Il Teatro Marrucino di Chieti, fulcro della vita culturale abruzzese, venne edificato negli anni 1813 – 17 secondo il progetto firmato dall’architetto e ingegnere Eugenio Michitelli (Teramo 1771 – Napoli 1826). Prese il nome di Real Teatro San Ferdinando, in onore di Ferdinando I di Borbone, Re di Napoli e delle Due Sicilie, sotto la cui sovranità rientrava anche l’Abruzzo, facente parte del Regno di Napoli.
Il nuovo teatro venne aperto l’11 gennaio 1818 con uno sfarzoso gran ballo, e qualche sera dopo ebbe luogo l’inaugurazione pubblica con la Cenerentola di Rossini, dando il via ad un’attività che ha ormai superato il traguardo dei due secoli. Da ricordare, nella successiva stagione 1819, la messinscena di un altro capolavoro di Rossini, Il barbiere di Siviglia, a soli tre anni dalla prima assoluta.
Con l’avvento dell’Unità d’Italia, nel giugno 1861 il teatro di Chieti abbandonò la denominazione borbonica, per assumere il nome attuale di Teatro Marrucino, riferito alle radici storiche della città – ricorda infatti l’antica popolazione italica dei Marrucini, di lingua osco-umbra, che abitava la città preromana, Teate.
Data la crescente importanza del Teatro, negli anni 1872-75 vennero eseguiti dei lavori di ampliamento, tra cui la sopraelevazione dell’edificio per la realizzazione di un ulteriore ordine di palchi e l’allargamento della platea, resa semicircolare. Furono aggiunti diversi apparati decorativi, tra cui quello della volta, mentre non subì alterazioni la facciata d’impronta neoclassica.
Il Teatro Marrucino divenne negli anni un punto di riferimento per eventi e spettacoli che hanno segnato la vita culturale dell’intero territorio regionale, e gli hanno meritato un posto anche nella più ampia storia del teatro italiano. Le scene del Marrucino furono infatti calcate da molti illustri artisti del panorama culturale italiano, tra cui Eleonora Duse, Emma ed Irma Gramatica per la prosa, Mattia Battistini, Maria Caniglia, Nicola Rossi Lemeni per la lirica, ma anche da personaggi noti al più vasto pubblico come Cesco Baseggio, Nanda Primavera, Totò. Memorabile anche la prima abruzzese de “La Figlia di Iorio”, messa in scena nel 1904 da Gabriele D’Annunzio a pochi mesi dal debutto nazionale.
Il Teatro Marrucino mantenne alta la sua tradizione fino alla Seconda Guerra Mondiale, quando iniziò un lungo declino che portò alla sua chiusura definitiva, avvenuta negli anni Cinquanta del Novecento e che durò fino al 1972 quando venne riaperto dopo un’importante ristrutturazione. L’11 novembre di quell’anno il Teatro venne restituito alla città, protagonista l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma diretta da Pierluigi Urbini, che in omaggio alla prima alzata di sipario del 1818 esegui l’Ouverture della Cenerentola di Rossini.
Ebbe così inizio la stagione moderna del Teatro Marrucino, che vanta la presenza di nomi di spicco sia nel panorama musicale che teatrale, con Anna Moffo, Katia Ricciarelli, Gianluigi Gelmetti, Riccardo Muti, Vittorio Gassman, Carmelo Bene e molti altri.
Considerato punto di riferimento per tutto l’Abruzzo, grande rilievo ha sempre avuto il cartellone lirico del teatro chietino, che negli anni ha visto la rappresentazione di ben 190 opere, ed è oggi l’unico polo di produzione lirica in ambito regionale.
Nel 2003 il Marrucino ha ottenuto il riconoscimento ministeriale come Teatro di Tradizione.
Nel 2021 il teatro è stato sottoposto a un significativo intervento di riqualificazione, finalizzato alla conservazione, messa in sicurezza, aggiornamento tecnologico e soprattutto alla più ampia accessibilità e fruibilità inclusiva ad ogni livello. Riaperto con una cerimonia il 7 ottobre 2021, il Marrucino ha reinaugurato l’attività nelle due sere seguenti con La Traviata di Giuseppe Verdi diretta dal maestro Daniel Oren.
Tutt’ora gestito dalla Deputazione Teatrale Teatro Marrucino, oggi Istituzione comunale, il teatro propone un’offerta culturale diversificata, nell’intento di attrarre bacini di pubblico i più ampi possibili. Il cartellone comprende la programmazione lirica, la stagione concertistica, la prosa, affiancata dal teatro ragazzi e dialettale. Il Teatro ospita inoltre concerti di musica leggera, spettacoli di vario genere, incontri e convegni.