Dopo un anno di silenzio a causa della pandemia riparte il Rome Chamber Music Festival, giunto alla “maggiore età” con l’edizione numero 18. In programma dal 21 al 25 novembre all’Auditorium della Conciliazione con una puntata anche a Firenze, il Festival quest’anno propone come punti focali Beethoven, Leonard Bernstein e Frank Zappa. L’accostamento di capolavori della classica con epoche e generi diversi è nella tradizione del Festival, fondato nel 2003 dal violinista americano di fama internazionale Robert McDuffie, artista candidato al Grammy, che oltre ad aver girato i cinque continenti come solista con le maggiori orchestre del mondo, si è esibito in duo con Chuck Leavell (il pianista / tastierista dei Rolling Stones) e con Gregg Allman ( Allman Brothers). Sottolinea Robert McDuffie, direttore artistico del Festival “Per noi è fondamentale abbattere l’idea che la musica classica sia un oggetto d’antiquariato, cerchiamo di fare accostamenti che potrebbero sembrare azzardati, ma che invece comunicano lo spirito che ci anima.” Così il cartellone propone alcuni dei più famosi capolavori cameristici di Beethoven insieme a pezzi di altre epoche e generi, di Bernstein e Zappa – tre musicisti in contrasto creativo con la loro epoca, anticonformisti capaci di rompere gli schemi, che hanno arricchito con le loro invenzioni il gusto del pubblico. Altra caratteristica del Rome Chamber Music Festival è l’attenzione alla formazione e all’avviamento alla carriera delle nuove generazioni di musicisti. Giovani talenti di tutto il mondo sono invitati ogni anno ad esibirsi a Roma nel contesto del Festival. seguiti da maestri di fama internazionale che li accompagnano nelle diverse fasi di preparazione del brano e si esibiscono insieme a loro in un connubio emozionante.
Insieme allo stesso Robert McDuffie saranno dieci maestri di chiara fama e trenta giovani talenti e professionisti ad animare la 18. edizione dell’evento. I maestri, tra cui Andrea Lucchesini, Elena Matteucci, Lawrence Dutton, Guglielmo Pellarin e Luca Sanzò, oltre a suonare personalmente, saranno i mentori dei musicisti più giovani che si esibiranno con loro. Si parte il 21 novembre (ore 19.45, stesso orario per gli altri concerti) con la serata inaugurale all’Auditorium della Conciliazione, in programma il Quartetto per archi op. 59 n. 3 “Rasumovsky” di Beethoven e il Concerto per violino, pianoforte e quartetto d’archi di Chausson, con due ensemble di giovani e solista Robert McDuffie che suona un prezioso Guarneri del Gesù del 1735. Il 22 novembre il Festival si trasferisce eccezionalmente a Firenze dove lo stesso concerto sarà replicato nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio per una serata ad inviti a sfondo benefico. Il 23 novembre, nuovamente a Roma, il concerto sarà interamente dedicato a Beethoven, con la Sinfonia n. 1 nella trascrizione cameristica di Hummel e il Settimino op. 20. Sul palco Mc Duffie al violino, Lawrence Dutton alla viola, Guglielmo Pellarin al corno, Elena Matteucci al pianoforte e con loro i giovani musicisti e al contrabbasso Valentina Scheldhofen Ciardelli, autrice delle trascrizioni da Zappa in programma nella serata finale. Il 24 novembre, un omaggio a Leonard Bernstein di cui si ascolteranno le Arie e Barcarole per mezzo soprano, baritono e pianoforte a 4 mani, cantano Mary Rice e Thomas West, al pianoforte il prestigioso direttore d’orchestra Michael Barrett. La serata sarà aperta dal Quintetto per chitarra e archi op. 143 di Mario Castelnuovo-Tedesco, solista Renata Arlotti. Gran finale il 25 novembre: apre la classica con il Concerto n. 4 di Beethoven e Andrea Lucchesini al pianoforte, seguono le sonorità reggae e hip hop di Bob Lennon, giovane artista proveniente dalla Georgia per la prima volta a Roma con il suo sound contemporaneo. Chiude la serata l’omaggio a Frank Zappa con Luca Sanzò alla viola e al contrabasso Valentina Scheldhofen Ciardelli, profonda conoscitrice del geniale compositore americano e autrice delle trascrizioni per quintetto d’archi in programma.