Marco Angius è un direttore di riferimento per il repertorio musicale contemporaneo. Ha diretto Ensemble Intercontemporain (Agorà 2012), Tokyo Philharmonic, Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino, Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Comunale di Bologna, Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano, Orchestra della Svizzera Italiana, Orchestre de Chambre de Lausanne, Orchestra della Toscana, Sinfonica di Lecce, I Pomeriggi Musicali, Luxembourg Philharmonie, Muziekgebouw/Bimhuis di Amsterdam, La Filature di Mulhouse, Teatro Lirico di Cagliari. È stato invitato da numerosi festival quali Biennale Musica di Venezia, MITO, Warsaw Autumn Festival, Ars Musica di Bruxelles, deSingel di Anversa (con l’Hermes Ensemble di cui è principale direttore ospite), Traiettorie, Milano Musica, Romaeuropa Festival.
Già assistente di Antonio Pappano per il Guillaume Tell di Rossini (Emi records, 2011), Marco Angius è fondatore dell’ensemble Algoritmo con cui ha vinto il Premio del Disco Amadeus 2007 per Mixtim di Ivan Fedele e con cui ha realizzato numerose registrazioni tra cui Luci mie traditrici di Salvatore Sciarrino (per la Euroarts di Monaco in dvd e per Stradivarius su cd). Con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai ha inciso tutta l’opera per violino e orchestra di Ivan Fedele (Mosaïque, Stradivarius) e, con l’Ensemble Prometeo, l’integrale degli Imaginary Landscapes di John Cage.
Nella sua vasta discografia sono da citare ino!tre Die Schachtel di Evangelisti, Risonanze erranti di Nono, Abyss di Donatoni, Quodlibet di Castiglioni, Noîse di Adámek (con l’Ensemble Intercontemporain) fino a L’arte della fuga di Bach.
Marco Angius è autore di una monografia sull’opera di Salvatore Sciarrino (Come avvicinare il silenzio, Rai Eri, 2007), Ali di Cantor (La musica di Ivan Fedele, Esz 2012) e di numerosi scritti sulla musica contemporanea tradotti in varie lingue.
Tra le produzioni più recenti: Jakob Lenz di Rihm (Teatro Comunale di Bologna), La volpe astuta di Janácek (Accademia Nazionale di Santa Cecilia), L’Italia del destino di Luca Mosca al Maggio Musicale Fiorentino e l’intensa attività concertistica con l’Ensemble dell’Accademia Teatro alla Scala, giovane formazione di cui è anche coordinatore artistico.
Nell’ambito del teatro musicale ha inoltre diretto Káťa Kabanová di Janáček, Sancta Susanna di Hindemith, Aspern di Sciarrino, Don Perlimplin di Maderna, Il suono giallo di Alessandro Solbiati (Premio Abbiati 2016), Medematerial di Dusapin (Premio Abbiati 2018), Alfred Alfred di Donatoni, Il diario di Nijinsky di Detlev Glanert.
Da settembre 2015 Marco Angius è direttore musicale e artistico dell’Orchestra di Padova e del Veneto, con cui ha all’attivo numerosi dischi e integrali sinfoniche, tra cui quelle di Beethoven e Schubert.
Marco Angius ha inaugurato la Stagione 2016/2017 del Teatro La Fenice con l’opera Aquagranda di Filippo Perocco (Premio Abbiati 2017), oltre a una nuova edizione del Prometeo di Luigi Nono al Teatro Regio di Parma (anche in disco per Stradivarius). Ha inoltre inaugurato la Stagione 2018/2019 dell’Opera di Firenze con Le villi di Puccini.
Nel dicembre 2019 è stato insignito dell’onorificenza di Commendatore della Repubblica Italiana dal Presidente Mattarella.
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(Marco Angius, photocredit, in alto, Andrea Cherchi, in basso Silvia Lelli)