Un luogo molto suggestivo e non a tutti noto è il Sacro Monte di Varese, parte del sito seriale Unesco Sacri Monti del Piemonte e Lombardia istituito nel 2003. Nel Santuario di Santa Maria del Monte, antico luogo di fede che costituisce il fulcro del complesso, il 6 gennaio 2022 (ore 18) si terrà il tradizionale Concerto dell’Epifania, quest’anno dedicato alle musiche di Georg Friedrich Händel. Ad animare il concerto sarà l’Orchestra Sacro Monte di Varese, diretta dal Maestro Giovanni Conti, con la partecipazione del soprano Francesca Lombardi Mazzulli e del Maestro Nicola Bisotti all’organo. Costituita nel 2016, l’Orchestra Sacro Monte di Varese è formata da musicisti dell’area varesina e milanese attivi nelle orchestre lombarde e nell’insegnamento. L’obiettivo di essere un riferimento per il territorio si è concretizzato nei numerosi concerti tenuti a Varese e provincia, a Milano e in Svizzera. Francesca Lombardi Mazzulli, dopo i diplomi conseguiti al Conservatorio Verdi di Milano, e al Conservatorio Frescobaldi di Ferrara sotto la guida di Mirella Freni, ha proseguito gli studi con Luciano Pavarotti, A. Molinari e Sonia Prina. Si perfeziona attualmente con Fernando Opa e Vivica Genaux. Lo spiccato interesse verso il teatro musicale barocco l’ha vista impegnata in più di una ripresa in tempi moderni di opere fino a ora dimenticate e in prime mondiali. ** I Sacri Monti in Piemonte e Lombardia Patrimonio Unesco I Sacri Monti sono complessi architettonici devozionali, edificati sulla sommità di un colle e articolati in una sequenza di cappelle al cui interno sono rappresentate, con pitture e sculture a grandezza naturale e fisionomie di grande realismo, le storie di Cristo, della Madonna, dei Santi o i Misteri del Rosario. La storia di questi siti inizia alla fine del Quattrocento con la fondazione del Sacro Monte di Varallo, dove il frate francescano Bernardino Caimi riprodusse i luoghi emblematici della Terra santa, in un epoca in cui i pellegrinaggi a causa dell’espansione turca diventavano sempre più rischiosi. Al progetto settant’anni più tardi si interessò anche S. Carlo Borromeo, che diede nuovo impulso all’opera. Durante la Controriforma, questo ‘modello comunicativo’ divenne un efficace strumento per raccontare ai fedeli la storia sacra in modo coinvolgente ed evocativo, e per canalizzare e disciplinare la devozione popolare. Al successo contribuirono in modo determinante con le loro realizzazioni architettoniche, pittoriche e scultoree, molti artisti di primo piano del panorama culturale piemontese e lombardo. La fama del Sacro Monte di Varallo ispirò la creazione di numerosi altri santuari simili nelle Alpi occidentali. Sono nove quelli iscritti nel sito seriale Unesco, sette in Piemonte (Varallo, Orta, Crea, Oropa, Belmonte, Ghiffa, Domodossola) e due in Lombardia (Varese e Ossuccio). Il Sacro Monte di Varese è costituito da quattordici cappelle dedicate ai misteri del Rosario. Scandiscono un cammino di oltre due chilometri, fino a raggiungere il santuario di Santa Maria del Monte, luogo di pellegrinaggio sin dal Medioevo, che funge da quindicesima cappella. Ciascuna cappella, decorata da affreschi che fanno da sfondo alle scene, contiene gruppi di sculture in terracotta policroma a grandezza naturale, realistici nei dettagli, che rappresentano i diversi episodi sacri quasi in una sorta di tableaux vivants, immergendo il visitatore nella narrazione e rendendolo partecipe del dramma sacro. La Via Sacra fu edificata fra il 1604 e il 1698 per rinnovare e arricchire la sacralità del preesistente santuario mariano, per iniziativa del padre cappuccino Giovanni Battista Aguggiari, che dispose la costruzione delle cappelle dedicate ai Misteri del Rosario. L’architetto Giuseppe Bernascone detto “Il Mancino” ne curò l’intera progettazione (cappelle, archi, fontane e viali) conferendo al complesso quel carattere di uniformità monumentale che lo contraddistingue. Al Sacro Monte di Varese lavorarono importanti artisti lombardi, tra cui Morazzone, Francesco Silva, i Lampugnani e altri. Nel 1983 Renato Guttuso dipinse sulla parete esterna della cappella della Natività una versione contemporanea della Fuga in Egitto. (In alto, il Santuario Santa Maria del Monte, in basso un dettaglio della V Cappella dedicata alla Disputa di Gesù coi dottori)