Torna il Rome Chamber Music Festival fondato dal celebre violinista americano Robert McDuffie: la XIX edizione si svolgerà al Teatro Argentina di Roma dal 26 al 29 giugno 2022. Sono quattro gli appuntamenti in programma (tutti alle ore 20) per un intrigante cartellone che spazia dal barocco al contemporaneo, in un frizzante mix di generi e stili. Sul palco saliranno 42 artisti – di cui 35 giovani e giovanissimi musicisti – che giungeranno a Roma dai quattro angoli del mondo: Canada, Cina, Corea del Sud, Germania, Francia, Italia, Malesia, Polonia, Regno Unito, Slovacchia e Stati Uniti d’America. I giovani talenti si cimenteranno ala fianco di grandi maestri del panorama concertistico internazionale, come Robert McDuffie – ideatore e direttore artistico del Festival -, il contralto Sara Mingardo, i violinisti Nicholas Mann e Giorgio Fava, la pianista Elena Matteucci, il violista Luca Sanzò, Ivano Zanenghi al liuto, Michael Barrett (sintetizzatore), Guglielmo Pellarin (corno) e altri ancora. Insieme, in uno stimolante incontro tra generazioni diverse, daranno veste sonora al immaginifico e sempre originale cartellone impaginato da Robert McDuffie per il Rome Chamber Music Festival 2022: un percorso dal barocco di Vivaldi e Haendel alla contemporaneità di Philip Glass e della giovane Valentina Scheidhofen Ciardelli, passando per Schubert e Brahms, Respighi, Stravinsky e Barber, i songs di Broadway e le canzoni di David Bowie. Particolare l’arrangiamento originale commissionato per i due celebri affreschi sonori di Ottorino Respighi dedicati a Pini e alle Fontane di Roma – un doveroso omaggio all’infinita bellezza della Città eterna, come sottolinea il maestro McDuffie – e non mancheranno brani di rara esecuzione come il Concerto ‘Dumbarton Oaks’ di Stravinsky, o le arie di Haendel dedicate al Marchese Ruspoli, composte a Roma agli inizi del ‘700. Molta attesa anche per la Suite dedicata a David Bowie – pezzo della giovane compositrice e contrabbassista italo-tedesca Valentina Scheidhofen Ciardelli, che sarà presentato in prima assoluta – e per l’ormai classico Philip Glass, con il concerto ‘Le quattro stagioni americane‘ da lui espressamente composto per Robert McDuffie e il suo straordinario violino Guarneri del Gesù. La programmazione del Rome Chamber Music Festival – appuntamento ormai tradizionale nel panorama musicale romano e internazionale – ha la sua cifra proprio nella mescolanza di generi e stili musicali, affiancati senza snobismi, con uno spirito tipicamente americano. Il Festival infatti non ha mai inteso la musica da camera come ambito culturale riservato a soli raffinati intenditori, ma vuole rivolgersi ad un pubblico più vasto, dimostrando in pratica come la distinzione tra musica colta, tradizionale e pop possa essere superata, grazie a innumerevoli punti di contatto. Uno spirito che Robert McDuffie stesso sintetizza al meglio quando con le sue scelte artistiche ribadisce, anno dopo anno, la necessità di “abbattere l’idea che la musica classica sia un oggetto d’antiquariato”.