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Teatro Pergolesi • Jesi
Gestione: Fondazione Pergolesi Spontini
Il Teatro Pergolesi di Jesi, tra i più rilevanti teatri storici delle Marche, fu progettato da Francesco M. Ciaraffoni e Cosimo Morelli. Inaugurato nel 1798 come Teatro della Concordia, fu intitolato a Pergolesi nel 1883. Acquisito dal Comune nel 1929, dal 1968 è Teatro di Tradizione e dal 2005 è gestito dalla Fondazione Pergolesi Spontin

Il Teatro Pergolesi fu costruito su iniziativa delle famiglie patrizie di Jesi, con il sostegno  del Governatore pontificio, il prelato Pietro Gravina dei Grandi di Spagna, esponente di spicco della nobiltà palermitana. Il vecchio Teatro del Leone – tra i primi delle Marche –   appena fuori le mura, edificato a proprie spese dal pittore e architetto jesino Domenico Luigi Valeri negli anni 1728 – 1731, era ormai obsoleto. Giudicato “poco elegante” oltre che “molto incomodo e pericoloso”, l’edificio era sentito inadeguato e non adatto alle nuove rappresentazioni.

Nel 1790 venne presa la decisione di costruire un nuovo teatro per la città di Jesi. Per finanziare i lavori  – con una spesa preventivata di 16.000 scudi (l’ammontare effettivo fu poi 24.000) – fu costituito un “condominio” formato da 54 nobili cittadini che sottoscrissero l’acquisto dei palchetti, 100 in tutto, suddivisi su quattro ordini.

La progettazione del nuovo Teatro della Concordia – così era inizialmente chiamato – fu affidata a Francesco Maria Ciaraffoni di Fano, ma venne ampiamente rivista dall’architetto pontificio, l’imolese Cosimo Morelli, uno dei più esperti e apprezzati specialisti nella progettazione teatrale. Morelli allargò la pianta e il boccascena, ed è a lui che si deve la definizione dell’ampia curva ellittica della sala, da cui dipende la sua ottima acustica.

Per la decorazione degli interni vennero chiamati due grandi esponenti del Neoclassicismo, l’architetto Giovanni Antonio Antolini (autore del celebre Foro Bonaparte di Milano, mai realizzato), al quale spettò la progettazione scenico-arredativa del teatro, e il pittore Felice Giani, che insieme all’ornatista Gaetano Bartolani e agli aiuti Francesco Micarelli e Giuseppe Guiducci realizzò gli apparati decorativi e le pitture, tra cui le Storie di Apollo sulla volta della sala.

Il nuovo teatro jesino venne inaugurato nel carnevale del 1798, ma non alla presenza dei nobili finanziatori quanto del popolo e dei giacobini, che nel frattempo avevano invaso la città in seguito alla vittoria napoleonica e al trattato di Campoformio (17 ottobre 1797). Per l’occasione vennero rappresentate tre operine, due di Marc’Antonio Portogallo Lo spazzacamino principe e Le confusioni della somiglianza ossia Li due gobbi e la terza La capricciosa corretta di Vicente Martin y Soler.

Nel corso dell’Ottocento vi furono ancora altri interventi: la sistemazione della piazza antistante, verso il 1828, lavori di ampliamento, con l’aggiunta di sei palchi del proscenio, tra il 1834 e il 1837 (anni in cui il Concordia rimase chiuso), l’installazione nel 1839 dell’orologio monumentale sulla facciata, finanziato dal principe Beauharnais in seguito alla calorosa accoglienza ricevuta l’anno prima durante la sua visita a Jesi.

Nel 1850 il pittore jesino Luigi Mancini realizzò il sipario (restaurato nel 1995), raffigurante, con il gusto romantico per la rievocazione storica, l’ingresso di Federico II a Jesi, dove il grande imperatore svevo era nato nel 1194 e che egli amava chiamare “la mia Betlemme”. In realtà questo ritorno alla città natale – che la leggenda data al 1220 – pare non sia mai avvenuto.

Nel 1883 il teatro venne intitolato a Giovanni Battista Pergolesi, in omaggio al celebre compositore nato a Jesi nel 1770 e morto giovanissimo a Pozzuoli nel 1736, dopo una breve e gloriosa parabola artistica.

Negli anni successivi, la tradizione lirica del teatro conobbe momenti di stasi, dovuti all’affermarsi di spettacoli leggeri (operette, caffè concerto, proiezioni cinematografiche), alla necessità di interventi di consolidamento (in particolare del tetto), agli eventi bellici.

La difficile gestione economica spinse i Condomini proprietari a vendere il teatro. Il Pergolesi fu acquisito dal Comune nel 1929, assumendo tutti gli oneri e le passività relativi, per la cifra di 247.460 lire.

L’attività teatrale non conobbe però una ripresa rilevante se non tra il 1934 e il 1942 (si può ricordare una fortunata edizione del Barbiere di Siviglia nel ’34, con Mercedes Capsir e Giovanni Manurita, diretta da Riccardo Zandonai e un Rigoletto nel ’42 con Gino Bechi), dopo di che seguirono periodi a singhiozzo di chiusura. Nel 1947 il teatro riaprì, ospitando anche artisti di fama, come Benvenuto Franci (nell’Andrea Chénier), Clara Petrella e Bruno Landi (nella Manon di Massenet, nel ’49), Mafalda Favero e Aldo Protti (in Bohème, nel ’50), la giovanissima Renata Scotto, che nel ’53 affrontò per la prima volta uno dei suoi futuri cavalli di battaglia, Madama Butterfly. Nel 1960, in occasione del 250° anniversario della nascita di Pergolesi, venne ospitato un fortunato allestimento della sua opera buffa Lo frate ‘nnammurato con la regia di Franco Zeffirelli, proveniente dal Teatro alla Scala, che nel ’68 portò a Jesi anche il suo corpo di ballo per uno spettacolo con Carla Fracci.

Il 1968 fu un anno decisivo per il Teatro Pergolesi, che grazie all’interessamento del direttore artistico Carlo Perucci, ottenne il riconoscimento di “Teatro di Tradizione“, qualifica particolarmente significativa anche perché mai assegnata prima a un teatro situato in una città non capoluogo di provincia. Da allora il teatro di Jesi ha regolarmente programmato la sua stagione lirica – con abituali appuntamenti concertistici e di balletto – nel periodo autunnale.

Dall’estate 2005 la Fondazione Pergolesi Spontini si occupa della gestione del teatro organizzando eventi artistici e molte altre attività al suo interno, arricchendone e sviluppandone in questo modo la notevole eredità artistica e culturale.

Teatro Pergolesi • Jesi

La Stagione

La Fondazione Pergolesi Spontini cura la Stagione lirica del Teatro Pergolesi, comprendente  opera, balletto, concertistica, e organizza annualmente il Festival Pergolesi Spontini. Gestisce le attività del Teatro Studio V. Moriconi di Jesi con l’annesso Centro Studi, organizza e promuove Stagioni Teatrali nei Teatri di Jesi e Maiolati Spontini. È inoltre editore musicale e agenzia formativa, promuove seminari, ricerche e studi musicologici attraverso il Comitato Studi Pergolesiani e il Comitato Studi Spontiniani; realizza progetti di formazione del pubblico e di teatro sociale.

Altre sale o Location

Teatro Studio Valeria Moriconi, Jesi –
Teatro Gaspare Spontini, Maiolati Spontini

Accademia o Scuola di Formazione

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