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La Musica Classica in Italia

Roma, Arnalta Cafè alla Cappella Orsini, rarità e prime esecuzioni tra opera barocca e cafè chantant
Un divertente e originale esperimento metatemporale porta alla ribalta le Nutrici secentesche dei drammi per musica, protagonisti il tenore Luca Cervoni. Alessandro Quarta al cembalo e l’Ensemble Concerto Romano

Cappella Orsini Presenta

“ Arnalta Cafè ”
A Roma, nella cornice suggestiva della Cappella Orsini, edificata sulle antiche vestigia del Teatro di Pompeo, martedì 6 dicembre 2022 (ore 19.30) va in scena Arnalta Cafè, imperdibile chicca che vede sul palco Luca Cervoni – tenore con solidissima reputazione di barocchista – e Alessandro Quarta, poliedrico direttore d’orchestra e concertatore, ideatori e protagonisti di uno stravagante e originale esperimento metatemporale tra opera barocca e cafè chantant: uno show divertente e sofisticato che chiama alla ribalta una dozzina di nutrici secentesche interpretate nello spirito salace del cabaret italiano di Petrolini e Poli.

Il mondo dell’opera barocca, con i suoi cantanti en travesti, i suoi miti e le sue sonorità così diverse da quelle che ci circondano, appare lontanissimo dal nostro quotidiano, ma lo stuolo di Nutrici che Luca Cervoni e Alessandro Quarta hanno recuperato da pagine rare e talvolta rarissime dell’opera italiana del ‘600 riesce benissimo nell’intento di renderlo vicino, abbattendo ogni muro culturale, divertendo ed intrigando senza per questo discostarsi di un millimetro dalla più rigorosa filologia musicale.

Luca Cervoni, Alessandro Quarta e l’Ensemble Concerto Romano portano il pubblico su un palco affollato “di signore di mezza età dai nomi stravaganti, come in un elenco telefonico della Bassa Padana degli anni ’60; qui – spiega la Compagnia  –  costumi e travestimenti non prevedono pepli, coturni o crinoline, ma modesti abitini vintage rubati a un Paolo Poli o a una Franca Valeri in vena di understatement. In un attimo i loro sentimenti di tagliente verità, a volte sconci, a volte teneri, materni o irriverenti e cinici, diventano il nostro amarcord di nonne, zie, maestrine, figure di un passato ben più recente; archetipi di uno status della femminilità che ancora esiste e forse esisterà per sempre, materia pulsante di cabaret: teatro popolare ma di altissimo lignaggio.”

Ed è in questo continuo dialogo tra alto e basso, tra correttezza filologica e “tradimento” assoluto, in questa fusione di piani temporali, che sta il fascino irresistibile di questo gala di comprimarie finalmente giunte alla ribalta: Desba, Dirce, Nerea, Nisbe, Pasquella, Plancina, Rodisbe, Delfa, Filandra, Lenia, Gilda – e naturalmente l’eponima Arnalta, con la sua umanità dolente, inacidita o affettuosa- travalicano i secoli e soprattutto i cliché e i preconcetti di chi pensa che mai e poi mai potrebbe godere di un’aria di Cavalli o Monteverdi, o dei meno conosciuti Melani, Steffani e Sartorio, fra i tanti.

E se è vero che la rilettura registica nell’opera ci ha abituato alle attualizzazioni, la totale e perfetta fusione di due generi ben codificati come opera barocca e cabaret è invece una novità assoluta, spiazzante proprio perché perfettamente riuscita. Ed è ancora più spiazzante giacché nata dalla creatività di due artisti con un impeccabile curriculum e una carriera ben consolidata, con due futuri professionali perfettamente prevedibili su solchi già tracciati; ma l’umanità eternamente quotidiana di queste donne, che cantano di Dei come della nostra vicina di casa, li ha travolti nella loro normale follia. .
Roma, Arnalta Cafè alla Cappella Orsini, rarità e prime esecuzioni tra opera barocca e cafè chantant

Altre informazioni di interesse

L’ingresso è gratuito – prenotazioni e info: +393337420763; cappellaorsini@gmail.com    

Interpreti

Luca Cervoni  tenore

Concerto Romano: Gabriele Pro, Matteo Pizzini – violini André Lislevand – viola da gamba Giovanni Bellini – tiorba e chitarra Mario Filippini – contrabbasso

Alessandro Quarta – cembalo e concertazione

Programma

Arnalta Cafè – Nutrici nell’opera italiana del Seicento  M’è venuto un appetito – Aria di Pasquella da “Il Girello” (Roma, 1668); musica di J. Melani – libretto di F. Acciaiuoli e G. F. Apolloni

Scena di Dirce da “La Dori” (Firenze, 1661); musica di M. A. Cesti – libretto di G. F. Apolloni

Voli il tempo – aria di Delfa dal “Giasone” (Venezia, 1649); musica di F. Cavalli – libretto di G. A. Cicognini

G. G. Kapsberger: Capona dal Libro quarto d’intavolatura (Venezia, 1640)

Perché sospiri, Medea Gelosa – scena di Delfa dal “Giasone” (Venezia, 1649); musica di F. Cavalli – libretto di G. A. Cicognini

Sovra carro stellato – Amar senza poter recitativo e aria di Nisbe dall’”Eliogabalo” (Venezia, 1669); musica di G. A. Boretti – libretto di A. Aureli – prima esecuzione in tempi moderni

Hoggi, hoggi sarà Poppea – monologo di Arnalta da “L’incoronazione di Poppea” (Venezia, 1642); musica di C. Monteverdi – libretto di G. F. Busenello

M. Cazzati: Ciaccona dai Vari e diversi capricci (Bologna, 1661)

Consigliami tu, cristallo verace – aria di Plancina da “La caduta di Elio Seiano” (Venezia, 1667); musica di A. Sartorio – libretto di N. Minato – prima esecuzione in tempi moderni

Nella scuola di farsi belle – aria di Gilde da “L’Amazzone corsara” (Venezia, 1686); musica di C. Pallavicino – libretto di G. C. Corradi

G. G. Kapsberger: Canario dal Libro quarto d’intavolatura (Venezia, 1640)

Adagiati Poppea – Oblivion soave – ninnananna di Arnalta da “L’incoronazione di Poppea” (Venezia, 1642); musica di C. Monteverdi – libretto di G. F. Busenello

Questi giovani moderni – aria di Nerea da la “Niobe” (Monaco, 1688); musica di A. Steffani – libretto di L. Orlandi

Se il picciolo dio – aria di Plancina da “La caduta di Elio Seiano” (Venezia, 1667); musica di A. Sartorio – libretto di N. Minato – prima esecuzione in tempi moderni

Mi dispiace o figlio mio – aria di Rodisbe da “Giulio Cesare in Egitto” (Venezia, 1676); musica di A. Sartorio – libretto di G. F. Bussani – prima esecuzione in tempi moderni

Donzelle amanti – aria di Lisaura da “La donna ancora è fedele” (Roma, 1680); musica di B. Pasquini – libretto di D. F. Contini

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