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Rusalka, il capolavoro di Dvořák per la prima volta in scena alla Scala di Milano a oltre 120 anni dal debutto
Una nuova produzione diretta da Tomáš Hanus, la regia è di Emma Dante, protagonista Olga Bezsmertna

Fondazione Teatro alla Scala Presenta

“ Stagione 2022-2023 – Opera ”
Rusalka, il capolavoro teatrale di Antonín Dvořák, è un’opera che si incontra di frequente nelle grandi stagioni liriche di tutta Europa e in America, ma incredibilmente, a oltre 120 anni dal debutto  – avvenuto al Teatro Nazionale di Praga nel 1901 – non era mai approdata sul palcoscenico del Teatro alla Scala.

L’opera del compositore ceco andrà in scena per la prima volta al Piermarini dal 6 al 22 giugno 2023 in una nuova produzione diretta da Tomáš Hanus, con la regia di Emma Dante, le scene di Carmine Maringola e i costumi di Vanessa Sannino; protagonista il soprano ucraino Olga Bezsmertna.

Tomáš Hanus (Brno, 1970), al debutto scaligero, é direttore della Welsh National Opera, ed è uno specialista del repertorio: proprio con Rusalka ha debuttato alla Wiener Staatsoper e in queste settimane dirige nuovamente il titolo alla Bayerische Staatsoper di Monaco. Sul palco, accanto alla Rusalka di Olga Bezsmertna, il Principe sarà interpretato da Dmitry Korchak, mentre Elena Guseva vestirà i panni della Principessa dell’Acqua, Okka von der Damerau sarà Ježibaba la strega e Jongmin Park, Vodnik, lo spirito delle acque.

Dopo alcuni decenni di oblio, Rusalka è tornato alla ribalta negli anni ’80 grazie alle felici melodie, agli echi popolari, l’atmosfera fiabesca e la molteplicità dei riferimenti. L’opera è popolarissima in tutta Europa, negli Stati Uniti e in Oriente, e nel corso degli ultimi mesi è stata in cartellone in città come Dresda, Berlino, Osaka, Londra, Wiesbaden e Bergen. Attualmente è in programma a Monaco e nelle prossime settimane sarà in scena ad Amsterdam, Metz, Tenerife, Berlino, Santa Fe, Praga e Vienna.

In Italia è invece assai rara, benché le proposte non siano mancate, dalla Fenice di Venezia che programmò la prima italiana nel 1958 (prima che nel Regno Unito, dove debuttò al Sadler’s Well nel ’59), a Roma dove la volle per la prima volta Gian Carlo Menotti e a Bologna che ha coprodotto con Dresda lo spettacolo di Christoph Loy.

La ninfa delle acque, dalla leggenda alla fiaba romantica, dal teatro musicale al balletto, al cinema

Nel folklore slavo le rusalka (il nome è documentato dal ‘500) sono ninfe delle acque capaci di attrarre nei gorghi gli sventurati che osano avvicinarsi. Sono affini alle vile (o villi) che sono il loro corrispettivo nell’aria, e naturalmente alle sirene. La leggenda – in cui una creatura delle acque si rivolge a una strega per trasformarsi in fanciulla a costo del dono della parola e aspira all’amore di un principe che la tradirà e che lei a seconda delle versioni ucciderà o rifiuterà di uccidere sacrificando in cambio la sua stessa vita – è diffusa in numerosi racconti e fiabe della tradizione nordica, slava e germanica. Il Romanticismo vi riconosce molti dei suoi temi: l’estraneità e la solitudine del viandante, l’amore infelice, la rinuncia all’espressione di sé (la voce) in cambio della speranza dell’accettazione sociale, il contrasto tra natura e civiltà ma anche, cristianamente, l’aspirazione a un’anima immortale che la creatura pagana otterrebbe trasformandosi in donna.

Nel 1811 la leggenda viene codificata nel racconto Undine del grande scrittore del Romanticismo tedesco Friedrich de La Motte Fouqué, oggetto di numerosi adattamenti negli anni a venire: nel 1816 va in scena con successo a Berlino il Singspiel di E.T.A. Hoffmann su versi dello stesso De la Motte, alla base anche del libretto della Zauberoper di Albert Lortzing del 1846, mentre nel 1843 Cesare Pugni e Jules Perrot avevano presentato a Londra il balletto Undine ou la Najade. Čajkovskij compone la sua Undine nel 1869 ma distrugge la partitura, di cui ci restano solo alcuni frammenti. Del 1939 è la pièce in prosa Ondine, di Jean Giraudoux, che va in scena a Parigi. Nel 1958 Hans Werner Henze compone la musica originale per il balletto Undine commissionato dal Royal Ballett al coreografo Frederick Ashton e creato su misura su Margot Fonteyn.

Nella versione di La Motte Fouqué la conclusione privilegia la vendetta sul sacrificio: la ninfa tradita uccide il principe con un bacio mortale. Più ottimista il finale della Sirenetta, la fiaba di Hans Christian Andersen del 1837 in cui la protagonista getta il pugnale prima di uccidere il principe e viene premiata con un’anima immortale che dopo trecento anni meriterà il Paradiso. Andersen accentua la prospettiva religiosa, ma i temi dell’insuperabile diversità e della redenzione attraverso la rinuncia sono stati letti anche come un riflesso della problematica sessualità dell’autore e del suo amore impossibile per il giovane Edvard Collin. La popolarità della Sirenetta nei paesi scandinavi, testimoniata dalla statua nel porto di Copenhagen, si è rinnovata grazie al film Disney del 1993 il cui remake, con la regia di Rob Marshall, sarà nelle sale dal 24 maggio. Proprio quest’ultima versione cinematografica, con la scelta di una protagonista nera, ripropone i temi dell’identità, della scelta, dell’accettazione dell’altro che abitano il mito.

Rusalka, l’opera di Dvořák

Nel 1900 Antonín Dvořák alle soglie dei 60 anni è un’autorità nel suo Paese. Figlio di un macellaio, cresciuto come violinista e violista in orchestra (tra l’altro sotto la bacchetta di Bedřich Smetana, il padre del nazionalismo musicale céco), affermatosi per gradi fino a essere apprezzato da Brahms e Hanslick, aveva conosciuto la gloria prima a Londra con lo Stabat Mater e le sinfonie n° 7 e 8, quindi a New York dove aveva guidato il Conservatorio e scritto la Sinfonia “Dal nuovo mondo” e il Concerto per violoncello.

Tornato a Praga, dove avrebbe presto assunto la direzione del Conservatorio, nel 1899 aveva presentato con successo al Teatro Nazionale l’opera Il diavolo e Caterina, una commedia fiabesca che elaborava stilemi wagneriani e temi popolari. Per il titolo successivo, la sua nona opera, il direttore del Teatro Nazionale František Šubert, propone a Dvořák il testo del giovane letterato Jaroslav Kvapil che arricchiva la leggenda nordica della ninfa delle acque con elementi del folklore boemo. Dvořák crea una partitura che assimila il linguaggio wagneriano restando però nei territori della fiaba piuttosto che in quelli del mito, e preferisce le forme più tipiche del Romanticismo musicale, a partire dalla ballata, rielaborando con leggerezza e fluidità melodica spunti della musica popolare boema secondo i principi del nazionalismo musicale che aveva già sostenuto nel corso del suo soggiorno negli Stati Uniti. Non a caso alcuni critici hanno parlato di “impressionismo céco”. Il risultato è un paesaggio sonoro incantato, animato da un sentimento panico della natura e stilizzato in eleganti volute liberty.

(Olga Bezsmertna, photocredit ©Sergey Kovbasyuk; Tomáš Hanus, ©Jaro)
Rusalka, il capolavoro di Dvořák per la prima volta in scena alla Scala di Milano a oltre 120 anni dal debutto

Altre informazioni di interesse

Ogni recita sarà preceduta, un’ora prima dell’inizio, da una presentazione nel Ridotto del Teatro a cura di Franco Pulcini.

Interpreti

Direttore Tomáš Hanus
Regia Emma Dante
Scene Carmine Maringola
Costumi Vanessa Sannino
Luci Cristian Zucaro
Coreografia Sandro Maria Campagna

Personaggi e interpreti
Il principe Dmitry Korchak
La Principessa straniera Elena Guseva
Rusalka, ninfa dell’acqua Olga Bezsmertna
Vodník, lo spirito delle acque Jongmin Park
Ježibaba, la strega Okka von der Damerau
Il guardiacaccia Jiří Rajniš
Lo sguattero Svetlina Stoyanova
Prima ninfa del bosco Hila Fahima
Seconda ninfa del bosco Juliana Grigoryan
Terza ninfa del bosco Valentina Pluzhnikova
Il cacciatore Ilya Silchukou

Orchestra e Coro del Teatro alla Scala

Nuova produzione Teatro alla Scala

Programma

Antonín Dvořák
Rusalka

Opera in tre atti
Libretto di Jaroslav Kvapil

In Evidenza

L’opera sarà trasmessa in diretta radiofonica il prossimo 6 giugno su Rai Radio 3 e in differita nel circuito Euroradio.

Lo spettacolo sarà ripreso da RaiCultura e trasmesso in differita televisiva da Rai5 il 19 ottobre 2023 alle 21.15.

Repliche

6 giugno 2023 ore 20 ‘prima’
repliche il 9, 13, 16, 19 e 22 giugno 2023

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