Dopo il Concerto per il Nuovo Anno che ha dato il benvenuto al 2023 con grande successo di pubblico nei diversi teatri della regione, la FORM– Orchestra Filarmonica Marchigiana, “la colonna sonora delle Marche” vara la Stagione Sinfonica 2023: una nutrita rassegna che si svolgerà in tre tappe, a Macerata (Teatro Lauro Rossi, 24 gennaio – 9 maggio), Jesi (Teatro Pergolesi, 20.01 – 6.05.) e Fabriano (Teatro Gentile 21.01. – 05.05). Pregevole e vario il cartellone che spazia dal Classicismo al Novecento agli autori contemporanei, e vede la partecipazione di grandi interpreti di livello internazionale e di giovani talenti di straordinaria bravura. Sette i concerti previsti a Jesi (realizzati in collaborazione con la Fondazione Pergolesi Spontini e con l’Amministrazione Comunale), sei a Fabriano (in collaborazione con il Comune), cinque a Macerata (in collaborazione con il Consorzio Marche Spettacolo e la Città di Macerata), ai quali si aggiunge, in ciascuna delle tre località, un family concert fuori abbonamento. Per il concerto di apertura, intitolato Vecchio mondo, Mondo nuovo, salirà sul podio della FORM Gérard Korsten, musicista di fama internazionale ospite in tutto il mondo di Istituzioni e Teatri di grande prestigio, con la Sinfonia “Dal Nuovo Mondo” di Dvořák preceduta da splendide composizioni per violoncello e orchestra di Čajkovskij interpretate da Ettore Pagano, giovane violoncellista di eccezionale talento che si è già fatto apprezzare in tutta Italia, in particolare dopo la vittoria al Concorso Katchaturian 2022. In programma il 20 gennaio a Jesi, il 21 a Fabriano, il 24 a Macerata. A seguire, il Family Concert (fuori abbonamento) pensato per i più piccoli e per le famiglie, incentrato su Pierino e il Lupo di Prokof’ev e diretto da Aram Khacheh. – Jesi 4 febbraio, Macerata 5 febbraio, Fabriano 25 febbraio. Sarà poi la volta di Giuseppe Albanese, pianista tra più richiesti della sua generazione, che proporrà Il mio Mozart: due splendidi Concerti per pianoforte, il n. 18 e il n. 21, inframezzati dalla Fantasia in do minore; la concertazione è affidata al primo violino dell’Orchestra, Alessandro Cervo. Il 15 febbraio a Jesi, il 16 a Macerata, il 17 a Fabriano. È dedicato a Richard Strauss e Beethoven il concerto successivo: l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, diretta da Manlio Benzi con il quale la FORM collabora da molti anni, interpreta le Metamorfosi di Strauss e la Sinfonia n. 3 “Eroica” di Beethoven. Il 3 marzo a Jesi, il 5 marzo a Fabriano, il 7 marzo a Macerata. Si prosegue ancora con Beethoven, con l’Ottava Sinfonia preceduta dal Primo Concerto per violoncello e orchestra di Šostakovič. Solista e direttore è Luigi Piovano, primo violoncello dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e solista ospite della Tokyo Philarmonic Orchestra e della Seoul Philarmonic Orchestra. Il 19 marzo a Fabriano e il 21 marzo a Jesi. Il concerto successivo, Suono Italiano, vede il giovane direttore Diego Ceretta sul podio della FORM, affiancato dal chitarrista Eugenio della Chiara, per un viaggio che parte dal Notturno di Martucci e, attraverso il Concerto per chitarra e orchestra di Castelnuovo-Tedesco, giunge al Pulcinella di Stravinskij. Il 31 marzo a Jesi e il 2 aprile a Fabriano. La giovane violinista georgiana-turca, Veriko Tchumburidze, vincitrice a soli 20 anni del prestigioso Concorso Wieniawski, è la protagonista di Brahms-Beethoven, eseguendo il Concerto per violino e orchestra del compositore amburghese; a completare il programma la Sinfonia n. 2 di Beethoven, con la direzione di Giuseppe Montesano. Il 14 aprile a Macerata e il 15 aprile a Jesi. Il Concerto di chiusura della stagione è invece tutto dedicato al musical, con la direzione di Romolo Gessi, principale direttore ospite dell’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta e direttore musicale dell’Orchestra da camera del Friuli Venezia Giulia. In programma brani di Gershwin, Bernstein, Porter, Lloyd- Webber, Kern e altri, il 5 maggio a Fabriano, il 6 maggio a Jesi, e il 9 maggio a Macerata. Dunque un percorso circolare che parte dal nuovo mondo per ritornare al continente americano con il concerto di chiusura dopo un affascinante tour fra le varie e diversificate aree culturali del vecchio continente.