Al Teatro Costanzi di Roma dopo un’assenza di oltre 30 anni torna in scena I puritani, l’ultima opera composta da Vincenzo Bellini. Il nuovo allestimento, in cartellone dal 19 al 30 aprile 2022, è firmato da Andrea De Rosa per la regia, con le scene di Nicolas Bovey, i costumi di Mariano Tufano e le luci di Pasquale Mari. Sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma salirà Roberto Abbado, maestro del Coro Roberto Gabbiani. Eccezionale il cast vocale, che vede protagonisti John Osborn nel ruolo di Lord Arturo Talbo, in alternanza con Francesco Demuro (26, 28, 30 aprile), Jessica Pratt nelle vesti di Lady Elvira Valton, Franco Vassallo nei panni di Sir Riccardo Forth, Nicola Ulivieri, Sir Giorgio Valton, e Roberto Lorenzi, Lord Gualtiero Valton. I ruoli di Sir Bruno Roberton ed Enrichetta di Francia saranno ricoperti da Rodrigo Ortiz e Irene Savignano del progetto “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma. La prima rappresentazione, il 19 aprile alle ore 20, sarà trasmessa in diretta da Rai Radio3. Le recite successive sono in programma nei giorni 21, 24, 26, 28 e 30 aprile 2022. I puritani, scritta tra il 1834 e il 1835, durante il suo soggiorno parigino, è l’ultima opera di Vincenzo Bellini. Il libretto del conte bolognese Carlo Pepoli venne tratto dal dramma storico Têtes rondes et Cavaliers di Jacques-François Ancelot e Joseph Xavier Boniface, che aveva debuttato al Théatre National du Vaudville nel settembre 1833. La prima assoluta de I puritani ebbe luogo a Parigi al Théâtre des Italien il 24 gennaio 1835, otto mesi prima della prematura scomparsa del compositore, che morì, non ancora 34enne, il 23 settembre dello stesso anno. L’accoglienza del lavoro, con un cast di celebrità era stata trionfale: nei ruoli principali cantarono Giulia Grisi (Elvira), Giovanni Battista Rubini (Arturo Talbo), Antonio Tamburini (Riccardo Forth), Luigi Lablache (Giorgio Valton). La vicenda de I puritani si svolge in Inghilterra intorno al 1650, al tempo della guerra civile fra i Puritani, seguaci di Cromwell, e gli Stuart, fedeli al Re Carlo I. L’ardua e contrastata passione tra Elvira, figlia del generale dei Puritani, e Arturo, cavaliere degli Stuart, ostacolata dalla gelosia dell’antagonista Riccardo, conduce la giovane alla follia, immersa nei ricordi del suo passato felice, fino al tanto desiderato ritorno dell’amato che, condannato a morte, si salverà all’ultimo momento graziato da un’amnistia generale. L’estremo capolavoro di Bellini mancava dalle scene dell’Opera di Roma dal 1990, e torna dopo il successo dell’esecuzione in forma di concerto il 23 gennaio 2021, trasmesso in streaming gratuito su operaroma.tv durante la pandemia, con il medesimo cast del nuovo allestimento ad eccezione del ruolo di Lord Arturo Talbo, all’epoca interpretato da Lawrence Brownlee. Come per quell’occasione, il Maestro Roberto Abbado guida l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma nella versione integrale, con i tagli decisi dal compositore stesso prima del debutto assoluto. “Sono molto felice di dirigere questo sublime lavoro di Bellini, ingiustamente poco rappresentato oggi – ha sottolineato Roberto Abbado –: richiede cantanti eccezionali e il ruolo dell’orchestra è molto sviluppato. Se c’è un’opera dove la musica si fa teatro questa è I puritani. Non ci sono grandi accadimenti ma la musica di Bellini, divina, rende credibile, unifica e dà un senso al tutto, è di grande potenza. La guerra, quella civile inglese, c’è nella drammaturgia e si sente nella musica”. “Quando abbiamo cominciato le prove – racconta il regista Andrea De Rosa – quasi contemporaneamente è iniziata l’invasione dell’Ucraina. Ho sentito il bisogno di portare qualcosa di questa grande tragedia in un’opera in cui la guerra c’è anche se, nel libretto, è sullo sfondo. L’ho restituita attraverso l’ossessione che rivive Elvira ogni volta che si sentono i corni nell’orchestra, i corni di guerra appunto, è spaventata, si tappa le orecchie, come sicuramente succede quando risuonano le sirene antiaeree nei luoghi di conflitto. In primo piano c’è invece il trauma grandissimo della protagonista che pensa di essere stata abbandonata dal suo amante il giorno delle nozze. Da qui emerge l’episodio centrale dell’opera: la follia. Elvira perde completamente di vista la realtà. Non vede e non riconosce più quello che ha davanti. Ho interpretato e messo in scena questa follia attraverso una forma di cecità della protagonista”. * (Immagine in alto, Jessica Pratt, I puritani, foto Fabrizio Sansoni Opera di Roma 2022; in basso. Vincenzo Bellini, ritratto di Roberto Focosi, Archivio Storico Ricordi)