Mefistofele di Arrigo Boito, capolavoro della Scapigliatura musicale, andrà in scena al Teatro Lirico di Cagliari in un nuovo allestimento, al debutto venerdì 17 novembre 2023 (20.30); settimo appuntamento della Stagione lirica e di balletto 2023, lo spettacolo sarà in cartellone fino al 26 novembre con otto recite complessive, oltre a due rappresentazioni per le scuole. Con la messinscena del Mefistofele la Fondazione lirica cagliaritana prosegue un filone particolarmente interessante della propria programmazione, la riscoperta di rarità musicali e la riproposta di titoli oggi meno rappresentati. Tra questi appunto il capolavoro di Boito, che nel secolo scorso godette di grande popolarità e che ora, insieme alla figura del suo autore, merita una giusta riscoperta. Arrigo Boito (Padova 1842 – Milano 1918), più noto come letterato e soprattutto librettista (suoi i libretti dell’Otello e Falstaff di Verdi, della Gioconda di Ponchielli ma anche dell’Amleto di Franco Faccio), firmò soltanto due opere in veste di compositore: l’altra, Nerone, è il titolo inaugurale della Stagione 2024 del Lirico, al via il 9 febbraio. Un dittico straordinario, che al pubblico non solo cagliaritano offre un’ eccezionale occasione per ascoltare nell’arco di pochi mesi entrambe le opere, il grandioso dramma musicale ‘scapigliato’, di matrice letteraria, e il monumentale affresco storico dai tratti spiccatamente decadentistici. Del Mefistofele, dichiaratamente ispirato al Faust di Goethe, Boito scrisse sia la musica che il libretto, nell’intento di creare un’opera d’arte «totale», risultato della perfetta fusione tra le «arti sorelle». Provocatoriamente distante dall’orizzonte di attesa del pubblico, il melodramma alla prima rappresentazione assoluta, il 5 marzo 1868 alla Scala di Milano, subì un clamoroso fiasco. Boito decise allora di rimaneggiare l’opera, allontanandosi dal modello di Goethe e guardando piuttosto all’esempio verdiano. Ridotta la durata e trasposto per tenore il ruolo di Faust scritto originariamente per baritono, Boito ripropose questa seconda versione completamente diversa del Mefistofele il 4 ottobre 1875 al Teatro Comunale di Bologna, ottenendo un buon successo. Il giovane poeta si era così reinserito nel solco di quella tradizione operistica che egli stesso aveva cercato di infrangere e rinnovare. A Cagliari il Mefistofele mancava da oltre sessant’anni: l’ultima edizione risale infatti all’agosto del 1961 quando andò in scena all’Anfiteatro Romano. Palpabile dunque l’attesa la nuova produzione del Teatro Lirico di Cagliari, affidata al regista spagnolo Juan Guillermo Nova, che firma anche scene e video, e che torna dopo i successi ottenuti con La campana sommersa (2016), Rigoletto (2018) e Tosca (2019). I costumi sono di Cristina Aceti, le luci di Jean Paul Carradori, i video di Giuseppe Cangemi, la coreografia di Michele Cosentino e i movimenti scenici di Daniela Zedda. A dirigere Orchestra e Coro del Lirico e il Coro di voci bianche del Conservatorio di Cagliari ritorna, dopo il successo di Pagliacci del febbraio 2020, interrotto a causa dell’inizio della pandemia, il maestro Lü Jia, direttore artistico e musicale del National Centre for the Performing Arts di Pechino. Nei tre ruoli principali saranno protagonisti sul palco Rafał Siwek che si alterna con Peter Martinčič nei panni di Mefistofele, Marco Berti in staffetta con Antonello Palombi nella parte di Faust, Latonia Moore e Marta Mari che condivideranno il ruolo di Margherita. Il maestro del Coro è Giovanni Andreoli, mentre il Coro di voci bianche è guidato da Francesco Marceddu.