- Da Lun 20 Set '21
- a Gio 30 Set '21
Si svolgerà dal 20 al 30 settembre a Taranto la XIX edizione del festival dedicato all’illustre compositore, esponente di spicco della scuola napoletana, genius loci la cui fama raggiunse tutte le Corti d’Europa.
Uno dei più fervidi ammiratori del musicista pugliese fu Napoleone Bonaparte, che nel 1801 riuscì a strappare Paisiello al governo borbonico, chiamandolo a Parigi, dove il compositore, oltre all’opera Proserpine, scrisse la Messa per l’Incoronazione. “Stratega militare, politico astuto e uomo ambiziosissimo, Napoleone – spiega il direttore artistico del Giovanni Paisiello Festival, Lorenzo Mattei – era ben consapevole di come la gestione del potere comportasse il patrocinio delle arti, considerate mezzo di propaganda e strumento per regnare. La musica era considerata la più importante in seno a questa politica culturale e la committenza napoleonica s’indirizzò, come quella dell’Antico regime, verso i maestri della scuola napoletana, fondatori d’una longeva koinè stilistica, accolti da tutte le corti d’Europa. Prima toccò a Piccinni, poi a Paisiello, considerato da Bonaparte il più grande tra i musicisti al mondo.” Si celebra quest’anno il bicentenario della morte di Napoleone, ricorrenza che motiva l’idea di dedicare l’intera edizione 2021 del Festival ai rapporti tra il musicista tarantino e il generale francese, rapporti che saranno indagati sia negli gli eventi concertistici, sia attraverso gli incontri legati alla musicologia. Sette sono gli appuntamenti programmati dalla XIX edizione del Giovanni Paisiello Festival, promosso dagli Amici della Musica ‘Arcangelo Speranza’: tre i concerti, il recital inaugurale del soprano Anna Bonitatibus, il concerto dei Solisti dell’Orchestra Barocca di Cremona e – evento di spicco – la riproposizione della Messa per l’Incoronazione di Bonaparte impreziosita da un videomapping che, all’interno del Duomo di San Cataldo, riprodurrà le vetrate della Cattedrale di Notre Dame nella quale il 2 dicembre 1804 avvenne la famosa investitura di Napoleone. Il cartellone si completa con un reading sonoro, due presentazioni di libri con interventi musicali e un convegno a tema. * II programma in dettaglio: Si inaugura il 20 settembre (ore 21) al Teatro Comunale Fusco con il recital del mezzosoprano Anna Bonitatibus, squisita specialista del repertorio vocale di primo Ottocento e molto apprezzata a livello internazionale. La cantante si è fatta particolarmente notare per aver riscoperto e valorizzato il repertorio cameristico inedito degli anni d’interregno tra la morte di Cimarosa (1801) e l’esordio di Rossini (1810). Per il Giovanni Paisiello Festival, Anna Bonitatibus, accompagnata al pianoforte da Adele D’Aronzo, propone un florilegio di musiche di Paisiello, Cherubini, Spontini, Haydn, Beethoven, Schubert, Rossini e altri autori, musiche che circolavano nei salotti parigini negli anni in cui Napoleone preparava la sua salita al soglio imperiale. (‘Oltreconfine’ – Musica e musicisti della nuova Europa) Il 23 settembre (ore 17.30) al Museo Archeologico di Taranto, presentazione dell’edizione critica della festa teatrale ‘Le nozze di Peleo e Tetide’ composta da Paisiello in occasione delle nozze reali di Ferdinando IV e Maria Carolina (1768). Ad illustrare quest’importante lavoro del giovane Paisiello, saranno i curatori dell’edizione, Paola De Simone e Nicolò Maccavino. Nello spirito del Festival, che da sempre punta ad approfondire il binomio tra musica e musicologia, alcuni brani dell’opera verranno proposti all’ascolto in prima esecuzione moderna dal soprano Angela Spinelli e dal cembalista Fabio Anti. Con questo incontro il Festival inaugura una serie di presentazioni di edizioni critiche condotte secondo i più moderni criteri della filologia musicale. Si prosegue il 24 settembre, al Teatro Comunale Fusco (ore 21), con i Solisti dell’Orchestra Barocca di Cremona, protagonisti di un concerto che offre un’interessante panoramica sugli ‘Italiani di Parigi’, musicisti celebrati come capiscuola nella Parigi post-rivoluzionaria e napoleonica, maestri che hanno saputo imprimere una svolta insieme tecnica e stilistica in anni cruciali per lo sviluppo della scrittura per gli archi. In programma Quartetti e Trii di Paisiello, Fiorillo e Cambini. I solisti dell’Orchestra Barocca di Cremona, e in particolare il flautista Giovanni Battista Columbro si dedicano da diversi anni alla ricerca musicologica e allo studio sulla prassi storicamente informata di questo pregevole repertorio a torto misconosciuto. (I Quartetti degli Italiani a Parigi) Il 27 settembre (ore 18) nello stesso luogo – con una digressione rispetto al tema di questa edizione – il festival rinnova la collaborazione con il divulgatore musicale Fabio Larovere, che presenterà il suo libro “V. e W. Perché non possiamo fare a meno di Giuseppe Verdi e Richard Wagner”, scritto a quattro mani con Andrea Faini. L’incontro sarà intervallato dagli interventi del pianista Michele Renna, giovane talento tarantino, nella cui esecuzioni si potranno ascoltare celebri pezzi verdiani e wagneriani nelle trascrizioni di Liszt. I legami tra Paisiello e Napoleone verranno ulteriormente indagati il 28 settembre, ancora al Teatro Comunale Fusco (ore 21), con il reading musicale di Giulia Perni Il riposo dell’Imperatore, elaborato scenicamente da Chicco Passaro, protagonisti l’attore Francesco Foti, il Quartetto d’Archi del Giovanni Paisiello Festival, il soprano Flavia Muri, il contraltista Vincenzo Franchini e il clavicembalista Fabio Anti. Il 29 settembre (ore 18), nel Salone degli Specchi di Palazzo di Città, si terrà la tavola rotonda “Paisiello e Napoleone, Napoli e Parigi” con Giulia Giovani dell’Università di Siena, Galliano Ciliberti del Conservatorio di Monopoli, Teresa Bosco dell’Alliance Française, Ennio Pascarella, autore della monografia Il sogno di Napoleone per l’editrice Scorpione, e altri importanti studiosi. Gran finale il 30 settembre (ore 20.45) nel Duomo di San Cataldo, dove subito dopo la consegna del Premio Giovanni Paisiello Festival a una personalità che verrà rivelata il giorno stesso del conferimento, si ascolterà la Messa in si bemolle per l’Incoronazione di Napoleone composta da Paisiello per il sontuoso rito svoltosi a Notre Dame di Parigi nel 1804 e immortalato nella celebre tela di David. Un suggestivo videomapping riprodurrà le vetrate della Cattedrale di Notre Dame .Contestualmente, verrà proposta una selezione di Mottetti scritti per la Cappella Palatina di Giuseppe Bonaparte, salito su quel trono delle Due Sicilie che passerà poi a Gioacchino Murat prima della restaurazione borbonica. Si tratta di una prima esecuzione assoluta in tempi moderni affidata, come la Messa per l’Incoronazione, ai talenti pugliesi dell’Orchestra da Camera e Coro del Giovanni Paisiello Festival diretti da Pierluigi Lippolis, con solisti il soprano Mari De Biasi, il tenore Ma Yumeng e il basso Francesco Masilla. I biglietti saranno in vendita al costo di € 20,00 Platea ed € 15,00 Galleria presso la sede degli Amici della Musica in via Abruzzo n. 61 – Tel. 099.7303972 – 329.3462658 e on-line sul sito Liveticket.it. Si accede esclusivamente con il Green PassAltre informazioni d’interesse
Il Giovanni Paisiello Festival è organizzato sotto l’egida del Ministero della Cultura e della Regione Puglia, oltre a Conad e Banca di Taranto, e il patrocinio del Comune di Taranto.C’è dell’Altro
Il Giovanni Paisiello Festival Il “Giovanni Paisiello Festival” nasce a Taranto nel 2003 in seno alla storica associazione Amici della Musica “Arcangelo Speranza” (fondata nel 1922) col fine precipuo di valorizzare la figura artistica di Giovanni Paisiello (Taranto, 1740 – Napoli, 1816) incentivando la ripresa di sue opere, oratorii, musiche strumentali e cameristiche. La riscoperta e l’allestimento scenico di melodrammi paisielliani costituisce lo sforzo produttivo maggiore del GPF che ha da sempre inteso unire musica e musicologia, il conoscere e il fare, tramite l’organizzazione di convegni, giornate di studio, presentazioni di libri e grazie alla collaborazione con studiosi del Settecento musicale cui sono affidate le edizioni critiche poi proposte al pubblico in interpretazioni storicamente informate. Dei melodrammi messi in scena nelle ultime dieci edizioni il GPF si è impegnato a offrire memoria discografica producendo CD e DVD con l’etichetta Bongiovanni di Bologna. Intorno alle produzioni operistiche hanno gravitato eventi satellitari ugualmente importanti per la conoscenza del contesto musicale e culturale dell’epoca paisielliana; giova ricordare l’integrale dei concerti per fortepiano, dei quartetti per archi e delle cantate da camera sacre e profane. La mission principale del GPF resta quella di restituire alla città di Taranto, alla Puglia e all’Italia un prezioso patrimonio identitario e far comprendere il rilievo internazionale che Paisiello conobbe nell’età dei Lumi. Vienna, Varsavia, San Pietroburgo, Parigi sono i centri dove il maestro tarantino prestò servizio riscuotendo enormi plausi. L’idea dunque è quella di rendere Paisiello un “brand”, simbolo di una rinascita culturale per Taranto, posta all’insegna di quel cosmopolitismo che caratterizzò l’Europa del secondo Settecento. Il coinvolgimento di grandi nomi della lirica si è sempre coniugato con la ricerca di nuovi talenti, condotta in special modo sul territorio pugliese. Molti di questi giovani che nel GPF hanno avuto un trampolino di lancio si sono poi affermati nei teatri italiani ed esteri. L’avvicinamento dei giovani ascoltatori a un repertorio per loro in apparenza ostico e distante si è invece attivato con incontri nelle scuole – arricchiti da recital vocali e strumentali – con spettacoli innovativi capaci di fondere diversi linguaggi (il jazz, l’improvvisazione, la danza urbana, il teatro di parola) e soprattutto con le Notti Bianche Paisielliane, veri happening musicali tra le vie dell’antico centro storico che grazie a questi eventi è stato rivalutato dagli stessi tarantini nei suoi monumenti principali (Duomo di San Cataldo, Chiostro del Museo Diocesano, Chiostro di San Francesco, Santuario della Madonna della Salute, Chiesetta di Sant’Andrea degli Armeni) venendo in tal modo gratificato d’un indotto turistico che ha visto un proliferare di strutture di accoglienza e ristorazione (alcuni B&B si sono dati il nome di opere paisielliane!). Dal 2007, anno in cui la direzione artistica è passata da Dino Foresio, primo ideatore del festival e promotore degli studi paisielliani, a Lorenzo Mattei, è stato istituito il Premio “Giovanni Paisiello Festival”, un riconoscimento tributato a personaggi della cultura, enti o istituzioni ch’abbiano contribuito alla riscoperta del genio paisielliano. Il premio sintetizza dunque gli scopi fondamentali del GPF: promuovere la ricerca musicologica e la restituzione filologica dei testi musicali, valorizzare le architetture storiche cittadine, potenziare il coinvolgimento dei giovani all’ascolto della musica antica, far conoscere al mondo una parte sostanziale dell’identità culturale pugliese. (Testo tratto dal sito ufficiale del Festival)Venezia, 7 Ottobre alle 16:30
Milano, 12 Ottobre alle 20:00
Bolzano, 17 Ottobre alle 20:00
Termina il 5 Ottobre
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