Dal 30 settembre al 20 ottobre 2022 va in scena a Taranto la ventesima edizione del Giovanni Paisiello Festival, organizzato dagli Amici della Musica “Arcangelo Speranza” con la direzione artistica di Lorenzo Mattei. Il Festival omaggia uno dei figli più illustri della ‘città dei due mari’: il grande compositore Giovanni Paisiello nacque a Taranto nel 1740, trascorrendovi l’infanzia prima di stabilirsi a Napoli dove completò gli studi, avviando poi una folgorante carriera che per lungo tempo lo avrebbe portato attraverso l’Europa fino a San Pietroburgo, prima del definitivo rientro nella capitale del Regno, dove si spense nel 1816. E il Giovanni Paisiello Festival 2022 celebra il suo ventennale proprio nel segno di Napoli e della sua «scuola musicale», della quale il grande operista tarantino fu uno dei massimi esponenti. Saranno otto gli appuntamenti in cartellone, dall’inaugurazione con la Notte paisielliana in Città vecchia, passando per concerti e spettacoli, fino alla serata conclusiva con la farsa in musica La Claudia vendicata, che vede protagonista la maschera napoletana per eccellenza, Pulcinella. Agli spettacoli la programmazione affianca poi un rilevante Convegno internazionale sul concetto di «scuola musicale», la presentazione di un libro su Nino Rota che a Taranto fu docente dell’Istituto musicale, e l’assegnazione del Premio Giovanni Paisiello Festival durante l’evento di chiusura della rassegna. Il programma del Giovanni Paisiello Festival 2022 in dettaglio Il XX Giovanni Paisiello Festival inaugura il 30 settembre 2022 con «La notte paisielliana», nove eventi – tutti ad ingresso gratuito – dislocati nei luoghi culturali più significativi della Città vecchia, il Duomo di San Cataldo e il Palazzo di Città, il Caffè Letterario, il Chiostro del Conservatorio e quello dell’Ex Convento di San Francesco, ora sede universitaria. Ad animare gli spazi, una sequenza di concerti, dalle ore 18 alle 21.45, con strumenti antichi come il cornetto e il clavicembalo, ma anche flauti, arpe, pianoforti e voci, fino alle moderne sonorità del sax e delle chitarre elettriche. A seguire, il 4 ottobre al Conservatorio Paisiello (ore 20), un concerto di «Nuove Musiche» commissionate a Noemi Decataldo, Stefano Modeo, Lorenzo Semeraro, Alessandro D’Oronzo, Giuseppe Gallo e Monica Scarano, allievi della classe di composizione del Conservatorio Paisiello. Il Festival ha sempre accolto spettacoli di prosa ispirati al mondo del melodramma, e quest’anno immagina il grande operista come una sorta di Rodolfo Valentino ante litteram con uno stuolo di cantanti più o meno maliziose nello spettacolo del 7 ottobre al Teatro Fusco (ore 21) «Le donne di Paisiello» scritto e diretto da Chicco Passaro, che affida il racconto delle vicende alla consorte del musicista, Cecilia Pallini, interpretata dall’attrice Giorgia Trasselli, con musiche dello stesso Paisiello eseguite dai soprani Ludmila Ignatova e Angela Spinelli con Fabio Anti al cembalo. Al centro del calendario, l’11 ottobre al Conservatorio Paisiello (ore 17), si colloca un convegno musicologico ideato in collaborazione con il Festival Durante di Frattamaggiore. L’incontro si propone come un primo workshop per riflettere sulla tenuta del concetto di «scuola musicale» e sulla sua spendibilità all’interno della storiografia contemporanea. Con Lorenzo Fiorito e Cosimo Prontera, rispettivamente direttori artistici del Festival Durante e del Festival Leonardo Leo di San Vito dei Normanni, al simposio partecipano i massimi studiosi di settore, Valentina Anzani (Università di Madrid), Alessandro Lattanzi (Università di Berna), Guido Olivieri (Università del Texas) e Dinko Fabris (Università della Basilicata). Il 14 ottobre, sempre al Conservatorio Paisiello (ore 18) si presenterà il libro di Tino Sorino «Nell’intimità di Nino Rota» dedicato al grande compositore e autore di tante indimenticabili musiche da film, che a Taranto fu docente negli anni Trenta del Liceo musicale Paisiello, come si chiamava allora l’attuale conservatorio. Quindi, il 16 ottobre all’ Università, ex-Rossarol (ore 18) un concerto del gruppo vocale Anima Antiqua composto da Angela Luglio (soprano), Marina Esposito (contralto), Alessandro Caro (tenor) e Roberto Gaudino (basso) dedicato alle villanelle napoletane del Cinquecento, che verranno eseguite secondo i più aggiornati criteri di prassi storicamente informata. Il 18 ottobre al Teatro Fusco (ore 18) Lorenzo Mattei, direttore artistico del festival, il regista Piero Mastronardi, il direttore d’orchestra Iason Marmaras e il musicologo Attilio Cantore proporranno una guida all’ascolto, illustrando la farsa musicale paisielliana che chiuderà la rassegna. Il gran finale del Giovanni Paisiello Festival 2022 è in programma il 20 ottobre (ore 21) al Teatro Fusco con la rappresentazione de «La Claudia vendicata», farsa in musica composta da Paisiello nel 1769. Protagonista principale del lavoro è proprio la maschera napoletana per eccellenza, Pulcinella, o meglio Pollecenella, tanto che l’operina venne anche proposta col titolo alternativo «Pulcinella vendicato nel ritorno di Marechiaro» con alcune licenze rispetto all’autografo, che in questo frangente verrà, invece, seguito alla lettera. Il personaggio di Pulcinella sarà affidato all’esperienza del baritono barese Domenico Colaianni, tra i massimi esperti a livello internazionale di ruoli buffi e punto di riferimento di un cast vocale di giovani talenti comprendente i soprani Valeria La Grotta, Tina D’Alessandro, Anna Roberta Sorbo e Donatella De Luca, i tenori Stefano Colucci e Francesco Amodio, l’altro baritono Carmine Giordano e il basso Alberto Comes. Il compito di concertare l’Ensemble barocco del Giovanni Paisiello Festival spetterà al maestro greco Iason Marmaras. La fresca regia di Piero Mastronardi spoglierà Pulcinella dai facili stereotipi per attualizzarne la sensibilità, pur nel rispetto della drammaturgia fantasiosa e disordinata che il librettista Francesco Cerlone aveva congegnato, Infine, lo spettacolo sarà preceduto dalla consegna del Premio Giovanni Paisiello Festival riservato a personalità e istituzioni impegnate nella riscoperta e valorizzazione del grande compositore tarantino. * (In basso, il Porto di Taranto, dipinto di Jakob Philipp Hackert, 1789)