La pianista veneziana Gloria Campaner suona il 26 luglio (ore 21.15) All’Auditorium Boccherini per il festival Lucca Classica.
In programma due composizioni famosissime e molto amate, la Sonata “Al chiaro di luna” di Beethoven e i Preludi op 28 di Chopin. Beethoven, Sonata in do diesis minore op. 27 n. 2 “Al chiaro di luna” La Sonata in do diesis minore op. 27 n. 2 “Quasi una fantasia” è una delle più famose composizioni pianistiche di ogni tempo. Universalmente nota, conobbe una popolarità immediata e senza confini. Pubblicata nel 1802 a Vienna assieme alla Sonata op. 27 n. 1 in mi bemolle maggiore, è dedicata all’allieva prediletta di Beethoven, la giovane contessa Giulietta Guicciardi, di cui sembra il compositore fosse innamorato. Fu il critico e poeta berlinese Ludwig Rellstab (1799-1860) a coniare il sottotitolo “Mondschein Sonate” (“Al chiaro di luna”), paragonando l’assorta immobilità del primo tempo al riflesso del chiarore della luna sul lago dei Quattro Cantoni. L’immagine ebbe un successo senza precedenti ed è con questo titolo che la Sonata è entrata stabilmente nella storia dell’arte non solo musicale. Chopin, Preludi op. 28 I Preludi op. 28 di Fryderyk Chopin sono una raccolta di 24 composizioni per pianoforte scritte fra il 1831 e il 1839, una per ogni tonalità musicale, sia in modo maggiore che minore.
Uno dei giudizi più acuti sull’opera è senza dubbio quello di Schumann: “Sono schizzi, frammenti iniziali di studi o – se vogliamo – ruderi, penne d’aquila, selvaggiamente disposte alla rinfusa. Ma la scrittura delicata e perlacea indica in ciascuno di essi: lo scrisse Fryderyk Chopin. Lo si riconosce dalle pause e dal respiro impetuoso. Egli è e rimarrà il più ardito e il più fiero spirito poetico dell’epoca.”
Così la descrive invece Giorgio Pestelli: “In questa mirabile raccolta, dove ogni battuta splende come una gemma, Chopin ha inventato una poetizzazione del preludio interponendo fra modelli antichi e moderni la sua ironia romantica: che si realizza nella coscienza di una perenne mobilità linguistica, di una contemporaneità di senso letterale e allusione: preludio bachiano e pezzo per pianoforte romantico scivolano uno dentro l’altro come due anelli incatenati, e lo charme aumenta per la caratteristica, tutta chopiniana, di non dare mai l’impressione di aver messo in atto tutti i mezzi possibili; una discrezione, una maschera che non fa che rendere più penetrante la forza delle sue invenzioni immortali.”
*** Gloria Campaner, con più di venti vittorie in concorsi nazionali ed internazionali, svolge attività concertistica nei principali Festival e Stagioni in ogni continente. In Italia si esibisce regolarmente presso Istituzioni e festival come Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, MiTo SettembreMusica, Festival Internazionale di Brescia e Bergamo, Società dei Concerti di Milano, Concerti del Quirinale di Radio3, Ravello Festival, Asolo Musica, ecc.
Ha effettuato tournée in Europa, Cina, Giappone, Sud Africa, Armenia, Libano, USA, Israele, America Latina, India, suonando in prestigiose sale e festival come Carnegie Hall di New York, Filarmonica di Varsavia, Kioi Hall di Tokyo, NCPA di Pechino, Salle Cortot di Parigi, Wiener Saal di Salisburgo, Eilat Music Festival in Israele, Oxford International Music Festival, IKIF di New York City, , Al Bustan Festival di Beirut, Stagione dell’Orchestra della Svizzera Italiana di Lugano e altri.
È regolarmente invitata in trasmissioni televisive e radiofoniche (RaiRadio3 Suite, BBC inTune, Rai Quirinale, RaiRadio1, Radio Vaticana, e molte altre.
(Foto Vanessa Zan)