Chiude con Riccardo Muti e la sua Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, la XXXIII edizione del Ravenna Festival. Il concerto è in programma giovedì 21 luglio 2022 (ore 21) al Palazzo Mauro De André e propone brani di Georges Bizet, Anatolij Ljadov, Franz Liszt. Per l’apertura di serata Riccardo Muti sceglie un brano di non frequente ascolto, la Sinfonia in do maggiore ‘Roma’ di Bizet. “Ho in mente una sinfonia che vorrei intitolare Roma […]. È studiata alla perfezione: Venezia sarà l’Andante, Roma il primo movimento, Firenze lo Scherzo e Napoli il Finale. È un’idea nuova, direi.” Così il giovane compositore scriveva alla madre nel 1860, sulla via del ritorno in Francia dopo un triennio trascorso a Villa Medici come vincitore del Prix de Rome, infiammato dalle bellezze dell’arte e dei paesaggi italiani. Dall’Italia con il brano successivo si passa alla Russia, all’evocazione della natura fantastica e misteriosa descritta da Anatolij Konstantinovič Ljadov nel suo Poema sinfonico op. 62 ‘Il lago incantato’, una “scena da favola” composta nel 1908. Ljadov (San Pietroburgo 1855 – Boroviči 1914), compositore, didatta e direttore d’orchestra fu allievo di Rimskij-Korsakov e a sua volta maestro di Prokof’ev. Il concerto si chiude con un altro poema sinfonico, il più celebre tra quelli scritti da Franz Liszt, Les préludes, ispirato alle ‘meditazioni’, raccolta poetica di Alphonse de Lamartine (1820). La prima esecuzione, diretta da Liszt stesso, ebbe luogo a Weimar nel 1854. * L’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini Fondata da Riccardo Muti nel 2004, l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini si pone come strumento privilegiato di congiunzione tra il mondo accademico e l’attività professionale. La Cherubini che divide la propria sede tra le città di Piacenza e Ravenna, è formata da giovani strumentisti, tutti sotto i trent’anni e provenienti da ogni regione italiana, selezionati attraverso centinaia di audizioni da una commissione costituita dalle prime parti di prestigiose orchestre europee e presieduta dallo stesso Muti. Secondo uno spirito che imprime all’orchestra la dinamicità di un continuo rinnovamento, i musicisti restano in orchestra per un solo triennio, terminato il quale molti di loro hanno l’opportunità di trovare una propria collocazione nelle migliori orchestre. In questi anni l’Orchestra, sotto la direzione di Riccardo Muti, si è cimentata con un repertorio che spazia dal Barocco al Novecento alternando ai concerti in moltissime città italiane importanti tournée in Europa e nel mondo nel corso delle quali è stata protagonista, tra gli altri, nei teatri di Vienna, Parigi, Mosca, Salisburgo, Colonia, San Pietroburgo, Madrid, Barcellona, Lugano, Muscat, Manama, Abu Dhabi, Buenos Aires e Tokyo. * (Riccardo Muti, foto Silvia Lelli, courtesy riccardomutimusic.com; in basso, Palazzo Mauro De André)