Torna in scena al Teatro dell’Opera di Roma dal 2 al 9 maggio 2023 l’incantevole La Fille mal gardée, il più antico dei balletti ancora stabilmente nel repertorio di tutte le maggiori compagnie di danza. Presentato nella famosa versione di Frederick Ashton (ripresa da Jean-Christophe Lesage), con le scene e i costumi di Osbert Lancaster, il balletto vede in scena Étoiles, Primi ballerini, Solisti e Corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, ospiti l’étoile parigina Léonore Baulac, al suo debutto al Costanzi, e Daniil Simkin. La partitura è eseguita dal vivo dall’Orchestra dell’Opera di Roma, sul podio del Lirico capitolino sale per la prima volta il direttore Philip Ellis. Sette le rappresentazioni in cartellone, nei giorni 2, 3, 4, 6, 7 e 9 maggio (oltre ad una matinée per le scuole il 4 ore 11). – La Fille mal gardée È nel luglio del 1789, pochi giorni prima della presa della Bastiglia, che il grande ballerino e coreografo Jean Dauberval (1742 – 1806) creò sul palcoscenico del Grand-Théâtre di Bordeaux il balletto più celebre del XVIII secolo: La Fille mal gardée (allora chiamato Le Ballet de la paille). L’opera – testimonianza dello spirito nuovo che pervadeva la danza, orientata verso il nascente “Ballet d’action” – raccontava con umorismo l’idillio ostacolato di due giovani contadini, Lise e Colas, decidi a vivere la loro storia d’amore a dispetto della madre di lei, intenzionata ad accasare la figlia con lo sciocco ma ricco Alain. Duberval, abbandonate le convenzioni auliche della drammaturgia del tempo, mette in scena una storia semplice e spiritosa, ambientata in una cornice bucolica, tra danze e feste campestri, covoni di fieno e animali domestici che irrompono in scena. Nella sua lunga storia, che ha attraversato più di due secoli, La Fille mal gardée ha subito numerosi rimaneggiamenti, dai cambi di titolo alle coreografie, alle partiture musicali. Un punto di svolta nella vita del famoso balletto arriva nel 1960, quando il celebre coreografo inglese Frederick Ashton crea la sua edizione per la Royal Opera House di Londra, lavoro che diventerà rapidamente la versione di riferimento in tutto il mondo. Ispirandosi al modello originale e all’apporto di Petipa, Sir Frederick Ashton sposa pantomima e virtuosismo, venando il tutto con un irresistibile umorismo ‘very british’. Tra le sue creazioni più gioiose e colorate, la Fille mal gardée contiene alcune delle coreografie più sorprendenti di Ashton, in particolare nella serie di virtuosistici pas de deux che esprimono la passione giovanile dei due amanti. Prendendo spunto dal suo amore per le campagne del Suffolk, il balletto è pervaso da un’atmosfera vivace e spumeggiante, tra balli campestri, nastri colorati dei ‘pas de ruban‘ e quadri spassosi come quello, notissimo, delle galline danzanti. Le musiche, adattate da John Lanchbery, partono da quelle originali di Ferdinand Hérold. – (Nelle immagini, La Fille mal gardée nell’allestimento della Royal Opera House; ‘in alto, Natalia Osipova e Steven McRae, photocredit ©Dave Morgan)