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La Musica Classica in Italia

All’Auditorium di Milano, il violino di Domenico Nordio per la Stagione de laVerdi, dirige Jader Bignamini
“Un violino per due”, in programma una prima assoluta di Silvia Colasanti, il Concerto per violino e orchestra op. 61 di Beethoven e la Sinfonia n. 9 di Šostakovič

Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi Presenta

“ Stagione 2021/22 ”
All’Auditorium di Milano, la Stagione de laVerdi il 24, 25 e 27 marzo mette in cartellone “Un violino per due”: in programma una composizione in prima assoluta di Silvia Colasanti, accanto a Beethoven e Šostakóvič, al violino Domenico Nordio, sul podio dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi salirà Jader Bignamini.

Silvia Colasanti, una delle voci più autorevoli della musica contemporanea italiana e internazionale, da due Stagioni è la compositrice in residenza dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi. La sua intelligente musica torna ora all’Auditorium di Milano, la prima volta insieme al Direttore in Residenza Jader Bignamini e alla profondità musicale di Domenico Nordio, solista molto legato all’Orchestra Verdi.

Di Silvia Colasanti Nordio eseguirà in prima assoluta ‘Esercizi per non dire addio’ per violino e orchestra, brano commissionato deall’Orchestra Verdi, oltre al Concerto per violino Op. 61 di Beethoven. Completa questo monumentale programma la Sinfonia n.9 di Šostakóvič.

Silvia Colasanti si misura ancora una volta con una forma storica, confermando la sua predilezione all’operare nell’alveo della tradizione, sempre tenendo conto della storia e della responsabilità di fronte ad essa. Si pensi al Requiem. Stringeranno nei pugni una cometa, o ai Quartetti d’archi che saranno eseguiti al Teatro Gerolamo. A proposito di questa composizione in prima esecuzione assoluta, sono eloquenti e interessanti le parole della compositrice stessa: “Scrivere un lavoro per violino e orchestra oggi rappresenta una sfida difficile, vuol dire tornare su un organico che ha più di quattro secoli di storia, per il quale sono stati scritti grandi capolavori ed esplorate le infinite possibilità espressive e tecniche dello strumento e del suo rapporto con l’orchestra. La storia fa sentire il suo peso, ma costituisce anche la più importante risorsa di conoscenza di noi stessi. ‘Esercizi per non dire addio’ è un pezzo attorno al tema del distacco e della perdita, nel ricordo vivo di quello che si è amato e che si continua ad amare in modo sempre nuovo, un racconto in suoni dei tentativi che un’esistenza compie, lungo un cammino carico di richiami interni e di memoria, per vivere il presente, guardando al futuro ma con la consapevolezza piena del nostro legame con il passato.”

A testimoniare questo perpetuo confronto con la storia, l’accostamento al Concerto in Re maggiore op. 61 di Beethoven, risalente alla fine del 1806 e scritto per il violinista Franz Clement (ventiseienne all’epoca della composizione, nonché direttore al Theater an der Wien), che aveva diretto la prima esecuzione della Terza Sinfonia.

L’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi e Silvia Colasanti non sono nuovi a queste operazioni. Un “dittico” analogo fu creato con un bellissimo programma di due stagioni fa, che accostava il suo “Requiem. Stringeranno nei pugni una cometa” al Requiem di Mozart. Un modo efficace e interessante di offrire la musica contemporanea, che, nel caso di Colasanti, affonda le sue radici in una tradizione compositiva secolare.

Completa il programma la Nona Sinfonia di Šostakóvič. Scritta nel 1945 ed eseguita per la prima volta nel novembre di quell’anno dall’Orchestra Sinfonica di Leningrado diretta da Eugenio Mravinski, nacque come terza parte di una trilogia intesa a celebrare le sofferenze, lo sforzo e la vittoria del popolo sovietico nella guerra contro la Germania nazista. Se tutti si aspettavano una Nona dai toni sfarzosi e trionfalistici, sul modello della ben più conosciuta Nona di Beethoven, Šostakovič sorprese tutti e compose una sinfonia senza coro, senza finali trionfali ma, anzi, dai toni leggeri e ironici, utilizzando schemi classici della sinfonia sette-ottocentesca. L’esecuzione della Sinfonia suscitò l’ostilità della critica ufficiale sovietica, la quale lamentò la mancanza di un contenuto sostanziale e in molti lo interpretarono come un insulto ai caduti della patria.

A dirigere questo monumentale programma sarà Jader Bignamini, Direttore in Residenza dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi.

*

(Domenico Nordio, foto ©Marco Perulli, Silvia Colasanti, foto ©Barbara Rigon)
All’Auditorium di Milano, il violino di Domenico Nordio per la Stagione de laVerdi, dirige Jader Bignamini

Interpreti

Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi

Domenico Nordio violino
Jader Bignamini direttore

Programma

Silvia Colasanti
Esercizi per non dire addio per violino e orchestra
su commissione de laVerdi. Prima esecuzione assoluta

Dmitrij Šostakovič
Sinfonia n. 9 in Mi bemolle maggiore op. 70

Ludwig van Beethoven
Concerto per violino e orchestra in Re maggiore op. 61

Repliche

25 marzo ore 20
27’marzo ore 16

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