Il Festival di Carnevale del Maggio Musicale Fiorentino, dedicato al mito di Faust e a Goethe, dal 7 al 21 febbraio 2023 mette in scena un rilevante titolo a tema, Doktor Faust, ultima opera di Ferruccio Busoni. Al pari di molti altri artisti, anche Busoni (Empoli 1866 – Berlino 1924) fu ammaliato dal mito di Faust e volle farne il protagonista di un opera che intendeva come suo capolavoro. Ne scrisse personalmente il libretto, in tedesco, e alla composizione del Doktor Faust si dedicò per oltre un decennio, non riuscendo però a terminare il lavoro, rimasto incompiuto alla sua morte nel luglio 1924. Completato in seguito dall’allievo e collaboratore Philipp Jarnach, Doktor Faust debuttò alla Staatsoper di Dresda nel maggio 1925, mentre la prima italiana ebbe luogo proprio al Maggio Musicale Fiorentino il 28 maggio 1942 sotto la direzione di Fernando Previtali. Riallestita nel 1964, da allora l’opera non è più tornata sulle scene fiorentine. La nuova produzione è affidata alla regia di Davide Livermore, con le scene di Giò Forma, i costumi di Mariana Fracasso, le luci di Fiammetta Baldiserri, i video di D-Wok. Sul podio salirà Cornelius Meister, quarantaduenne Direttore musicale dell’Opera di Stoccarda, insignito del Gramophone Award 2022 nella categoria ‘Contemporary’ e del premio Opus Klassik come miglior direttore d’orchestra dell’anno. Protagonisti sul palco, Dietrich Henschel nel ruolo del titolo e Daniel Brenna in quello di Mephistopheles; nelle altre parti principali si cimenteranno Olga Bezsmertna, la Duchessa di Parma, Joseph Dahdah, il Duca di Parma/ Il fratello della fanciulla, Wilhelm Schwinghammer, Wagner / il Cerimoniere; Maestro del Coro è Lorenzo Fratini. Per la stesura del libretto – ritenendo impossibile un confronto diretto con la più illustre fonte letteraria, il Faust di Goethe – Ferruccio Busoni preferì prendere in esame più fonti per la stesura del libretto tra cui gli spettacoli di marionette di tradizione tedesca, il dramma The Tragical History of Doctor Faustus di Christopher Marlowe, senza ovviamente tralasciare il sommo Goethe. Nacque così un’opera dal valore fortemente simbolico accentuato anche dall’articolazione formale ad arco impiegata, che prevede una sinfonia iniziale, due interventi recitati, due prologhi, un intermezzo scenico e tre quadri. L’episodio centrale, che vede Faust nelle vesti di prestigiatore alla corte di Parma durante i festeggiamenti per le nozze del duca e della duchessa, è infatti contornato dagli altri episodi che come antecedenti o precedenti si collocano in maniera speculare secondo analogie e rimandi simbolici e musicali. Senza rinnegare la lezione del passato, Busoni adotta una scrittura multiforme che combina parimenti dissonanze, scale diatoniche e cromatiche, contrappunto, danze rinascimentali e arie d’opera. – (Nelle immagini, Ferruccio Busoni nel 1916; Cornelius Meister, photocredit ©Matthias Baus)