La riscoperta della cameristica italiana prosegue ora con il progetto donizettiano, di cui è disponibile il primo volume contenente sei dei diciotto Quartetti scritti da Donizetti. All’ordine cronologico si è preferita una visione panoramica, che mostra come la scrittura per quartetto sia stata per Donizetti un vero e proprio laboratorio compositivo. Pur avendo dei caratteri di fondo comuni, ciascuno dei Quartetti ha un suo specifico, dato dalla varietà delle scelte musicali, delle soluzioni compositive, dei riferimenti a tradizioni diverse. Risaltano in particolare il brio e le diverse invenzioni stilistiche dei lavori.
Appartenenti al periodo giovanile, sono stati scritti in un breve giro di anni: il Quartetto n. 4 (in re maggiore) e il n. 5 (in mi minore) appartengono al 1817-1818; il Quartetto n. 8 (in si bemolle maggiore) risale al 1819, i Quartetti n. 13 (in la maggiore), n. 14 (in re maggiore) e n. 15 (in fa maggiore) al 1821.
Fondamentali per la scrittura di queste opere furono la guida di Giovanni Simone Mayr, maestro e mentore del giovane Gaetano, e gli incontri musicali nella dimora di Alessandro Bertoli. Mayr fu uno dei più importanti operisti attivi in Europa tra l’ultimo decennio del Settecento e il primo dell’Ottocento. Nato in Baviera, svolse la sua intensa carriera principalmente in Italia, e nel 1806 fondò a Bergamo le Lezioni caritatevoli di musica, frequentate da Donizetti fino al 1815.
Alessandro Bertoli, egli stesso buon violinista dilettante, era solito organizzare delle soirées musicali nella propria residenza, spesso con la partecipazione di Mayr, sia come semplice spettatore sia come violista. Donizetti ebbe così l’opportunità di partecipare a molti di questi concerti, e in seguito ricorderà che in quelle occasioni imparò “.. a conoscere tutti i quartetti d’Haydn, Beethoven, Mozart, Reicha, Mayseder etc., che poi mi giovarono tanto per risparmiare la fantasia e condurre un pezzo con poche idee.”
L’autorevole Revue et Gazette Musicale di Parigi pubblicò nel 1856 una recensione entusiastica, in cui l’altro si leggeva: “La scienza musicale vi si mostra dappertutto al pari dell’ispirazione. La connessione delle parti rivela una mano maestra e produce esiti affascinanti. L’armonia è sempre pura ed elevata, senza cessare di essere chiara nei passaggi fugati”.
I Quartetti per archi di Donizetti, tutt’altro che marginali, sono una componente essenziale della sua identità artistica. Soggioganti e brillantemente espressivi come dimostra la pregevole incisione del Quartetto Mitja, queste composizioni catturano l’interesse dell’ascoltatore e meritano di entrare a pieno titolo nel corrente repertorio concertistico.
In Evidenza
Il CD è stato presentato nell’ambito del programma Primo Movimento di Radio Rai3Fonte Concertisti Classica
Bologna, 19 Settembre alle 20:30
Milano, 12 Ottobre alle 20:00
Bolzano, 17 Ottobre alle 20:00
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