S’illumina di musica l’autunno di Cremona con il ritorno dello Stradivari Festival, che dal 25 settembre al 10 ottobre per tre fine settimana racconterà suggestioni e fascino degli strumenti ad arco simbolo della città. I più acclamati artisti del panorama musicale internazionale saliranno sul palco dell’Auditorium Giovanni Arvedi per la nona edizione dello Stradivari Festival curata dal direttore artistico Roberto Codazzi: Lisa Batiashvili, Stefan Milenkovich, Enrico Bronzi, Gli Archi di Cremona, Domenico Nordio, Jorge A. Bosso, Giuseppe Gibboni e Konstantin Manaev faranno risplendere la straordinaria gamma sonora degli strumenti ad arco in un cartellone completato dall’omaggio a Stradivari con una prima esecuzione assoluta e dall’attesissimo ‘Assolo’ di Sergej Krylov in un’appendice novembrina della rassegna. Protagonista del concerto inaugurale (sabato 25 settembre, ore 21) una delle più fulgide stelle della scena violinistica mondiale: Lisa Batiashvili, al suo debutto assoluto a Cremona. Acclamata dal pubblico per il virtuosismo e la sensibilità, vincitrice di numerosi premi, si è esibita con le orchestre, i direttori e i solisti più importanti del mondo. In scena con la pianista ucraina Milana Chernyavska e il violoncellista tedesco Sebastian Klinger, l’artista georgiana suona un preziosissimo Guarneri del Gesù del 1739. Il programma, Alba e Tramonto dell’800, propone la Sonata in fa maggiore per violino e pianoforte di Felix Mendelssohn e il Trio in re minore op. 32 di Anton Arensky. Il 26 settembre (ore 18), il debutto de Gli Archi di Cremona, ensemble che riunisce i migliori violinisti e strumentisti ad arco della città. Accanto a musiche di Mendelssohn (Concerto per violino e archi in re minore) e Dvořák (Serenata in mi maggiore per archi op. 22), la prima esecuzione assoluta del brano per violino e orchestra Stradivari Concerto del compositore cremonese Roberto Solci, affidato per la parte solistica all’interpretazione di uno dei più noti violinisti italiani, Domenico Nordio. Nel secondo fine settimana di programmazione lo Stradivari festival propone due appuntamenti non scontati: il 2 ottobre (ore 21) con ‘Tre secoli in Duo’ il violinista Stefan Milenkovich e il violoncellista Enrico Bronzi danno vita a una scaletta in piena libertà, spaziando dalle Suite di Bach ai Capricci di Paganini, da antiche melodie di Dowland ai volteggianti brani viennesi di Fritz Kreisler. Il 3 ottobre (ore 18) ‘New Worlds – Terra Incognita’, che porta sul palco un inedito trio di fuoriclasse: il violoncellista argentino Jorge A. Bosso, il primo clarinetto della Scala Fabrizio Meloni e Gloria Campaner, pianista veneziana vincitrice di oltre venti concorsi nazionali e internazionali. Tre virtuosi per un percorso musicale senza steccati fra epoche e generi, da Brahms alle Stagioni di Piazzolla, da echi di Frank Zappa a brani originali dello stesso Bosso. Si prosegue il 9 ottobre (ore 21) con ‘I Musici 7.0’, incontro tra lo storico ensemble e uno dei giovani astri più promettenti del panorama italiano. Il celeberrimo gruppo I Musici festeggia i 70 anni dalla fondazione e si unisce al giovane violinista Giuseppe Gibboni, mettendo assieme la tradizione del “bel suono” italiano e la travolgente bravura di un talento dell’archetto che ha già conquistato pubblico e critica. Il programma spazia da pezzi classici e brani di smaccato virtuosismo. Il concerto di chiusura del 10 ottobre (ore 18) si preannuncia all’insegna del crossover e del divertimento puro: si esibiranno l’istrionico violoncellista Konstantin Manaev, artista fra i più contesi per la sua versatilità e il suo talento, e il trascinante Signum Saxophone Quartet di Amburgo che ha incantato le platee internazionali con la sua contagiosa freschezza. In programma ‘BACHianas’, trascinante viaggio musicale da Bach e Albinoni a Piazzolla e Villa-Lobos. Infine, il 13 novembre (ore 21), in una sorta di coda dello Stradivari Festival, l’atteso appuntamento con Sergej Krylov, ambassador e artista in residenza. ‘Assolo’, progetto pensato in esclusiva dal celebre violinista russo per l’Auditorium Giovanni Arvedi, è un vero e proprio triplo salto mortale senza rete di protezione: dalla Ciaccona di Bach alla Sequenza di Berio, un programma di portentosa difficoltà.