Torna a Bergamo dal 18 novembre al 5 dicembre 2021 con tre nuove produzioni Donizetti Opera, il festival internazionale che la Fondazione Teatro Donizetti e il comune di Bergamo dedicano ogni anno all’illustre compositore. Il Festival ha lo scopo di salvaguardare e far conoscere il patrimonio musicale lasciato in eredità alla città di Bergamo da Gaetano Donizetti, e propone ogni anno titoli poco noti accanto alle sue opere più celebri, la cui edizione è curata dalla sezione scientifica della Fondazione diretta dal musicologo Paolo Fabbri. Il VII Donizetti Opera Festival, con la direzione artistica di Francesco Micheli e quella musicale di Riccardo Frizza, oltre ai tre nuovi allestimenti lirici comprende uno spettacolo inaugurale, un doppio evento per i tradizionali festeggiamenti del ‘Dies natalis’ il 29 novembre giorno del compleanno di Donizetti, attività Educational, la novità del Pre Opera – azioni teatrali all’aperto introduttive alle opere, Donizetti OperaTube, canale video evoluzione della Donizetti web TV nata lo scorso anno durante la pandemia. In coincidenza con il weekend inaugurale del Festival, Bergamo ospiterà inoltre il meeting autunnale dell’associazione OperaEuropa con più di 200 delegati dei maggiori teatri e festival lirici internazionali. Gli eventi si svolgeranno nei due teatri storici di Bergamo, il Teatro Sociale e il Teatro Donizetti, riaperto lo scorso maggio, splendente dopo tre anni di restauri. La VII edizione della rassegna mette in cartellone due opere tra le più note e amate di Gaetano Donizetti: L’elisir d’amore e La fille du régiment. “Quest’anno il Festival presenta due titoli donizettiani che non sono le consuete rarità – ha dichiarato il direttore artistico Francesco Micheli –, ma capolavori acclarati: L’elisir d’amore e La fille du régiment. Pensiamo che talvolta sia non soltanto utile ma necessario tornare su opere così apparentemente note per proporle in una versione non consueta, attraverso letture registiche che recuperino il rapporto con la contemporaneità e diano al pubblico dei riferimenti visivi e culturali vicini a lui, attraverso esecuzioni “storicamente informate” ma non ingessate, e che anzi vogliono recuperare il sorriso mai sguaiato ma bonario dell’opera comica.” Una rarità è invece il terzo titolo in programma, Medea in Corinto di Giovanni Simone Mayr, maestro di Donizetti e uno dei maggiori operisti del suo tempo. “Per il progetto #Donizetti200 (la messa in scena in ogni edizione di un’opera donizettiana che festeggia i 200 anni dal debutto) quest’anno non avevamo il titolo” spiega il direttore artistico Micheli “perché il 1821 fu per Donizetti un anno vuoto di debutti. Il Festival propone quindi Medea in Corinto del suo maestro Giovanni Simone Mayr, grande successo napoletano del 1813. La versione che si vedrà al Festival è quella profondamente ripensata da Mayr nel ’21 proprio per il Teatro Sociale di Bergamo dove sarà rappresentata. Non ci sono prove documentali che il ventiquattrenne Donizetti abbia partecipato alla riscrittura dell’opera o alla sua produzione. Ma in quel periodo era a Bergamo, e disoccupato: è difficile pensare che Mayr non abbia coinvolto nella sua opera il suo allievo prediletto.” Il Festival si inaugura il 18 novembre (ore 20) al Teatro Sociale con l’inedito operashow “C’erano una volta due bergamaschi…”, protagonista il basso bergamasco di fama internazionale Alex Esposito e i ‘suoi’ giovani cantanti della “Bottega Donizetti”. Luogo fisico e spirituale dove trasmettere il “sapere” operistico alle nuove generazioni come nelle antiche botteghe artigiane, questa iniziativa di formazione affidata ad Esposito per un triennio, incarna un messaggio, l’opera è più viva che mai e il Festival non vuole solo celebrarne il passato, ma anche prepararne il futuro. Lo spettacolo di apertura del Festival, con la drammaturgia di Alberto Mattioli e Francesco Micheli comprende musiche di Donizetti, Offenbach, Rossini, Mozart, Boito e Berlioz, in scena con i cantanti il pianista Michele D’Elia e l’Ensemble Donizetti Opera. Il cartellone lirico si apre il 19 novembre (repliche il 25 novembre e 5 dicembre) al Teatro Donizetti con L’elisir d’amore in un nuovo allestimento firmato da Frederic Wake-Walker – regista, produttore e curatore di progetti multidisciplinari con collaborazioni di rilievo fra cui il Teatro alla Scala, il Maggio Musicale Fiorentino, il festival di Glyndebourne, oltre alla sua Mahogany Opera – le scene di Federica Parolini, i costumi di Daniela Cernigliaro e le luci di Fiammetta Baldiserri. Sul podio il direttore musicale Riccardo Frizza alla guida dell’Orchestra Gli Originali, costituita tre anni fa dal festival con organico e strumenti dell’epoca al fine di riscoprire suono, timbro ed equilibri fra voci e orchestra il più possibile fedeli all’originale. Andato in scena al Milano nel 1832, L’elisir d’amore, tra i lavori più significativi di Donizetti, sarà interpretato da un cast che affianca celebrità come il tenore Javier Camarena (Nemorino) e il baritono Roberto Frontali (Dulcamara) a giovani e giovanissimi come il baritono Florian Sempey (Belcore), e i soprani Caterina Sala (Adina) e Anaïs Mejías (Giannetta). Il Coro Donizetti Opera è diretto come sempre da Fabio Tartari. La seconda opera donizettiana del cartellone, La fille du régiment va in scena il 21 novembre (repliche il 26 novembre e 3 dicembre) sempre al Teatro Donizetti nel nuovo allestimento coprodotto con il Teatro Lírico Nacional de Cuba, firmato dal regista cubano Luis Ernesto Doñas, con le scene di Angelo Sala, i costumi di Maykel Martinez, le coreografie di Laura Domingo e le luci di Fiammetta Baldiserri. Recuperata dal programma previsto nel 2020, sarà presentata nella nuova edizione critica curata da Claudio Toscani per Casa Ricordi nell’ambito dell’Edizione Nazionale realizzata con la collaborazione e il contributo del Comune di Bergamo e della Fondazione Teatro Donizetti. L’Orchestra Donizetti Opera e il Coro dell’Accademia Teatro alla Scala saranno diretti da Michele Spotti, protagonisti maschili saranno due acclamati cantanti, il tenore John Osborn che debutta al Festival, e il baritono buffo Paolo Bordogna. La protagonista Marie sarà interpretata dal soprano spagnolo Sara Blanch, nel ruolo della Duchesse de Krakenthorp ci sarà Cristina Bugatty, già protagonista del format della Donizetti webTV “Citofonare Gaetano”. Tra i due lavori di Donizetti, il 20 novembre (repliche il 27 novembre e 4 dicembre) trova posto Medea in Corinto, la rarità del suo maestro Giovanni Simone Mayr, che andrà in scena proprio in quel Teatro Sociale di Bergamo per il quale il compositore bavarese scrisse una nuova versione dell’opera che aveva debuttato sulle scene del San Carlo di Napoli qualche anno prima, nel 1813. Il nuovo allestimento firmato dal direttore artistico Francesco Micheli, con le scene di Edoardo Sanchi, i costumi di Giada Masi e le luci di Alessandro Andreoli, si avvale della direzione musicale di Jonathan Brandani, esperto del repertorio operistico fra Sette e Ottocento. Protagonista nel ruolo di Medea sarà Carmela Remigio, prestigiosa interprete affiancata da voci che si stanno affermando a livello internazionale come Juan Francisco Gatell (Giasone), Marta Torbidoni (Creusa), Michele Angelini (Egeo) e Roberto Lorenzi (Creronte), Caterina Di Tonno (Ismene), Marcello Nardis (Tideo). L’Orchestra e Coro (diretto da Fabio Tartari) del Donizetti Opera Festival. Per festeggiare il compleanno di Donizetti, il “Dies natalis” il 29 novembre è previsto un doppio appuntamento: nella Basilica di Santa Maria Maggiore alle ore 18.30 è in programma la Messa a voci sole con accompagnamento di organo di Matteo Salvi, allievo di Donizetti, diretta da Cristian Gentilini con la Cappella musicale di Santa Maria Maggiore e il Coro Donizetti Opera, mentre al Teatro Sociale alle ore 20 il soprano Sara Blanch e il baritono Paolo Bordogna eseguiranno pagine di Donizetti e Rossini accompagnati al pianoforte da Hana Lee. Una novità del Festival 2021 sono gli eventi Pre-opera: gli spettacoli in scena al Teatro Donizetti avranno una sorta di “anticipazione” all’aperto con vere e proprie azioni teatrali previste negli spazi antistanti, ideate con i registi Frederic Wake-Walker e Luis Ernesto Doñas per accogliere e introdurre il pubblico agli spettacoli. Non mancano poi gli eventi Donizetti Educational, con lo spettacolo di burattini di Daniele Cortesi, Gaetano Gioppino e l’Elisir d’amore, riservato ai più piccoli (Ridotto Gavazzeni del Teatro Donizetti, 23 e 24 novembre), e l’adattamento dell’Elisir d’amore destinato alle scuole, con la regia di Antonio Vergamini e la direzione di Alessandro Bares (Teatro Sociale, 1, 2 e 3 dicembre). Completa la programmazione del Donizetti Opera 2021 il canale video Donizetti OpenTube sviluppato dalla Donizetti web TV nata durante la situazione d’emergenza dell’anno scorso. Accanto alle dirette delle opere in cartellone (26, 27, 28 novembre con abbonamento), saranno proposti vari contenuti, tra cui il formato molto apprezzato lo scorso anno, “Citofonare Gaetano” con Diego Passoni, Cristina Bugatty, Francesco Micheli, Alberto Mattioli e altri ospiti che raccontano gli spettacoli del festival (in diretta anche Facebook). Un’occasione dei 25 anni dalla scomparsa nel 1996, il festival Donizetti Opera ricorda Gianandrea Gavazzeni, direttore d’orchestra e intellettuale bergamasco al quale si deve la creazione di un centro studi donizettiani e la riscoperta nel Novecento di alcuni capolavori del compositore. Alberto Mattioli ne parlerà in una serie di interviste con Riccardo Frizza,Paolo Fabbri, Francesco Micheli e con Alex Esposito. – Nell’immagine, ritratto di Gaetano Donizetti di Francesco Coghetti (Bergamo 1802 – Roma 1875); in basso, un momento delle prove de ‘La fille du régiment’