Tan Dun e il Water Concerto
La musica di Tan Dun coniuga la tradizione sciamanica cinese con l’avanguardia occidentale, unisce l’interesse per il passato e la storia all’innovazione e allo sguardo rivolto al futuro. Tiene insieme l’introspezione e la spettacolarità, trovando un proprio specifico linguaggio capace di parlare ad ampie fasce di pubblico nel contesto di una Qcomunicazione culturale globalizzata.
Un tema molto attuale e molto sentito nei suoi lavori è l’attenzione alla natura e alla salvaguardia dell’ambiente, spesso presente nelle sue partiture. Ne fa una istanza centrale nella sua musica organica, in simbiosi con l’ambiente, nella quale elementi naturali come acqua, pietre, oggetti di carta e di ceramica con i loro suoni naturali interagiscono con i tradizionali strumenti dell’orchestra. Esplora così ambiti sonori nuovi, come ad esempio nelle sue celebri composizioni che ruotano attorno all’elemento acquatico, il Water Concerto per percussioni d’acqua e orchestra del 1998, commissionato dalla Filarmonica di New York per Kurt Masur, la Water Music che ne costituisce un estratto proposto come pezzo a sé stante, e la Water Passion After St. Matthew.

Per il Water Concerto (1998), che si basa sulla sintesi tra cultura orientale e occidentale, Tan Dun insieme all’orchestra utilizza una serie di vasche piene d’acqua. Riproducendo i suoni della natura, li unisce a quelli degli strumenti occidentali, ricavandone un solo colore. Nell’esecuzione del concerto, rivestono particolare importanza anche gli aspetti teatrali e scenografici, dai movimenti dei singoli interpreti sul palco alle disposizioni delle luci.

Così l’artista presenta questo fascinoso lavoro, diventato un punto di riferimento nell’ambito della musica contemporanea: “Cos’è l’acqua? A volte senti che l’acqua è la voce della nascita o della rinascita. Ma ora sento che l’acqua è come le lacrime, le lacrime della natura. Ogni volta che viaggio mi rendo conto che è molto difficile trovare acqua pulita. Quasi ovunque c’è l’inquinamento. Quindi mi rende difficile cantare con la mia musica … I miei primi anni di vita, il vivere a contatto con l’acqua, divertirmi con l’acqua e fare risuonare la musica rituale attraverso l’acqua, sono diventati per me una grande fonte d’ispirazione. In qualche modo ora passo molto del mio tempo a ricomporre questo tipo di memoria … a ricomporre questo tipo di esperienza, con un nuovo metodo. Nello Hunan (n.d.r. la provincia cinese in cui il compositore è nato) l’acqua era un elemento quotidiana della nostra vita. Ogni giorno lavavamo tutto con l’acqua del fiume. Tutte le donne anziane, andavano sempre al fiume a fare il bucato, facendo un bel suono, molto ritmico. Così trasferisco quei ricordi di bellissimi suoni del bucato e suoni del nuoto, suoni di schiocchi del corpo, suoni dell’acqua che danza, dell’acqua che invita, nelle mie orchestrazioni.“
Water Concerto for Water Percussion and Orchestra (1998; prima esecuzione New York 1999, prima italiana Roma 2007, Accademia Nazionale di Santa Cecilia)

Tratto dal Water Concerto for Water Percussion and Orchestra, Water Music è un brano a sé, di grande impatto per il modo in cui il compositore ha riunito e concentrato tutti gli elementi del suo concerto in un unico brano. Un pezzo ‘vivo’ in quanto work in progress, dove il solista improvvisa liberamente, senza mai ripetere la stessa cosa due volte, riflettendo le esperienze musicali che Tan Dun ha conosciuto da ragazzo nel rituale taoista. PerPer Tan Dun, l’acqua è una metafora, e un simbolo di rinnovamento, ri-creazione e risurrezione, e l’uso di strumenti acquatici è inteso come metafisica musicale.