Concertisti Classica

La Musica Classica in Italia

Girolamo Frescobaldi, il Caravaggio delle figure musicali
Avendo avuto sin dall’inizio la fortuna di studiare con Luzzasco Luzzaschi, uno dei più grandi organisti dell’epoca al servizio del duca di Ferrara Alfonso II d’Este, diventò in breve tempo un virtuoso del clavicembalo e dell’organo, come testimoniato da Agostino Superbi in un resoconto del 1620 dove si può leggere che “già nella prima giovinezza suonava i più notevoli organi della città e faceva grandi cose”.

Frescobaldi iniziò la sua carriera al servizio della nobile e ricca famiglia ferrarese dei Bentivoglio ed in breve tempo, grazie ai rapporti di Enzo Bentivoglio con il Vaticano, cominciò ad essere chiamato dai cardinali e prelati più potenti di Roma, ricoprendo incarichi come musicista nelle corti più ricche d’Italia tra cui Mantova, Ferrara e Firenze.

Nel tempo la sua fama crebbe a tal punto da essere chiamato in Vaticano al servizio di Papa Urbano VIII.

A conferma della bravura raggiunta dal Maestro, lo storico seicentesco Libanori scrive che, dopo averlo sentito per la prima volta all’organo di S. Pietro in Vaticano, “gl’istessi antichi e celebratissimi organisti ne restarono attoniti, e non pochi tocchi d’invidia”.

Il corpus delle opere che Frescobaldi ha scritto durante la sua esistenza è ponderoso: quasi tutte le sue composizioni sono state scritte per tastiera.

Ha pubblicato due preziosi libri di Toccate stampati su lastre di rame (Toccate e Partite d’intavolatura di cimbalo, Libro Primo – 1616 e Il Secondo Libro di Toccate, Canzone, Versi d’Hinni, Magnificat, Gagliarde, Correnti et altre Partite – 1637), il Primo Libro delle Fantasie a quattro (1608), un libro di Ricercari et Canzoni Franzese (1618), il Primo Libro di Capricci fatti sopra diversi Soggetti, et Arie (1624), i Fiori musicali (1635), mentre per ensemble ha scritto un libro di Madrigali (1608), il Primo libro di Canzoni a più voci (1628) e due libri di Arie musicali per voce e basso continuo (1630).

Morì nel 1643 a Roma e la sua fama fu celebrata e tramandata attraverso i suoi allievi in tutta Italia e Germania per molti decenni.

Il suo merito più grande è stato quello di aver portato i “sentimenti” nella musica per tastiera: infatti in quel periodo la musica veniva principalmente composta utilizzando architetture contrappuntistiche molto complesse ed elaborate che però la portavano ad un livello di astrazione molto distante dalla sensibilità dell’uomo comune. Frescobaldi, come i suoi predecessori, utilizzò il contrappunto per creare composizioni finemente intarsiate con sapienza ed eleganza, riuscendo però per primo a coniugare questo tipo di scrittura con il mondo delle emozioni, quelle che nel seicento venivano chiamate comunemente “affetti”.

Facendo un parallelo con un altro grande artista suo contemporaneo si può dire che al pari di Caravaggio, pioniere di un nuovo modo di utilizzare la luce, Frescobaldi creò un nuovo linguaggio non solo perfetto dal punto di vista contrappuntistico, ma anche da quello espressivo, usando in modo impareggiabile le figure musicali. 

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