Il bis più lungo della storia è . . . la ripetizione dell’intera opera: accadde una sera di febbraio del 1792 a Vienna. Al Theater an der Burg, il teatro della corte imperiale (oggi ricostruito e noto come Burgtheater) era appena andata in scena la prima assoluta de Il matrimonio segreto, diretta dal compositore in persona, il grande Domenico Cimarosa.
Il successo fu clamoroso; il lavoro piacque moltissimo, in particolare al più illustre degli spettatori, l’imperatore in persona, che ne era stato il committente. Leopoldo II perciò chiese non un bis di qualche aria o duetto che aveva particolarmente gradito, ma semplicemente di ricominciar da capo – festeggiò con la compagnia, fece loro servire la cena, e l’opera (della durata di tre ore circa!) venne integralmente ripetuta la sera stessa.
Un fatto mai accaduto nella storia della musica, né prima né dopo!

Di lì a poco, Il matrimonio segreto avrebbe mietuto successi in tutta Europa: la prima italiana dell’opera fu data al Teatro alla Scala di Milano il 17 febbraio 1793, arrivò poi a Dresda, a Madrid, a Barcellona; debuttò in Inghilterra nel gennaio del 1794 al King’s Theatre di Londra, in Portogallo al Teatro Nacional São Carlos di Lisbona nell’agosto dello stesso anno, a Parigi al Théâtre-Italien nel maggio 1801, e nel corso del XIX secolo conobbe almeno una decina di traduzioni in altre lingue, ceco e russo compresi.
Approdò negli Stati Uniti nel gennaio del 1834, quando venne presentata all’Italian Opera House di New York, il teatro fondato da Lorenzo da Ponte (in associazione con il nobile Don Vincenzo Riva Finoli), che era stato il librettista della trilogia di opere italiane di Mozart .
Il matrimonio segreto ebbe ovunque successo, e da allora è rimasto ininterrottamente in repertorio, diventando l’emblema dell’opera buffa settecentesca, grazie al brillante intreccio teatrale e alla copiosa vena melodica.
Il libretto è opera di Giovanni Bertati (Martellago 1735 – Venezia 1808), all’epoca Poeta Cesareo alla corte viennese su nomina dello stesso imperatore Leopoldo. Bertati scrisse una settantina di libretti, per la maggior parte drammi giocosi, musicati da diversi compositori, tra cui Galuppi, Paisiello, Anfossi, Traetta, Naumann, Gazzaniga e altri. Il libretto del Matrimonio segreto è generalmente considerato la sua opera migliore.

Si basa su un vero e proprio filone di fonti francesi ed inglesi, a partire Le mariage à la mode, ciclo pittorico in sei quadri (1745) del celebre pittore inglese William Hogarth, dal quale deriva la commedia The clandestine marriage (Drury Lane, 1766) di George Colman e David Garrick, il più grande attore inglese del Settecento. La trama approda poi in Francia, dove viene ripresa da due successivi opéras-comique, il secondo dei quali (Le Mariage clandestin di de Ségur e Devienne, 1790) fu probabilmente la fonte diretta di Bertati, che si avvalse però anche di molti elementi consolidati caratteristici dell’opera giocosa settecentesca.

Achille Campanile, “Paganini non ripete”
Achille Campanile trasse spunto dal celebre episodio e si divertì traendone un brevissimo racconto “Paganini non ripete”,
inserito nella raccolta di racconti umoristici Gli asparagi e l’immortalità dell’anima pubblicata nel 1974