Star di prima grandezza del pianismo mondiale, Mikhail Pletnev nei giorni di metà dicembre terrà una fitta serie di concerti in Italia, ospite di alcune tra le più prestigiose Istituzioni musicali: sabato 10 sarà a Firenze al Teatro del Maggio per gli Amici della Musica, domenica 11 di esibirà per la prima volta a L’Aquila, nel cartellone de La Barattelli, lunedì 12 lo attende l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia al Parco della Musica di Roma, il 14 suonerà per l’Unione Musicale di Torino, giungendo il 16 dicembre a Milano, dove terrà un concerto per le Serate Musicali nella Sala Verdi del Conservatorio. Pianista brillante, ricercatissimo direttore d’orchestra e apprezzato compositore, Mikhail Pletnev è un artista che sfida qualsiasi classificazione convenzionale. Sia alla tastiera sia sul podio, Pletnev è riconosciuto tra i massimi artisti dei nostri giorni, in grado di incantare e stupire i pubblici di tutto il mondo con la sua tecnica sbalorditiva, l’impressionante gamma emotiva e la potenza di un’interpretazione che fonde istinto e razionalità. “Con il suo modo di stare sul palco e con il suo personalissimo suono – cosi sottolinea Antonio Pappano – è tra i pochi musicisti capaci di creare un legame ipnotico con il pubblico.” Nato nel 1957 ad Arkhangelsk, in Russia, Pletnev ha iniziato a studiare al Conservatorio di Mosca a 13 anni. Nel 1978 ha vinto il primo premio e la medaglia d’oro alla sesta edizione del Concorso Internazionale Čajkovskij e da allora si è esibito come solista con tutte le orchestre e i direttori più rinomati al mondo. Nel 1990 grazie all’assenso di Mikhail Gorbaciov, ha fondato la Russian National Orchestra (RNO), la prima orchestra russa non governativa e finanziata privatamente, oggi considerata una delle migliori al mondo. Mikhail Pletnev registra per Deutsche Grammophon dal 1993, e le sue incisioni, più volte nominate e preniate ai Grammy Awards, sono diventate un punto di riferimento. “Da Pletnëv arrivano idee che rivitalizzano la musica e la riempiono di freschezza e spirito”, così il London Telegraph sottolinea l’originalità delle sue interpretazioni. Mikhail Pletnev ha anche suscitato il plauso internazionale per la sua attività di compositore. Nel 1998, la prima esecuzione mondiale del suo Concerto per viola dedicato a (e suonato da) Yuri Bashmet è stato accolto con entusiasmo da critica e pubblico, e i suoi arrangiamenti per pianoforte de ‘Lo Schiaccianoci’ e de ‘La Bella Addormentata’ di Čajkovskij sono diventati leggendari. Il programma del recital che Mikhail Pletnev propone in questi giorni nelle sale italiane impagina pezzi brevi, piccole miniature pianistiche di Johannes Brahms e Antonín Dvořák. Giochi e umoresche musicali, quadri poetici, rapsodie, elementi di matrice popolare: un accostamento di colori e suoni che sotto le dita di Pletnev, gigante della tastiera, crea un magnetismo invincibile.