Concertisti Classica
- Concerto
- In cartellone Ven 13 Gen '23
- Alle ore 20:00
- A Firenze
Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino Presenta
Altre informazioni di interesse
Il mito di Faust trovò nell’Ottocento la sua massima affermazione, affascinando schiere di letterati, pittori e musicisti. Tra quest’ultimi, dopo Schubert, Schumann, Berlioz e Gounod – per citarne solo alcuni – anche Franz Liszt fu contagiato dal morbo faustiano e nel 1854 compose la Faust-Symphonie in tre parti per tenore, coro maschile e orchestra. Opera ibrida tra sinfonia a programma e poema sinfonico, la Faust-Symphonie si articola in tre movimenti definiti da Liszt Charakterbilder, ovvero ritratti dei tre protagonisti del romanzo di Goethe (Faust, Margherita e Mefistofele), a cui l’autore aggiunse in una fase successiva il Chorus mysticus, che sigla il finale dell’opera. Nel movimento d’apertura (Faust) sono presenti ben cinque dei sette temi impiegati da Liszt nel corso della sinfonia; essi raffigurano la complessità psicologica del protagonista, passando attraverso un’ampia gamma di stati d’animo. Angoscia, tormento, slancio giovanile, passione amorosa e desiderio di conoscenza assoluta prendono forma nel susseguirsi dei temi affidati tanto a singoli strumenti quanto a intere sezioni d’orchestra. Alla poliedricità del movimento faustiano funge da contraltare il secondo movimento (Margherita). Alla donna angelicata spettano gli ultimi due temi: il primo è una melodia semplice e di sapore arcaico affidata inizialmente all’oboe accompagnato dalla viola, il secondo è invece un tema amoroso che si sviluppa tra le varie famiglie orchestrali. Mefistofele, in quanto spirito di negazione, non possiede nel terzo movimento nessun tema caratteristico, ma come alter ego del protagonista si appropria in modo beffardo dei temi appartenenti a Faust, dopo averli trasformati e distorti nel profilo melodico e ritmico. Nella corsa febbrile dello Scherzo l’influenza negativa di Mefistofele sembra travolgere tutto ad eccezione del tema di Margherita, che resta intatto e incontaminato. Per sottolineare la potenza dell’amore supremo della fanciulla, che alla fine del romanzo intercede per Faust salvandolo dalla perdizione eterna, Liszt decise di aggiungere come ultimo pannello sonoro il Coro mistico, chiamato a intonare i versi dedicati al potere salvifico dell’eterno femminino: un canto dolce e luminoso che chiude l’opera innalzandosi nelle sfere più alte dell’ispirazione lisztiana.Interpreti
Direttore Marc Albrecht Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino Maestro del Coro Lorenzo Fratini Tenore Joseph DahdahProgramma
Franz Liszt Eine Faust-Symphonie R. 425 in tre parti per tenore, coro maschile e orchestraTi potrebbe interessare
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