di Venezia, cui era stata affidata anche l’apertura di maggio. Lo si ascolterà in dialogo con uno dei più acclamati pianisti italiani del momento, Maurizio Baglini. In programma il Quartetto op. 51 n. 1 di Brahms, tragico e introspettivo fin dalla tonalità in cui è scritto – il primo quartetto della maturità dopo che il compositore aveva distrutto i suoi lavori giovanili – e il Quintetto per pianoforte e archi in fa minore op. 34, unico quintetto con pianoforte di Brahms. Un brano di grandi proporzioni e di carattere cangiante, che alterna grande potenza e momenti sottili e impalpabili, per concludere la stagione con un omaggio al potere della musica tout-court.

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Autore: Uber Bertiè

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