A Roma torna il Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra: la ventunesima edizione si svolge dal 12 al 15 novembre 2022 nella cornice impareggiabile delle quattro Basiliche papali, San Pietro in Vaticano, San Paolo fuori le Mura, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore. Organizzato come sempre dalla Fondazione Pro Musica e Arte Sacra, il Festival propone quattro intensi giorni di musica, con cinque appuntamenti animati da compagini artistiche di prestigio internazionale; per la prima volta saranno ospiti i Bamberger Symphoniker diretti da Jakub Hrůša. Lo spirito del Festival è sintetizzato nelle parole che Paolo VI rivolgeva agli artisti nel discorso di chiusura del Concilio Vaticano II nel 1965: “Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza per non sprofondare nella disperazione. La bellezza, come la verità, è ciò che infonde gioia al cuore degli uomini, è quel frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell’ammirazione”, un messaggio che ha guidato la Fondazione e il suo presidente Hans-Albert Courtial nella realizzazione della manifestazione fin dagli esordi. Il Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra prende il via sabato 12 novembre con un doppio appuntamento: la mattina (ore 11) nella Basilica di San Pietro in Vaticano il cardinale Angelo Comastri celebrerà una Messa che sarà anche un omaggio – nei 150 anni dalla nascita – a don Lorenzo Perosi, esponente di spicco del Movimento ceciliano e direttore perpetuo della Cappella Musicale Pontificia Sistina. Il Coro del Vicariato della Città del Vaticano diretto da Temistocle Capone, eseguirà la sua Missa Secunda Pontificalis composta nel 1906, oltre al Magnificat e al motetto Tu es Petrus. Sempre il 12 novembre, alle ore 21 nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, è in programma il concerto inaugurale che vede protagonisti i Bamberger Symphoniker – tra le orchestre tedesche più rinomate, ma pochissimo conosciuta in Italia – affian.cati dal Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. La compagine bavarese debutta al Festival, e suona per la prima volta a Roma in formazione completa, guidata dal suo direttore principale Jakub Hrůša, ben noto nella capitale per essere anche il direttore ospite principale dell’Accademia di Santa Cecilia. In programma il monumentale ‘Requiem tedesco’, Ein Deutsches Requiem di Johannes Brahms, eseguito per la prima volta nel 1868 nel duomo di Brema. Voci soliste, il soprano Christina Landshamer e il baritono Konstantin Krimmel, BBC New Generation Artist per il triennio 2021-23. Si prosegue domenica 13 novembre, ancora nella Basilica di San Paolo fuori le Mura (ore 21) con il secondo concerto dei Bamberger Symphoniker, nuovamente diretti da Jacob Hrůša: sui leggi la Sinfonia n. 9 di Anton Bruckner – proposta nei giorni scorsi anche da Antonio Pappano con l’Orchestra di Santa Cecilia – “dedicata a Dio” e rimasta incompiuta alla morte del compositore nel 1896. Lunedì 14 novembre, il Festival, da sempre aperto alla musica contemporanea e ai nuovi repertori della musica sacra, nella solenne cornice della Basilica di San Giovanni in Laterano (ore 21) presenterà in prima esecuzione a Roma il Vespro Universale su testo di Papa Francesco tratto dalla preghiera del 27 marzo 2020, lavoro in cui il compositore Andrea Mannucci rivive musicalmente il momento commovente e straordinario di preghiera in tempo di pandemia, presieduto da Papa Francesco in una piazza San Pietro deserta, immagine indelebile e storica che ha fatto il giro del mondo. “Le sue parole mi sono parse come macigni, – ricorda il compositore – come spade che trafiggono l’intimo di ogni uomo. Mi è venuto naturale appropriarmene per lasciare una testimonianza musicale”. Ad eseguire la cantata sacra sarà l’orchestra L’Appassionata, giovane formazione da camera nata nel 2019, sotto la direzione di Claude Villaret e con le voci soliste dei soprani Carlotta Bellotto e Nadina Calistru. Il Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra 2022 chiuderà martedì 15 novembre (ore 21) nella Basilica di Santa Maria Maggiore con la sontuosa musica sacra barocca, tra Italia, Germania e Inghilterra. Ildebrando Mura, maestro di cappella della Basilica di Santa Maria Maggiore, dirigerà l’Orchestra e il Coro della Cappella Ludovicea – già apprezzati nelle scorse edizioni della rassegna – affiancati dal Coro e dalle voci soliste della Cappella Liberiana. Il programma apre con il Magnificat BWV 243 di Johann Sebastian Bach, prosegue con il Dixit Dominus RV 594 di Antonio Vivaldi, per chiudere con il celebre inno di incoronazione Zadok the Priest di George Frideric Haendel. * (In basso, Jacob Hrůša, photocredit ©Marian Lenhard)