Concertisti Classica

La Musica Classica in Italia

Chieti
Teatro Marrucino • Chieti
Gestione: Istituzione comunale “Deputazione Teatrale Teatro Marrucino” di Chieti
Il Teatro Marrucino di Chieti è il più importante e più antico teatro abruzzese, l’unico ad aver mantenuto pressoché inalterata la struttura originaria. Inaugurato nel 1818 su progetto di Eugenio Michitelli, riconosciuto come Teatro di Tradizione dal 2003, è gestito dall’Istituzione comunale “Deputazione Teatrale Teatro Marrucino”.

Il Teatro Marrucino di Chieti, fulcro della vita culturale abruzzese, venne edificato negli anni 1813 – 17 secondo il progetto firmato dall’architetto e ingegnere Eugenio Michitelli (Teramo 1771 – Napoli 1826). Prese il nome di Real Teatro San Ferdinando, in onore di Ferdinando I di Borbone, Re di Napoli e delle Due Sicilie, sotto la cui sovranità rientrava anche l’Abruzzo, facente parte del Regno di Napoli.

Il nuovo teatro venne aperto l’11 gennaio 1818 con uno sfarzoso gran ballo, e qualche sera dopo ebbe luogo l’inaugurazione pubblica con la Cenerentola di Rossini, dando il via ad un’attività che ha ormai superato il traguardo dei due secoli. Da ricordare, nella successiva stagione 1819, la messinscena di un altro capolavoro di Rossini, Il barbiere di Siviglia, a soli tre anni dalla prima assoluta.

Con l’avvento dell’Unità d’Italia, nel giugno 1861 il teatro di Chieti abbandonò la denominazione borbonica, per assumere il nome attuale di Teatro Marrucino, riferito alle radici storiche della città – ricorda infatti l’antica popolazione italica dei Marrucini, di lingua osco-umbra, che abitava la città preromana, Teate.

Data la crescente importanza del Teatro, negli anni 1872-75 vennero eseguiti dei lavori di ampliamento, tra cui la sopraelevazione dell’edificio per la realizzazione di un ulteriore ordine di palchi e l’allargamento della platea, resa semicircolare. Furono aggiunti diversi apparati decorativi, tra cui quello della volta, mentre non subì alterazioni la facciata d’impronta neoclassica.

Il Teatro Marrucino divenne negli anni un punto di riferimento per eventi e spettacoli che hanno segnato la vita culturale dell’intero territorio regionale, e gli hanno meritato un posto anche nella più ampia storia del teatro italiano. Le scene del Marrucino furono infatti calcate da molti illustri artisti del panorama culturale italiano, tra cui Eleonora Duse, Emma ed Irma Gramatica per la prosa, Mattia Battistini, Maria Caniglia, Nicola Rossi Lemeni per la lirica, ma anche da personaggi noti al più vasto pubblico come Cesco Baseggio, Nanda Primavera, Totò. Memorabile anche la prima abruzzese de “La Figlia di Iorio”, messa in scena nel 1904 da Gabriele D’Annunzio a pochi mesi dal debutto nazionale.

Il Teatro Marrucino mantenne alta la sua tradizione fino alla Seconda Guerra Mondiale, quando iniziò un lungo declino che portò alla sua chiusura definitiva, avvenuta negli anni Cinquanta del Novecento e che durò fino al 1972 quando venne riaperto dopo un’importante ristrutturazione. L’11 novembre di quell’anno il Teatro venne restituito alla città, protagonista l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma diretta da Pierluigi Urbini, che in omaggio alla prima alzata di sipario del 1818 esegui l’Ouverture della Cenerentola di Rossini.

Ebbe così inizio la stagione moderna del Teatro Marrucino, che vanta la presenza di nomi di spicco sia nel panorama musicale che teatrale, con Anna Moffo, Katia Ricciarelli, Gianluigi Gelmetti, Riccardo Muti, Vittorio Gassman, Carmelo Bene e molti altri.

Considerato punto di riferimento per tutto l’Abruzzo, grande rilievo ha sempre avuto il cartellone lirico del teatro chietino, che negli anni ha visto la rappresentazione di ben 190 opere, ed è oggi l’unico polo di produzione lirica in ambito regionale.

Nel 2003 il Marrucino ha ottenuto il riconoscimento ministeriale come Teatro di Tradizione.

Nel 2021 il teatro è stato sottoposto a un significativo intervento di riqualificazione, finalizzato alla conservazione, messa in sicurezza, aggiornamento tecnologico e soprattutto alla più ampia accessibilità e fruibilità inclusiva ad ogni livello. Riaperto con una cerimonia il 7 ottobre 2021, il Marrucino ha reinaugurato l’attività nelle due sere seguenti con La Traviata di Giuseppe Verdi diretta dal maestro Daniel Oren.

Tutt’ora gestito dalla Deputazione Teatrale Teatro Marrucino, oggi Istituzione comunale, il teatro propone un’offerta culturale diversificata, nell’intento di attrarre bacini di pubblico i più ampi possibili. Il cartellone comprende la programmazione lirica, la stagione concertistica, la prosa, affiancata dal teatro ragazzi e dialettale. Il Teatro ospita inoltre concerti di musica leggera, spettacoli di vario genere, incontri e convegni.

Teatro Marrucino • Chieti
Il ‘Marrucino’ non è il primo teatro eretto a Chieti: venne preceduto dal cosiddetto Teatro Vecchio, edificio settecentesco attestato dal 1771, quando vi fu rappresentato “Il geloso in cimento” di Pasquale Anfossi, ma forse costruito già attorno alla metà del secolo. A causa delle molte trasformazioni e dei diversi usi ai quali fu adibito, non si conoscono i dettagli architettonici e le dimensioni originarie del teatro, ma da una piantina per le prenotazione dei posti risalente al 1790, sappiamo che era dotato di tre ordini di palchi, una platea e probabilmente un loggione. Dell’edificio, per il resto perduto, si conserva ancora la facciata, oggi fronte del Palazzetto dei Veneziani; il teatro è ricordato anche nel toponimo, Largo del Teatro Vecchio.

Come in molte altre città italiane, agli inizi dell’Ottocento anche a Chieti si iniziò ad avvertire la crescente esigenza di spazi in grado di rispondere alle nuove necessità della messinscena, in specie dei grandi spettacoli operistici, e di offrire una maggiore capienza, adeguata all’ampliamento delle fasce di pubblico. Il Decurionato – la rappresentanza dei cittadini che si occupava dell’ amministrazione comunale – di Chieti deliberò così la costruzione del nuovo teatro, che venne eretto sull’area della Chiesa di S. Ignazio, sconsacrata già da diversi anni.

*

L’interno del Teatro Marrucino si presenta oggi con l’apparato decorativo realizzato negli anni 70 dell’Ottocento, quando l’edificio venne ampliato e rinnovato. Al nuovo progetto iconografico di Luigi Samoggia risale il grande rosone ligneo del soffitto, ornato da una ghirlanda di fiori e diviso in otto settori, nei quali sono raffigurate le allegorie delle arti teatrali e della musica. La decorazione è completata da medaglioni circolari a fondo oro, con i profili dei grandi maestri, Goldoni, Pergolesi, Shakespeare, Goethe, Paisiello, Alfieri, Rossini e Verdi.

Nel 1875 venne realizzato il sontuoso sipario figurato, opera del pittore napoletano Giovanni Ponticelli (1829 – 1880), con il Trionfo di Asinio Pollione, uno dei personaggi più illustri della storia antica di Chieti, poeta, condottiero, filosofo, che riportò una grande vittoria sui Parti e fu noto per aver istituito la prima biblioteca pubblica a Roma.

Nell’atrio sono poi collocati due paggi in terracotta, opera dello scultore Costantino Barbella (Chieti, 1852 – Roma, 1925), legato ai maggiori artisti abruzzesi del suo tempo, Francesco Paolo Tosti, Gabriele d’Annunzio e Francesco Paolo Michetti.  

La Stagione

Unico polo di produzione lirica in ambito regionale, il Marrucino realizza ogni anno tre opere, collaborando le più prestigiose istituzioni liriche nazionali. Ospita una programmazione nella quale coesistono, oltre alla lirica, la musica (sinfonica, ma non solo), la prosa, il teatro ragazzi e il teatro dialettale e in cui l’attenzione verso i classici si unisce alla promozione delle espressioni artistiche contemporanee.
Contenuti realizzati con il contributo del sito web dell’Organizzazione
concertisti-classica-logo-80
ADV-G2
Ti potrebbe interessare

Fabio Luisi

Franz Liszt - Concerto n. 1 in mi bemolle maggiore...

Se ti piace Teatro Marrucino • Chieti fallo sapere ai tuoi amici
  • Condividi

    Sponsorizzato

    Approfondimenti

    Concerti

    Opera

    Stagione Concertistica

    Festival

    Concorsi

    Notizie