La Società del Quartetto di Milano è stata fondata nel 1863 da Arrigo Boito, Tito Ricordi e altri protagonisti della vita culturale milanese (“cultori della buona musica”) con l’obiettivo di diffondere la conoscenza e la passione per la musica strumentale, in particolare quella da camera.
Il predominio del melodramma sull’intero mondo musicale italiano aveva ristretto lo spazio per la musica strumentale – l’attività sinfonica e concertistica nei teatri era minima, pochissime le sale da concerto e i complessi stabili, scarsa la conoscenza degli sviluppi musicali al di là delle Alpi. La musica strumentale e cameristica in particolare, era nota solo ad una esigua cerchia di appassionati.
A partire dalla metà dell’Ottocento, diversi intellettuali, appassionati e musicisti in risposta a questo stato di cose, avviarono iniziative volte alla pratica e alla diffusione della musica non operistica. Nel 1861 Abramo Basevi istituì a Firenze la Società del Quartetto con lo scopo di far progredire la musica strumentale e soprattutto la musica da camera del genere del “quartetto”. L’esempio fu seguito da molte altre città italiane, in primis Milano, dove la neo istituita Società del Quartetto tenne il primo concerto il 29 giugno 1864: in programma, musiche di Beethoven, Mendelssohn e Mozart.
Da allora, ad eccezione di un breve intervallo negli anni 1943-44, la Società ha promosso stagioni concertistiche tra le più prestigiose d’Europa, e in oltre 150 anni di attività ha contribuito a scrivere la storia della musica in Italia. Eventi eccezionali si sono verificati sul suo palcoscenico – la prima esecuzione italiana della Nona di Beethoven, della Passione secondo Matteo di Bach, del Pierrot Lunaire di Schönberg, che ha ospitato i massimi protagonisti della scena internazionale, dai più grandi interpreti dell’Ottocento e del Novecento, sino ai più celebri concertisti d’oggi.
Lunghissimo l’elenco di nomi, che comprende l’intero gotha della musica, da Anton Rubinstein a Ferruccio Busoni, da Maurizio Pollini a Nikolaus Harnoncourt, da Hans von Bülow a Richard Strauss, da Toscanini a Claudio Abbado, da Arthur Rubinstein a Rachmaninov sino a Pollini, da Jascha Heifetz a Nathan Milstein, dal Quartetto Joachim al Quartetto Italiano e al Quartetto di Tokyo, da Elisabeth Schwarzkopf a Cecilia Bartoli, da Pablo Casals a Wanda Landowska, da Schönberg a Stravinskij. E ancora Giuseppe Martucci, Camille Saint-Saëns, Fritz Kreisler, Ignaz Paderewski, Wilhelm Backhaus, Alfredo Casella, Alfred Cortot, George Enescu, Peter Pears e Benjamin Britten, Dietrich Fischer-Dieskau, Friederich Gulda, Clara Haskil, Dinu Lipatti, Sviatoslav Richter, Mstislav Rostropovič, Daniel Barenboim, Jaqueline di Pré, Alfred Brendel, Radu Lupu, Murray Perahia, Krystian Zimerman, Martha Argerich, per citarne solo alcuni.
La stagione concertistica della Società del Quartetto per un lunghissimo periodo fu esclusivamente riservata ai Soci, che versavano una quota consistente per la sua realizzazione, consentendo la prosperità e la totale autosufficienza economica del sodalizio per oltre cent’anni. Nel corso degli anni, la limitazione dell’accesso ai concerti ai soli Soci aveva però impedito un salutare ricambio del corpo associativo, che d’altra parte si contraeva sempre più in corrispondenza del mutato contesto sociale ed economico, che rendeva indispensabile una trasformazione del Quartetto, aprendolo a tutto il pubblico cittadino.
Scomparsa la dirigenza storica nei primi anni 1980, nell’ultimo decennio del ‘900 la Società del Quartetto ha iniziato concretamente questo percorso di riapertura alla città, con importanti collaborazioni con altri enti cittadini (soprattutto il Comune di Milano e il Teatro alla Scala), affiancando alla stagione principale iniziative collaterali, infine eliminando la limitazione del pubblico ai soli soci. Infatti dal 2002 tutti i concerti sono aperti a chiunque con il motto “Il Quartetto è un privilegio per tutti”.
Nel dicembre 2014 il Sindaco di Milano ha conferito la Medaglia d’Oro di Benemerenza Civica – meglio conosciuta come Ambrogino d’Oro – alla Società del Quartetto, quale “istituzione amata da tutti i milanesi e componente vitale del patrimonio culturale della città”.