Sarà il capolavoro di Francis Poulenc, Dialogues des Carmélites, a dare il via alla Stagione 2022/23 del Teatro dell’Opera di Roma il prossimo 27 novembre, data che da quest’anno diventerà fissa per l’inaugurazione. Sul podio salirà Michele Mariotti, alla sua prima apertura di stagione nel ruolo di Direttore musicale del Lirico capitolino, mentre Emma Dante firma la regia del nuovo allestimento: “Indago i Dialogues partendo dal desiderio di scoprire l’intimità delle protagoniste, le loro stanze segrete in cui sono ancora donne pervase dai ricordi e dai desideri. – spiega Emma Dante – Chi erano le carmelitane prima del voto? Che tipo di donna si cela dentro la loro tunica da suora?” questi gli interrogativi che hanno ispirato la regista siciliana nella messa in scena del lavoro di Poulenc, riconosciuto tra le creazioni più significative del teatro musicale del secolo scorso. L’opera in tre atti e dodici quadri del compositore francese tratta dal testo di Georges Bernanos, per gentile concessione di Emmet Lavery, basato sulla novella del 1931 Die Letzte am Schafott (L’ultima al patibolo) di Gertrud von Le Fort e sulla sceneggiatura di Révérend-Père Bruckberger e Philippe Agostini, manca dal Teatro Costanzi dal 1991. Il nuovo spettacolo, con le scene di Carmine Maringola i costumi di Vanessa Sannino, le luci di Cristian Zucaro e i movimenti coreografici di Sandro Campagna, è realizzato in coproduzione con La Fenice di Venezia. Protagonista nel ruolo di Blanche de la Force il soprano americano Corinne Winters, già applaudita a Roma nelle carismatiche interpretazioni di Madama Butterfly e Kát’a Kabanová, ruolo nel quale ha riscosso un successo trionfale all’ultimo Festival di Salisburgo. Accanto a lei Anna Caterina Antonacci, che proprio con Mariotti e Dante è stata protagonista della Voix Humaine di Poulenc a Bologna, nei panni di Madame de Croissy. Ewa Vesin interpreta Madame Lidoine, Ekaterina Gubanova Mère Marie de l’Incarnation, Jean-François Lapointe il Marquis de la Force e Bogdan Volkov il Chevalier de la Force. Completano il cast Emöke Baráth (Soeur Constance de Saint-Denis), Krystian Adam (L’Aumônier du Carmel), Alessio Verna (Le Geôlier e II Commissaire), William Morgan (I Commissaire), Roberto Accurso (Officier). A dirigere il Coro del Teatro dell’Opera di Roma è Ciro Visco, a sua volta al debutto come nuovo Maestro del Coro della Fondazione capitolina, incarico assunto lo scorso ottobre. Dialogues des Carmélites si basa su una vicenda storica: l’esecuzione, il 17 luglio del 1794 a Parigi, in pieno regime del Terrore, di sedici suore carmelitane che rifiutarono di rinunciare ai loro voti, divenendo poi note come le martiri di Compiègne. Il tragico episodio nel 1931 ispirò Gertrud von Le Fort per il suo romanzo Die Letzte am Schafott (L’ultima al patibolo), dal quale nel 1947 Raymond Bruckberger trasse una sceneggiatura per un film, proponendo a Georges Bernanos di realizzarne i dialoghi. I Dialogues di Bernanos vennero pubblicati nel 1949 e ottennero un grande successo a teatro, tanto che nel 1953 l’editore Ricordi chiese a Francis Poulenc di ricavarne una nuova opera per il Teatro alla Scala. La complessità psicologica dei personaggi, soprattutto femminili, interessò moltissimo il compositore, membro di spicco del “gruppo dei sei”. Si mise subito al lavoro e lo ultimò nel 1956. La prima rappresentazione alla Scala di Milano fu data nella versione italiana di Flavio Testi il 26 gennaio del 1957, mentre il 21 giugno dello stesso anno il titolo andò in scena in lingua francese all’Opéra di Parigi. “Sono passati 65 anni dalla prima rappresentazione dei Dialogues des Carmélites – conclude Michele Mariotti – e in questi anni, al di là delle intenzioni degli autori, l’opera è stata oggetto di letture contrastanti. C’è chi li ha approvati come salutare alternativa alle asprezze delle avanguardie e chi criticati come partitura conservatrice. Lo stesso soggetto, a seconda dei punti di vista, è stato esaltato come condanna della Rivoluzione francese e dei suoi eccessi, o denigrato in quanto reazionario. Il passare del tempo ha dimostrato la sterilità di queste polemiche e ci permette oggi di superarle: sia il testo di Bernanos sia la musica di Poulenc sono ormai universalmente riconosciuti come vertici del teatro musicale del Novecento, che siamo particolarmente felici di presentare per questa inaugurazione di stagione”. Dopo la prima del 27 novembre, l’opera sarà replicata martedì 29 (20.00), venerdì 2 dicembre (18.00), domenica 4 (16.30), martedì 6 (20.00). * (Michele Mariotti, photocredit Victor Santiago, Corinne Winters, photo official website)