Gore Vidal, “spesso, quando l’orchestra suona Wagner, la luna piena si alza dalle montagne i cui contorni ricordano un drago con la testa dolcemente reclinata sulla spiaggia, verso est, mentre gli uccellini di Ravello, musicalmente bene istruiti dopo tutti questi anni, fanno il contrappunto dall’alto dei pini.
Nel corso di mezzo secolo, sul palco del festival si sono alternate orchestre sinfoniche prestigiose (Staatskapelle di Dresda, Münchner Philharmoniker, Royal Philharmonic, London Symphony Orchestra, complessi del Teatro Kirov di Leningrado e della Gewandhaus di Lipsia, Orchestra Nazionale della Rai, Orchestra del Maggio Musicale, Orchestre National de France, Filarmonica di San Pietroburgo, Orchestra Giovanile di Caracas);
noti complessi da camera (la Chamber Orchestra of Europe, la Camerata Academica del Mozarteum di Salisburgo, il Trio di Trieste, il Quartetto Italiano);
illustri direttori (Ashkenazy, Barbirolli, Barenboim, Chung, Davis, Frühbeck de Burgos, Gergiev, Järvi, Maazel, von Matacic, Mehta, Pappano, Penderecki, Prêtre, Semkow, Sinopoli, Spivakov, Tate, Temirkanov e Tilson-Thomas); importanti solisti (Argerich, Asciolla, Canino, Cassado, Ciccolini, Glass, Kempff, Lindbergh, Lupu, Pogorelich, Rampal, Repin, Rostropovich, Ughi, Weissenberg);
famosi jazzisti (Bollani, Caine, laHancock, Marsalis);
prestigiosi cantanti lirici (Behrens, Christoff, Cura, Domingo, Jerusalem, Meier, Raimondi, Salminen, Urmana).
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L’incanto dei concerti e degli spettacoli di danza en plein air che si ripete ogni anno in Villa Rufolo dipende in parte non secondaria dal palco su cui si avvicendano le orchestre, i corpi di ballo e i singoli artisti. Si tratta, infatti, di una costruzione arditissima, che sporge fuori dal parapetto dei giardini, su uno strapiombo di ben 15 metri. L’effetto è suggestivo e ha contribuito non poco al successo del Festival.