Il Festival di Caracalla – o più esattamente la stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma alle Terme di Caracalla – è una delle più note e importanti manifestazioni liriche sotto le stelle. Punto di riferimento per il teatro musicale e appuntamento imprescindibile dell’estate romana, la rassegna unisce l’interesse delle proposte artistiche al fascino del luogo, il maestoso complesso di rovine delle antiche Thermae Antoniniane, più note come Terme di Caracalla. Volute dall’imperatore Settimio Severo agli inizi del III secolo, furono completate dal successore Marco Aurelio Antonino Caracalla, e inaugurate nel 217 d. C.
La prima stagione lirica alle Terme di Caracalla si svolse nel 1937: nel luglio di quell’anno, il Governatore di Roma Don Piero Colonna annunciò alla stampa la nuova iniziativa, affidata per la realizzazione artistica al Teatro (allora ‘Reale’) dell’Opera. Il progetto, se da una parte rientrava in quella politica culturale che voleva portare “il teatro alle masse”, offrendo un cartellone operistico di qualità a prezzi popolari, dall’altra mirava a diffondere le glorie della musica italiana, portando al contempo all’attenzione collettiva i grandi complessi archeologici e architettonici, scarsamente utilizzati e conosciuti.
La musica sinfonica aveva già una sede estiva prestigiosa a Roma, la Basilica di Massenzio dove si esibiva l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia. Con la nuova manifestazione, nell’allora inedita location delle Terme di Caracalla, la città si arricchiva di un secondo polo musicale destinato specificatamente al melodramma.
L’opera a Caracalla in realtà nacque come esperimento, stando alle parole del Governatore, ma si trasformò rapidamente in un appuntamento immancabile sia per la cittadinanza, sia per il turismo soprattutto internazionale. Fu inoltre determinante per il definitivo assetto delle strutture dell’allora Teatro Reale dell’Opera e per la continuità lavorativa di tutto il personale dipendente sia tecnico che artistico.
Il palcoscenico con i suoi impianti tecnologici, progettato e allestito da Pericle Ansaldo, venne posizionato all’interno di una delle aule situate accanto al tepidarium. Per le sue dimensioni, 1500 mq di superficie con un boccascena di 22 metri, divenne il più grande palcoscenico del mondo. La platea disponeva di 8.000 posti, divisi in sei settori.
Fu con Lucia di Lammermoor di Donizetti, affidata alla bacchetta di Oliviero de Fabritiis, che si inaugurò la prima stagione estiva di Caracalla la sera del 1° agosto 1937, con due protagonisti di eccezione, Beniamino Gigli e Toti dal Monte. La prima stagione, ancora sperimentale, fu breve, appena otto giorni con cinque rappresentazioni in totale, tre di Lucia di Lammermoor e due di Tosca, ma il successo, sia per affluenza di pubblico che per critica, fu grandioso. “Spettacolo indimenticabile in una cornice unica al mondo; di una potenza così suggestiva da sembrare irreale”, scrisse Il Giornale d’Italia dell’8 agosto 1937.
La stagione estiva a Caracalla fu naturalmente riconfermata per l’anno successivo, portando a sei il numero di opere in cartellone (La Gioconda, Mefistofele, Aida, Lohengrin, Isabeau diretta dallo stesso Mascagni, Turandot), per 28 rappresentazioni complessive dal 30 giugno al 15 agosto. Cambiamenti sostanziali furono quello della nuova e definitiva collocazione del palcoscenico all’interno dell’esedra del calidarium, in linea con l’asse centrale delle terme, incastonato tra i due mastodontici propilei di oltre quaranta metri che furono sfruttati come suggestive quinte sceniche, e l’ampliamento della platea portata ad una capienza di 20.000 posti. Fu battezzata dai giornali “Arena dei Ventimila”.
La Seconda Guerra Mondiale segnò una cesura nella nuova manifestazione estiva, che venne interrotta tra il 1941 e il 1944 per lasciare posto agli “orti di guerra” nei giardini della vasta area archeologica. A due mesi dal termine del conflitto, sotto la breve gestione inglese del teatro e con qualche difficoltà organizzativa, l’attività musicale nelle Terme di Caracalla riprese, abbandonando però la maestosa Arena dei Ventimila per una platea ridotta di quasi la metà.
Il proseguo fu trionfale: dal 1945 per quasi cinquanta anni ininterrotti la stagione estiva di Caracalla si affermò in Italia e nel mondo come caposaldo della cultura musicale, e fra i più amati e frequentati palcoscenici di interesse storico. A Caracalla si sono esibiti artisti di fama internazionale come Giacomo Lauri Volpi, Fedora Barberini, Magda Oliviero, Alfredo Kraus, Monserrat Caballé, Placido Domingo, José Carreras, e direttori di alto livello come Ottavio Ziino, Ferruccio Scaglia, Franco Capuana, Gianandrea Gavazzeni, Giuseppe Patané, Zubin Metha.
Molti anche i nomi famosi che nel corso degli anni si sono accomodati in platea, attratti dal fascino del grande spettacolo e della sua magnifica cornice: personaggi del mondo della politica e dello spettacolo, presidenti e star di Hollywood, oltre al pubblico dei romani e dei turisti di ogni parte del globo.
Nel 1993 a causa del decreto ministeriale a salvaguardia dei beni archeologici, il Teatro alle Terme di Caracalla interruppe i suoi spettacoli per permettere il restauro delle terme e la messa in sicurezza delle antiche strutture, logorate anche dalle attrezzature sceniche. In quegli anni la programmazione estiva fu spostata in altri luoghi, tra cui Piazza di Siena e lo Stadio Olimpico.
L’opera fece ritorno nella sede storica di Caracalla solo nell’estate del 2001, grazie a una nuova concessione che imponeva però una modifica della situazione logistica. Palcoscenico, platea e servizi vennero spostati dalla posizione abituale nell’area antistante il calidarium, lasciando i propilei come sfondo e non più come quinte sceniche.
Le rovine monumentali, pur non essendo più parte integrante del palcoscenico e quindi dello spettacolo stesso, restano restano la cornice unica e straordinaria per la Stagione Estiva del Teatro dell’Opera di Roma, che propone ogni anno un ricco cartellone di opere e balletti, integrato nelle stagioni più recenti dai cosiddetti eventi extra, concerti cantautorali e crossover, gala di danza ecc.