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La Musica Classica in Italia

Ravenna Festival 2021
Dedicato a Dante – XXII Edizione Oltre 70 eventi e 1200 artisti coinvolti
Non poteva che essere “Dedicato a Dante” il 32. Ravenna Festival, nella ricorrenza del 700° della morte del sommo Poeta e nella città che ne custodisce le spoglie.

Nell’arco di due mesi, dal 2 giugno al 31 luglio (e con la coda della Trilogia d’autunno) saranno oltre 70 gli eventi proposti, con la partecipazione di 1200 artisti, dislocati nei più suggestivi spazi monumentali di Ravenna, a Cervia, Russi e Lugo. Il Festival conferma anche la scelta di prezzi accessibili e contenuti in streaming.

Il cartellone, vasto e interdisciplinare come da tradizione del Festival, nella dedica a Dante trova ii fil rouge che con rimandi diretti o indiretti, attraversa tutto il programma. Gli eventi proposti, come recita la presentazione dell’attuale edizione, “sono pianeti e satelliti che ruotano attorno al sole centrale del Poeta e del suo capolavoro ma seguono anche altre e più eccentriche orbite.”

Dopo l’anteprima del 9 maggio con Riccardo Muti alla guida dei Wiener Philharmoniker, la rassegna inaugura con due prime: il 2 giugno, Festa della Repubblica, a S. Vitale con l’opera da camera in prima assoluta Teodora di Mauro Montalbetti, libretto e drammaturgia di Barbara Roganti; un percorso nel labirinto dell’esistenza dell’imperatrice ritratta in mosaico nella Basilica.

Il 4 giugno Alessandra Ferri celebra al Festival quarant’anni di carriera nei panni di Winnie, la ballerina “âgée” immaginata da Béjart nel 1998 per Carla Fracci: la ripresa del beckettiano L’heure exquise, in coproduzione con il Royal Ballet, la vedrà sommersa da una montagna di vecchie scarpette da punta. Al suo fianco Carsten Jung nel ruolo che fu di Micha van Hoecke, che li guiderà nel riallestimento insieme a Maina Gielgud che ne fu seconda interprete.

Nel trittico dantesco di nuove commissioni, che parte dall’Inferno di Giovanni Sollima e raggiunge il Paradiso di Valentin Silvestrov, si inserisce Purgatorio di Tigran Mansurian, per il quale Riccardo Muti percorrerà con la sua Orchestra Cherubini ‘Le vie dell’Amicizia’ fino a Erevan.

Muti guiderà infatti la sua Cherubini nell’annuale pellegrinaggio musicale delle Vie dell’Amicizia, che ritorna a Erevan per riallacciare il dialogo intrecciato vent’anni fa e che ha radici nella storia Romana e Bizantina, quando Ravenna vantava una fiorente comunità armena. “Il Paese delle pietre che urlano”, come lo descrisse Mandel’stam, trova espressione della propria sofferta spiritualità e tradizione musicale, oltre che nel concerto del Naghash Ensemble e una messa armena, nella commissione al più importante compositore di quella terra di confine, Tigran Mansurian. È invece la Rocca a trasfigurarsi in cittadella infernale per Sei studi sull’Inferno di Dante di Giovanni Sollima; al fianco del compositore palermitano la Cherubini diretta da Kristjan Järvi, il Coro della Cattedrale di Siena “Guido Saracini” e il controtenore Raffaele Pe. O luce etterna, con cui Valentin Silvestrov dà forma sonora alla luminosa evanescenza del Paradiso, sarà eseguita dal Coro da camera di Kiev a Sant’Apollinare in Classe, fulgida di mosaici.

La Basilica di S. Francesco, dove si tennero i funerali del Poeta, accoglie appuntamenti dedicati alla musica dei tempi di Dante o ispirata alla sua poesia, preceduti da una conversazione con il musicologo Piero Mioli. In cartellone alcune tra le più autorevoli formazioni italiane specializzate in musica antica – Odhecaton, La Fonte Musica e l’Ensemble Micrologus – mentre la formula dei Vespri a S. Vitale si rinnova come Vespri danteschi, spaziando dalla tradizione trobadorica a nuove composizioni, a inclusione di una sortita nel “bestiario poetico” della Commedia, raccontato da Tiziano Scarpa.

La vastità del poema e la sua capacità di misurarsi con i linguaggi artistici più diversi è testimoniata anche dalla proiezione del capolavoro del muto Inferno (1911), sonorizzato live da Edison Studio in collaborazione con la Cineteca di Bologna; Flavio Caroli si concentrerà invece su ‘I dipinti che hanno sconvolto il mondo dopo l’età di Dante e di Giotto’. Altra importante “prima” è quella con Arto Lindsay, un omaggio alla Lectura Dantis di Carmelo Bene che nel 1981 commemorò la strage di Bologna dall’alto della Torre degli Asinelli.

Altri appuntamenti sono dedicati a Piazzolla e Stravinskij, tra questi, nella sezione Sinfonica del festival, Charles Dutoit e la Slovenian Philharmonic Orchestra, con un programma per il 50° della morte del compositore, e la performance dd Roberto De Simone, che di Stravinskij propone una rilettura inaspettata: Les noces ovvero Lo ‘Ngaudio, eseguito dall’ensemble Ars Ludi diretto da Marcello Panni, il tripudio vocale non è più in russo ma in dialetto garganico.

Da citare anche Ottavio Dantone con l’Accademia Bizantina, Leōnidas Kavakos sul podio della Cherubini, Beatrice Rana con la produzione in tournée Stravinsky’s Love (con Massimo Spada, Vladimir Derevianko e étoiles internazionali) e il pianista fuoriclasse Daniil Trifonov per l’unico pianorécital in calendario, con musiche di Prokof’ev, Debussy e Brahms.

Non mancano la partecipazione degli Swingles, di Vinicio Capossela, Elio, Neri Marcorè, mentre si svolgerà in autunno la trilogia “Danza, Musica e Parola” con gli spettacoli Metànoia, Faust rapsodia e Paradiso xxxiii.

Altre informazioni d’interesse

Biglietteria Ravenna Festival (dal lunedì al sabato 9-13 e 15-19) Teatro Alighieri, Via A. Mariani 2, Ravenna – tel. 0544 249244 – email tickets@ravennafestival.org È consentito l’acquisto di massimo 2 biglietti per spettacolo in considerazione delle limitate agibilità dei luoghi di spettacolo a seguito delle norme sul distanziamento sociale vigenti.
Ravenna Festival 2021

C’è dell’Altro

La storia del Ravenna Festival

Fondato nel 1990 da Cristina Mazzavillani Muti, Ravenna Festival si è sempre caratterizzato per un programma che include tutti i linguaggi artistici, dalla musica sinfonica a quella da camera, dall’opera al teatro, dalla danza al musical, dal jazz alla musica etnica. Ogni anno da maggio a luglio una città intera diventa palcoscenico per due mesi: dalle basiliche tempestate dall’oro di antichi mosaici agli eleganti teatri storici, chiostri, antichi palazzi, le archeologie industriali, ma anche le spiagge e la pineta dove sostò Dante Alighieri e ancora su fino alle dolci colline che si stagliano lontane all’orizzonte…

Luoghi straordinari – vale la pena ricordare che sono ben 8 i monumenti di Ravenna riconosciuti dall’UNESCO – e una vocazione multidisciplinare sono i tratti distintivi che rendono unico Ravenna Festival e contribuiscono a riscoprire una città crocevia di popoli e di culture. Ogni anno la direzione artistica compone un ricco programma di eventi che ruotano attorno a un tema significativo dal punto di vista culturale e artistico.

Tanti i temi affrontati, attraversati, sviscerati: da quelli più distintamente musicologici dei primissimi anni (da “Salieri e la Scuola di Vienna” nell’ormai lontano 1990 a “Intorno a Rossini”, “Bellini e Wagner”, ecc.) a quelli più visionari che hanno proiettato Ravenna – sempre oggetto e soggetto al tempo stesso – in nuovi paesaggi dell’anima, tra mediterranei, orienti, apocalissi, visioni, deserti, pellegrinaggi… tra popolare e fiabesco, sacro e profano, fino alla storia del Novecento. Nel corso degli anni il Festival ha affrontato eventi cruciali come la Grande Guerra e la Rivoluzione Russa, e reso omaggio a icone quali Nelson Mandela, Martin Luther King e Dante Alighieri.

Dal 1997, anno del primo storico concerto a Sarajevo, i passi di Ravenna Festival si intrecciano a quelli de “Le Vie dell’Amicizia”, pellegrinaggi laici che toccano città ferite, riallacciano antichi legami con luoghi che hanno fatto la storia, costruiscono “ponti di fratellanza”. A guidare questi viaggi, ambasciatore di cultura nel mondo, è da sempre Riccardo Muti con orchestre e cori che, nello spirito di fratellanza che anima il progetto e a testimonianza dell’universalità del linguaggio musicale, in ogni occasione accolgono tra le proprie fila musicisti della città meta del viaggio. Indimenticabili gli appuntamenti in luoghi simbolo come Beirut, Gerusalemme, Mosca, Erevan e Istanbul, New York, Il Cairo, Damasco, Nairobi, Mirandola, Redipuglia, Otranto, Tokyo, Tehran, Kiev, Atene.

(Dal sito ufficiale Ravenna Festival)

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