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Fuoco e fulmini. La musica dei Pirofoni e Zeusofoni
Ci credereste? Esistono strumenti che suonano grazie al fuoco e ai fulmini!

Con i pirofoni e Zeusofoni, che sembrerebbero appannaggio della fantasia e invece sono reali, concludiamo la nostra panoramica dedicata agli strumenti musicali attivati dai quattro elementi della natura: acqua, aria, terra e fuoco.

(Vedi i ns articoli: Terra: l’organo delle stalattiti (Grand Stalacpipe Organ) in Virginia link Acqua: l’organo marino di Zara e l’organo delle onde di San Francisco  link  – Aria: Aeolus e The Singing Ringing Tree, entrambi nel Regno Unito link)

Uno strumento musicale di grandissima suggestione è il pirofono, che produce – come si evince dal nome – musica per mezzo del fuoco. Chiamato anche organo delle fiamme cantanti, fu inventato dal fisico e musicista alsaziano Georges Frédéric Eugène Kastner (Strasburgo 1852 – Bonn 1882), figlio del compositore Jean-Georges, all’inizio degli anni 1870, e brevettato alla fine del 1874.

Frédéric Kastner
Frédéric Kastner

Il pirofono si basa su un affascinante fenomeno che venne osservato per la prima volta alla fine del ‘700 dallo studioso irlandese di scienze naturali Bryan Higgins (1737-1820): una fiamma racchiusa in un tubo di vetro può generare un suono.  Gli studi relativi a questo fenomeno furono approfonditi nel corso dell’Ottocento, in particolare dal celebre fisico John Tyndall (1820 – 1893), ma fu il giovane Kastner a sviluppare questi presupposti e a trarne le applicazioni  pratiche per la creazione dello strumento.

Il pirofono ha una struttura simile a quella dell’organo tradizionale: è dotato di una tastiera e di canne di diverse dimensioni, fatte di vetro, all’interno delle quali ardono fiamme alimentate da idrogeno o gas. Le vibrazioni provocate dalla combustione delle fiamme generano una nota determinata dalla dimensione e altezza della canna. La nota si produce però soltanto nel momento in cui la fiammata viene suddivisa in più fiammelle  –  appena queste si riuniscono nuovamente, il suono cessa. Azionando il tasto corrispondente alla canna che si vuole fare risuonare, si ottiene la divisione della fiamma e il suo conseguente ‘canto’ mentre rilasciandolo le fiamme si ricongiungono, fermandolo.

Lo strumento inventato da Kastner in un certo senso rende visibili i suoni, consentendo una spettacolare esperienza sinestetica di musica e luci. La sonorità del pirofono nelle descrizioni coeve veniva percepita simile alla voce umana, ma con toni inusuali e di una bellezza straniante.

Dalla nuova invenzione furono incuriositi sia Berlioz che César Franck, mentre Gounod pensò di utilizzare il pirofono per un allestimento della Giovanna D’Arco, ma in generale lo strumento venne apprezzato più sotto l’aspetto scientifico che nella pratica musicale. Restò una curiosità affascinante, ma non conobbe una reale diffusione.

Ciò nonostante, per il pirofono vennero scritti diversi pezzi, sia da Théodore Lack (1846 – 1921), pianista, compositore e didatta francese, che dal tedesco Wendelin Weißheimer (1838 – 1910), compositore, direttore musicale e saggista (Cinque Sonetti Sacri per voce, flauto, oboe, clarinetto, pirofono e pianoforte, 1880), che suonava personalmente lo strumento in qualità di pirofonista.

Del pirofono sono state realizzate anche diverse versioni e varianti moderne.

Lo Zeusofono o Thoramin

Ancora più impressionante del pirofono è lo Zeusofono o Thoramin, noto anche con il termine inglese Singing Tesla Coil, uno strumento che produce musica con i fulmini.

Si tratta di una sorta di altoparlante al plasma, una cosiddetta bobina di Tesla modificata per produrre note musicali.

La bobina inventata da Nikola Tesla (1856 – 1943) è un trasformatore risonante ad alta tensione capace di generare fulmini del tutto simili a quelli di origine atmosferica. Per utilizzarla come strumento, la bobina è modificata per riprodurre le note musicali modulandone le scintille. I toni musicali sono prodotti direttamente dal passaggio di correnti elettriche nell’aria, e lo strumento perciò viene anche definito ‘fulmine musicale‘.

Da qui anche il nome Zeusofono che rende omaggio al padre degli dei, signore del cielo, dio del tuono e dei fulmini, e al suo equivalente nordico Thor, a cui – con un gioco di parole associato al Theremin, il primo strumento elettronico inventato nel 1919 –  si riferisce la definizione Thoramin.

Lo Zeusofono compare nel film Disney ‘L’apprendista stregone‘ (2010), ed è stato utilizzato da Björk nella canzone Thunderbolt dell’album Biophilia (2011) e in diverse performance rock e pop, per le quali si presta magnificamente, ma è possibile anche suonare dei brani di musica classica.

Nel 2007 è stato depositato il marchio ‘Zeusaphone’, brand che a tutt’oggi commercializza diversi modelli dello strumento, che utilizzano una potenza fino a un milione di volt.

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