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In prima assoluta alla Fenice di Venezia Le baruffe di Giorgio Battistelli, nuova opera tratta da Goldoni
Commissionato dalla Fondazione La Fenice, il lavoro festeggia i 60 di Marsilio Editori – la regia è di Damiano Michieletto, dirige Enrico Calesso

Fondazione Teatro La Fenice Presenta

Una nuova prima assoluta per Giorgio Battistelli dopo il successo del recente Julius Caesar che ha inaugurato la stagione dell’Opera di Roma: debutta il 22 febbraio (ore 19) al Teatro La Fenice di Venezia Le baruffe, nuova opera liberamente ispirata alla nota commedia di Goldoni.

Commissionata dalla Fondazione Teatro La Fenice, Le baruffe, proposta nell’ambito della Stagione Lirica e Balletto 2021/22, sarà in scena con quattro repliche fino al 4 marzo. La ‘prima‘ del 22 febbraio 2022 (ore 19) sarà trasmessa in diretta radiofonica su Rai Radio3 e in diretta streaming su corriere.it.

L’occasione per questa nuova produzione è nata dai festeggiamenti per i 60 anni della storica casa editrice Marsilio, e dalla sua lunga collaborazione con il Teatro veneziano. «È stato naturale pensare a Goldoni per festeggiare questo anniversario, un modo per ricordare l’anima della casa editrice, Cesare De Michelis, che al lavoro del grande commediografo ha dedicato a partire dal 1993 un’edizione nazionale delle Opere, con l’obiettivo di riportarne in luce la straordinaria attualità e modernità» hanno spiegato Fortunato Ortombina, sovrintendente della Fenice ed Emanuela Bassetti, vicepresidente di Marsilio.

E alla commedia veneziana di Carlo Goldoni, Le baruffe chiozzotte (1762) è liberamente ispirata l’opera che vede il ritorno alla Fenice del compositore Giorgio Battistelli – Leone d’oro alla carriera alla Biennale Musica 2022 e già vincitore del Premio Abbiati 2018 per Richard III allestito alla Fenice – e del regista Damiano Michieletto.

Insieme hanno tratto un nuovo libretto dal capolavoro di Goldoni che ha per protagonisti i pescatori e le donne di Chioggia con il loro vivace dialetto.

L’allestimento de Le baruffe si avvale delle scene di Paolo Fantin, dei costumi di Carla Teti, del disegno luci di Alessandro Carletti, con i movimenti coreografici curati da Thomas Wilhelm.

Enrico Calesso sarà alla testa di Orchestra e Coro del Teatro La Fenice e di un cast composto per i ruoli principali da Alessandro Luongo nella parte di padron Toni, Valeria Girardello in quella di madonna Pasqua, Francesca Sorteni (Lucietta), Enrico Casari (Titta-Nane), Marcello Nardis (Beppo), Rocco Cavalluzzi (padron Fortunato), Loriana Castellano (madonna Libera), Francesca Lombardi Mazzulli (Orsetta), Silvia Frigato (Checca), Pietro Di Bianco (padron Vicenzo), Leonardo Cortellazzi (Toffolo) e Federico Longhi (Isidoro). Nei ruoli comprimari del comandador e di Canocchia, rispettivamente Emanuele Pedrini e Safa Korkmaz. Maestro del Coro Alfonso Caiani.

«Sono partito dall’idea di creare un affresco – ha sottolineato il compositore Giorgio Battistelli – perché volevo fare qualcosa che riguardasse il territorio nel suo aspetto collettivo. Le baruffe chiozzotte era il testo più idoneo, il più simbolico, quello che davvero rappresenta una parte importante del teatro goldoniano, e soprattutto fra i più significativi se collegato a un luogo e alla sua voce».

«Si tratta di un adattamento del testo originale – ha commentato Damiano Michieletto, coautore del libretto e regista dello spettacolo – cui è stato aggiunto un prologo ex novo, che potrebbe essere una specie di rap, o una cantilena dove vengono elencati i termini più tecnici presenti in Goldoni, i pesci, la frutta, i venti… Tutti gli elementi cioè che rendono caratteristico quel testo. C’è un’inquietudine di fondo, perché la lettura che abbiamo voluto dare di queste Baruffe non è quella tipica di una commedia: ci troviamo di fronte a un’umanità povera, e nel colore di fondo si annida una certa drammaticità».

«La scelta di mantenere il dialetto chioggiotto – ha spiegato il direttore d’orchestra Enrico Calesso – come nell’originale goldoniano, oltre ad assumere un ovvio significato drammaturgico, determina la struttura musicale (…) La miscela drammaturgica di distensione e tensione, pausa e concitazione, resa espressivamente dalla coloritura dialettale comporta una struttura drammaturgica e musicale caratterizzata da estrema variabilità e immediatezza espressiva».

*

(Photocredit ©Michele Crosera)
In prima assoluta alla Fenice di Venezia Le baruffe di Giorgio Battistelli, nuova opera tratta da Goldoni

Interpreti

Orchestra e Coro del Teatro La Fenice
direttore Enrico Calesso
maestro del Coro Alfonso Caiani
regia Damiano Michieletto
scene Paolo Fantin
costumi Carla Teti
light designer Alessandro Carletti
projection designer Sergio Metalli
regia del suono Davide Tiso
movimenti coreografici Thomas Wilhelm

Personaggi e interpreti
Padron Toni Alessandro Luongo
Checca Silvia Frigato
Madonna Pasqua Valeria Girardello
Lucietta Francesca Sorteni
Titta-Nane Enrico Casari
Beppo Marcello Nardis
Padron Fortunato Rocco Cavalluzzi
Madonna Libera Loriana Castellano
Orsetta Francesca Lombardi Mazzulli
Padron Vicenzo Pietro Di Bianco
Toffolo Leonardo Cortellazzi
Isidoro Federico Longhi
Il comandador Emanuele Pedrini
Canocchia Safa Korkmaz

Programma

Le baruffe
musica di Giorgio Battistelli

libretto di
Giorgio Battistelli e Damiano Michieletto

su libero adattamento da Le baruffe chiozzotte di Carlo Goldoni

Commissione Fondazione Teatro La Fenice
nuovo allestimento
in collaborazione con Marsilio Editore e con Regione del Veneto

In Evidenza

Una precedente intonazione ispirata a Le baruffe chiozzotte di Goldoni è dovuta al compositore veneziano Gian Francesco Malipiero (1882 – 1973), prestigioso esponente della “Generazione dell”Ottanta”.  La sua opera  “Tre commedie goldoniane” scritta negli anni 1920 – 22 e rappresentata la prima volta nel 1926 a Darmstadt, è composta dal trittico  I “La bottega da caffè”, IISior Todero brontolon”, IIILe baruffe chiozzotte. Il testo, in un atto, è dello stesso Malipiero, liberamente ispirato alle tre commedie goldoniane.

Il compositore definì quest’opera “Un viaggio fra calli, campi, palazzi e lagune di un musicista veneziano che si lasciato condurre per mano da Carlo Goldoni” e indicò come suo motivo ispiratore la nostalgia di Venezia.

Repliche

22 febbraio ore 19.00 prima assoluta
24 febbraio ore 19.00
26 febbraio ore 15.30
2 marzo ore 19.00
4″marzo ore 19.00

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