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Teatro Massimo Bellini • Catania
Gestione: Ente Lirico Regionale Teatro Massimo Vincenzo Bellini
Il Teatro Massimo Bellini, costruito su progetto dell’architetto milanese Carlo Sada, è stato inaugurato nel 1890. Centro della vita musicale catanese, sul suo palcoscenico sono passati molti grandi musicisti del ‘900. Teatro di tradizione dotato di Coro e Orchestra, è gestito dall’Ente Autonomo Regionale Teatro Massimo Vincenzo Bellini.

Il Teatro Massimo “Vincenzo Bellini”, centro propulsore della vita musicale di Catania, venne costruito su progetto dell’architetto milanese Carlo Sada. Inaugurato nel 1890, nell’arco dei suoi 130 anni di esistenza, il Massimo ha visto passare sulle tavole del suo palcoscenico molti tra i maggiori musicisti dei Novecento: da Gino Marinuzzi a Vittorio Gui, da Antonio Guarnieri a Georg Solti, Lorin Maazel, Riccardo Muti, Giuseppe Sinopoli, Alain Lombard,  da Toti Dal Monte a Maria Callas, Monserrat Caballé, Renata Scotto e Mirella Freni, da Tito Schipa a Beniamino GigliFranco Corelli, da Pertile a Del Monaco a Di Stefano; da Galeffi a Bechi, a Gobbi, da Luciano Pavarotti a Leo Nucci, ed ha rappresentato praticamente tutti i capolavori del teatro musicale, da Mozart a Berg, come anche diverse opere contemporanee.

Il Massimo Bellini dispone di un’Orchestra, fondata nel 1951, composta da un centinaio di professori, di un Coro stabile, di un nutrito gruppo di tecnici di palcoscenico, e di laboratori scenografici che negli ultimi anni hanno realizzato allestimenti di Ezio Frigerio, Pet Halmen, Maurizio Balò, Hugo de Ana, Luciano Ricceri, Dante Ferretti, Franca Squarciapino. Gli spettacoli sono stati curati da registi quali Pierre Ponnelle, Werner Herzog, Claude D’Anna, Gilbert Deflo, Giuliano Montaldo, Denis Krief.

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Nei decenni successivi alla fastosa inaugurazione del 1890 con Norma di Bellini, periodi meno significativi si alternarono ad altri di splendore artistico. Nel 1944, la ripresa delle rappresentazioni dopo la chiusura imposta dagli eventi bellici, aprì una decade costellata da nomi di assoluto valore, tra cui Ferruccio Tagliavini, Maria Caniglia, Beniamino Gigli, Gino Bechi, Renata Tebaldi, Maria Callas come Norma nel 150° della nascita di Vincenzo Bellini (1951).

Nel 1955 per l’inaugurazione di stagione, il Bellini ospitò il neo eletto Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. Tra i molti appuntamenti di rilevo degli anni seguenti, I dialoghi delle Carmelitane di Francis Poulenc (1959), definita la migliore messa in scena dell’opera dallo stesso autore; il concerto di Igor Stravinskij, che esibitosi all’indomani dell’assassinio di John Kennedy il 3 novembre del 1963, dedicò all’amico scomparso la sua performance; la belliniana Beatrice di Tenda diretta da Vittorio Gui, protagonista Raina Kabaivanska (1966), la prima del Mosè di Rossini diretta da Gavazzeni (1970).

Frattanto, sul finire degli anni 1950 la guida del Teatro fu affidata all’Ente Musicale Catanese, organismo misto pubblico e privato, per passare in gestione al Comune di Catania nel 1966.

Nel 1986, al termine di travagliate vicende politiche e sindacali che avevano portato ad un allontanamento del pubblico, il Teatro Massimo Bellini con legge della Regione Siciliana acquisì lo status di Ente Autonomo Regionale. Nel marzo 2002 la Regione Siciliana diede il via alla trasformazione dell’Ente Autonomo in Fondazione, per riportare con apposita legge il “Bellini” a Ente Lirico Autonomo Regionale nell’aprile 2007.

La gestione del Massimo Bellini, riconosciuto Teatro di Tradizione, è tuttora affidata all’Ente Autonomo Regionale, che cura ogni anno le Stagioni d’opera, di sinfonica e musica da camera. Molti concerti vengono replicati in decentramento in varie località della Sicilia, ed una intensa attività promozionale viene svolta da piccoli complessi strumentali e vocali formati da elementi dell’orchestra e del coro.

Teatro Massimo Bellini • Catania
La realizzazione del Teatro Massimo Bellini di Catania venne avviata nel 1870 su progetto dell’architetto Andrea Scala (Udine 1820 – 1892) specializzato in costruzioni teatrali, che condusse i lavori coadiuvato dal giovane Carlo Sada (Milano 1849 – Catania 1924).

La Società Anonima del Politeama che finanziava l’iniziativa, dopo alcuni anni cedette il passo al Comune per insufficienza di fondi. La commissione comunale decise quindi di ultimare la struttura cambiandone la destinazione d’uso, da Politeama utile ad un’ampia gamma di spettacoli, inclusi quelli equestri, a Teatro prettamente lirico, e nel 1880 affidò le opportune modifiche e il completamento dell’edificio all’architetto Sada, con uno stanziamento di 605.000 lire (complessivamente il costo dell’opera fu all’incirca di un milione di lire dell’epoca).

I lavori procedettero e nell’arco di sette anni il teatro venne ultimato. Tuttavia, l’apertura ufficiale dovete attendere, poiché mancavano i fondi da destinare all’impresario che doveva gestirlo, e proprio in quel periodo sopravvenne un’epidemia di colera, che distolse l’attenzione da ogni altro problema. Finalmente tre anni più tardi, il 31 maggio del 1890, l’inaugurazione ebbe luogo in grande stile con “Norma”, il capolavoro di Vincenzo Bellini.

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La sala del Teatro Massimo Bellini, riccamente decorata, conta quattro ordini di palchi oltre la galleria, con una capienza attuale di 1200 posti. Caratterizzata dalla forma a ferro di cavallo, è nota per l’eccellente acustica, definita “la migliore al mondo” dal celebre tenore Beniamino Gigli.

Il dipinto della volta, opera del decoratore e pittore fiorentino Ernesto Bellandi (1842 – 1916), rappresenta l’apoteosi di Bellini, innalzato dalle Muse al cospetto di Apollo, dio della musica e della poesia, alto sul cocchio solare nell’atto di protendere la cetra. Fanno corona alla scena centrale quattro lunette raffiguranti le principali opere del compositore catanese, Norma, La sonnambula, I puritani e I Capuleti e Montecchi, e quattro medaglioni allegorici riferiti a Musica, Danza, Tragedia e Commedia. Chiude la decorazione della volta un fregio all’interno del quale sono inseriti otto medaglioni monocromi con le effigi dei compositori Cimarosa, Rossini, Donizetti, Coppola, Pacini, Verdi, oltre a Goldoni e Alfieri.

Notevole anche il sipario storico realizzato da Giuseppe Sciuti (Zafferana Etnea 1834 – Roma 1911), pittore al tempo apprezzatissimo e di grande successo, raffigurante un episodio leggendario, “Il trionfo dei Catanesi sui Libici”. Il gigantesco telone, distribuito su una superficie di 140 metri quadri, per via delle dimensioni venne dipinto in una sala di Palazzo Venezia a Roma, messa a disposizione dall’ambasciatore austriaco presso la Santa Sede.

Al piano superiore si trovano gli ampi spazi del Ridotto (oggi foyer), all’ingresso del quale è collocata la grande statua bronzea in onore di Bellini, opera di Salvo Giordano. Composto da varie sale e gallerie, tra cui il salone centrale con balconata per l’orchestra, il Ridotto è ornato da stucchi, specchiere e dipinti con le storie di Aci e Galatea del pittore e scenografo catanese Natale Attanasio (Catania 1845 – Roma 1923).

L’esterno del Teatro, ornato da statue e rilevi allegorici e da una teoria di busti raffiguranti celebri compositori, è caratterizzato dall’avancorpo dotato di portico per l’ingresso delle carrozze, e dalle ali laterali a ponte che si collegano agli edifici contigui.

La Stagione

Al Teatro Massimo Bellini e svolgono ogni anno una stagione d’opera  ed una stagione sinfonica e da camera. Molti concerti vengono replicati in località della Sicilia ed una intensa attività promozionale viene svolta da piccoli complessi strumentali e vocali formati da elementi dell’orchestra e del coro.
Autore: Sabine Frantellizzi
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