A Montanaro, cittadina del Canavese a una trentina di chilometri da Torino, il tradizionale Concerto natalizio nel giorno di Santo Stefano offre l’occasione straordinaria di ascoltare il possente organo della Chiesa di S. Maria Assunta: costruito la prima volta nel 1810 e largamente rimaneggiato nel 1872, con le sue 2700 canne è tuttora uno dei più maestosi strumenti della regione. Il concerto, a cura di Antichi Organi del Canavese e della Pro Loco di Montanaro, vede protagonista il maestro Rodolfo Bellatti, che eseguirà una singolare composizione di Ottorino Respighi, Gli Uccelli, nella trascrizione per organo. Il brano del compositore bolognese, oggetto anche di una recente incisione discografica di Bellatti, reinterpreta musiche secentesche evocanti i versi della colomba, della gallina, dell’usignolo e del cucù, che non mancheranno di suscitare stupore e divertimento nel pubblico. Completano il programma brani di ispirazione natalizia di autori diversi. L’appuntamento, ad ingresso gratuito, è per lunedì 26 dicembre 2022 alle ore 15.30 presso la settecentesca Chiesa di S. Maria Assunta, parte del complesso abbaziale di Montanaro progettato dall’architetto Bernardo Antonio Vittone. * Diplomato in organo e cembalo al Conservatorio Paganini di Genova, Rodolfo Bellatti (Genova 1973) ha conseguito il diploma di Solista presso la Musikhochschule di Basilea nella classe di Guy Bovet e il diploma accademico di II livello in discipline musicali – organo, presso il Conservatorio di Vicenza con Roberto Antonello. Otto volte premiato in concorsi nazionali e internazionali, svolge attività concertistica e della musicologia. Fa parte dell’Ensemble Barocco Rapallo musica. È promotore di numerose iniziative per valorizzare gli organi storici in Liguria. * L’Organo di Montanaro Nel 1810 Giovanni e Giacinto Bruna vennero chiamati a Montanaro per sostituire l’organo della chiesa di Santa Maria Assunta. Realizzarono uno strumento di impianto monumentale, con una grande cassa lignea e 2400 canne. Nel 1872, l’organo fu per buona parte ricostruito da Giacomo Vegezzi Bossi: subì molte modifiche, mentre il complesso della cassa-cantoria venne conservato. Nel 1896 fu Giuseppe Lingua a intervenire sullo strumento; cento anni dopo, nel 1996, partì il progetto di restauro, per volere della Soprintendenza. I lavori furono eseguiti dalla bottega organara Dell’Orto & Lanzini di Dormelletto, in provincia di Novara, e, per la cassa-cantoria, dalla ditta Bulgarelli di Torino. Per il 2023 è in fase di valutazione un intervento ulteriore per pulire le canne.