A Milano il periodo festivo offre l’occasione di partecipare al tradizionale Concerto di Natale del Teatro alla Scala, in programma giovedì 22 dicembre 2022 (ore 20). Un momento perfetto per immergersi tra gli ori e i velluti rossi del Piermarini e vivere la magia della musica sulle note di Mozart e Haydn. A salire sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro alla Scala sarà il direttore spagnolo Pablo Heras-Casado, che prende il posto dell’annunciato Zubin Mehta, impossibilitato per motivi di salute. Con lui saranno impegnate quattro straordinarie voci soliste, il soprano americano Lauren Michelle, Annalisa Stroppa, mezzosoprano, Giovanni Sala, tenore, e il basso Luca Micheletti; il maestro del Coro è Alberto Malazzi. Direttore ospite principale del Teatro Real di Madrid e artista dell’anno agli International Music Awards 2021, Pablo Heras-Casado (Granada 1977) è regolarmente invitato da importanti orchestre, quali i Berliner e Wiener Philharmoniker, Münchner Philharmoniker, Orchestre de Paris, Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, Orchestra di San Francisco, Orchestra di Philadelphia, e di prestigiose istituzioni musicali, come la Staatsoper Unter den Linden di Berlino, il Metropolitan Opera di New York, il Festival di Aix-en-Provence e il Festspiel Baden-Baden. Il programma della serata si apre con il Laudate Dominum dai Vesperae Solemnes de Confessore K 339 di Wolfgang Amadeus Mozart, ultimo lavoro sacro che il compositore scrisse al servizio dell’Arcivescovo di Salisburgo (1780). Il proseguo del concerto è interamente dedicato a Franz Joseph Haydn, con due brani accomunati dal riferimento ai timpani: la celebre Sinfonia n. 94 in sol magg. detta “La sorpresa” o appunto “Mit dem Paukenschlag“ (Con il colpo di timpano), soprannome che puntualizza l’elemento saliente del secondo movimento, e l’altrettanto famosa Missa in tempore belli, nota anche come “Paukenmesse”, Messa dei timpani, proprio per il particolare assolo durante l’Agnus Dei, evocante – come è stato osservato – il rombo dei cannoni sui campi di battaglia, dando prt contrasto una particolare forza all’invocazione “Dona nobis pacem” che conclude il testo liturgico.