Concertisti Classica

La Musica Classica in Italia

Francesco
De Angelis

Come solista ha suonato in alcune tra le più prestigiose sale da concerto del mondo, tra le quali Gasteig di Monaco di Baviera, Bachzaal di Amsterdam, Conservatorio di Parigi, Rockfeller Center e Guggenheim Museum a New York, Reiss-Engelhorn Museo di Mannheim.

Francesco De Angelis ha collaborato con i più grandi direttori d’orchestra, tra i quali: Daniel Barenboim, Gary Bertini, Semyon Bychkov, Riccardo Chailly, Myung-Whun Chung, Colin Davis, Rafael Frühbeck de Burgos, Charles Dutoit, Riccardo Muti, Georges Pretre, Gennady Rozhdestvensky, Wolfgang Sawallisch, Georg Solti, Jeffrey Tate.

È violino solista e Konzertmeister del Teatro alla Scala e della Filarmonica della Scala. Si è imposto come uno dei musicisti di maggiore talento del panorama musicale internazionale, molto apprezzato dalla critica. Le sue esecuzioni sono caratterizzate da un inconfondibile suono romantico che esprime il culto del bel canto, unito al rigore della grande tradizione strumentale mitteleuropea.


Francesco De Angelis ha iniziato lo studio del violino a sei anni con Giovanni Leone, erede della grande scuola di Pablo Sarasate. Ha poi partecipato giovanissimo ad una delle più importanti manifestazioni musicali italiane, la “Rassegna giovani violinisti” Città di Vittorio Veneto, vincendo il primo premio per tre volte negli anni 1982, 1984 e 1985.


In ambito discografico di particolare rilievo sono le sue due ultime registrazioni per Decca (Londra). Accompagnato dall’orchestra Filarmonica della Scala diretta dal Maestro Riccardo Chailly ha inciso il Solo dei Lombardi alla prima crociata di G. Verdi e Leggenda di O. Respighi.


Francesco De Angelis insegna violino al Conservatorio superiore di musica di Losanna, sito di Sion e tiene masterclass in Francia, Cina, Stati Uniti, Brasile, Giappone, Italia e Svizzera.


Il 7 marzo del 2011 ha tenuto un concerto alla Scala di Milano in Trio con Alfredo Persichilli al violoncello e Lang Lang al pianoforte: «(…) è un vero trio: fuso e individuato nello stile. Trova la sua cifra negli slanci più lirici, grazie alla bruciante cavata di De Angelis, così lineare nel canto di Mendelssohn, e in Ciajkovskij così granulare da sembrare a tratti anch’egli un violoncello», – Corriere della Sera.


Suona un violino G.B. Vuillaume-Parigi 1864 e un violino A. Poggi-Bologna 1969.

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