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Inaugurazioni: Venezia, Falstaff apre la stagione 2022/23 del Teatro La Fenice
Myung-Whun Chung sul podio, la regia è firmata da Adrian Noble, Nicola Alaimo sarà Falstaff

Fondazione Teatro La Fenice Presenta

“ Stagione Lirica e di Balletto 2022/23 ”
È Falstaff, ultimo capolavoro di Verdi, il titolo scelto dal Teatro La Fenice di Venezia per l’inaugurazione della Stagione Lirica 2022/23.

Unica opera buffa del compositore (ad esclusione del fiasco giovanile Un giorno di regno), Falstaff si basa su Shakespeare, tratto in particolare dalla commedia The merry Wives of Windsor e dal dramma The History of Henry the Fourth; commedia lirica in tre atti, nasce dalla collaborazione con Arrigo Boito, già sperimentata positivamente da Verdi sei anni prima per il libretto di Otello.

La direzione musicale del nuovo allestimento è affidata all’autorevole bacchetta di Myung-Whun Chung, in continuità con gli altri titoli verdiani presentati nelle stagioni scorse. La regia è curata dal regista britannico Adrian Noble, acclamato interprete dell’opera shakespeariana; nel suo team lo scenografo Dick Bird, la costumista Clancy e i light designer Jean Kalman e Fabio Barettin.

Protagonisti sul palco, Nicola Alaimo nel ruolo di Sir John Falstaff, di cui è acclamato interprete sui maggiori palcoscenici internazionali, René Barbera nella parte di Fenton, Vladimir Stoyanov in quella di Ford, Selene Zanetti nel ruolo di Alice Ford. Sara Mingardo interpreterà Mrs. Quickly, Veronica Simeoni, Mrs. Meg Page, Caterina Sala sarà Nannetta; completano il cast Christian Collia, il Dr. Cajus, Cristiano Olivieri, Bardolfo, Francesco Milanese, Pistola. Maestro del Coro è Alfonso Caiani.

Cinque le recite di Falstaff, in scena il 18, 20, 22, 24 e 26 novembre 2022. La prima di venerdì 18 novembre 2022 sarà trasmessa in diretta radiofonica su Rai Radio3.

*

(Photocredit © Michele Crosera)  
Inaugurazioni: Venezia, Falstaff apre la stagione 2022/23 del Teatro La Fenice

Altre informazioni di interesse

Estremo capolavoro di Verdi e terza delle sue opere shakespeariane, Falstaff rappresenta un unicum nella sua produzione: dopo aver messo in musica dozzine di tragedie, Verdi chiude la parabola con un’opera buffa, l’unica da lui scritta (ad esclusione del giovanile fiasco di Un giorno di regno). In una lettera di fine 1890 Verdi scrisse: “Sono quarant’anni che desidero scrivere un’opera comica, e sono cinquant’anni che conosco Le allegre comari di Windsor; pure… i soliti ma, che sono dappertutto si opponevano sempre a far pago questo mio desiderio. Ora Boito ha sciolto tutti i ma, e mi ha fatto una commedia lirica che non somiglia a nessun’altra. Io mi diverto a farne la musica […] L’opera è completamente comica!”.

La fuga finale proclama che «tutto nel mondo è burla», concludendo la carriera del compositore su una nota di somma quanto disincantata allegria. L’opera debuttò il 9 febbraio 1893 alla Scala di Milano, riscuotendo un successo trionfale.

«Ho ambientato la commedia nel periodo di Shakespeare, nel sedicesimo secolo, con costumi e scene di quell’epoca – ha dichiarato il regista Adrian Noble –. Ho fatto questa scelta perché l’epoca di Shakespeare è un ponte tra l’antico mondo cattolico romano e quello dei puritani che avrebbero cambiato completamente il Paese. Shakespeare è un ponte in mezzo a due epoche diverse così come lo è Falstaff, un’opera nella quale confluiscono da una parte suggestioni primitive, medievali (pensiamo alle stregonerie dell’ultimo atto), dall’altra alcuni degli elementi della cultura dei puritani, il cui prototipo è rappresentato perfettamente da Ford che con i suoi soldi e i suoi beni vuole controllare sua moglie e anche il futuro matrimoniale di sua figlia. Questa similitudine mi fa pensare di aver fatto la scelta registica più corretta».

«Per me Verdi è un vero e proprio genio – ha commentato il direttore d’orchestra Myung-Whun Chung –. Ma tra le tante cose meravigliose che ha compiuto nella sua vita due spiccano sopra tutte le altre: in primis, Casa Verdi, il ricovero per artisti che ha fortissimamente voluto, finanziandola lui stesso e chiedendo a tutti coloro che amavano la sua musica di aiutarlo. Il secondo è proprio questo Falstaff, perché lì mostra tutta la sua generosità. Nel Falstaff non si ride e basta: si è toccati nell’intimo, per poi abbandonarsi al sorriso, perché “tutto nel mondo è burla”. I grandi artisti spesso lanciano dei messaggi: basta pensare alla Nona di Beethoven, in cui prima di tutto è espresso il concetto che tutti devono essere fratelli. E anche in Falstaff il riferimento è a tutta l’umanità, includendo noi tutti. Lo ripeto, insieme alla casa di riposo con quest’opera Giuseppe Verdi raggiunge il livello massimo di umanità».

 

Interpreti

Sir John Falstaff Nicola Alaimo
Ford Vladimir Stoyanov
Fenton René Barbera
Dr. Cajus Christian Collia
Bardolfo Cristiano Olivieri
Pistola Francesco Milanese
Mrs. Alice Ford Selene Zanetti
Nannetta Caterina Sala
Mrs. Quickly Sara Mingardo
Mrs. Meg Page Veronica Simeoni

Orchestra e Coro del Teatro La Fenice

direttore Myung-Whun Chung
maestro del Coro Alfonso Caiani
regia Adrian Noble
scene Dick Bird
costumi Clancy
light designer Jean Kalman e Fabio Barettin
regista associato e movimenti coreografici Joanne Pearce

Nuovo allestimento Fondazione Teatro La Fenice 

Programma

Falstaff
musica di Giuseppe Verdi 

libretto di Arrigo Boito
dalla commedia The merry Wives of Windsor e dal dramma The History of Henry the Fourth di William Shakespeare

prima rappresentazione assoluta: Milano, Teatro alla Scala, 9 febbraio 1893

Repliche

18 novembre 2022 ore 19.00  “prima”, inaugurazione della stagione
20 novembre 2022 ore 15.30
22 novembre 2022 ore 19.00
24 novembre 2022 ore 19.00
26 novembre 2022 ore 15.30

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