Questa storia ha portato alla costruzione di un numero elevatissimo di edifici teatrali, dai primi greci e romani ai teatri d’opera “all’italiana” fino ad arrivare alle sale moderne. Oggi se ne contano circa 1.200, questo numero comprende i teatri italiani attivi in età moderna, sia d’opera che di prosa, esclusi i siti archeologici come i teatri greci e romani.
Tra questi ci sono delle singolarità, vediamo quali.
Il più grande: il Teatro Massimo di Palermo
Il più grande edificio teatrale lirico d’Italia è il Teatro Massimo di Palermo: con i suoi 7.730 metri quadrati, è anche uno dei più grandi teatri d’Europa. All’epoca dell’inaugurazione poteva contenere circa 3.000 spettatori, oggi per ragioni di sicurezza ridotti a 1.300.
La monumentale costruzione, iniziata nel 1875 e portata a conclusione soltanto oltre 20 anni dopo, è opera degli architetti Giovan Battista Filippo Basile e del figlio Ernesto, quest’ultimo celebre architetto liberty e autore del cosiddetto ‘Transatlantico’ di Montecitorio. L’inaugurazione avvenne il 16 maggio 1897 con il Falstaff di Giuseppe Verdi.

Il più piccolo: il Teatro della Concordia di Monte Castello di Vibio (PG)
Il Teatro della Concordia, con i suoi 99 posti, viene definito con uno slogan il più piccolo teatro del mondo.
In effetti, pur esistendo altri teatri e sale private con un minor numero di posti, il Concordia di Monte Castello è il più piccolo teatro all’italiana esistente, quasi una riproduzione in miniatura dei grandi teatri italiani ed europei.
Inaugurato nel 1808, il teatro fu costruito per volere di nove benestanti famiglie locali: “venne costruito piccolo, a misura del suo paese” come si può leggere nei documenti dell’epoca, ma non per questo meno funzionale ai suoi scopi, poiché come giustamente sottolinearono i mecenati, “la civiltà non si misura a metri quadri e cubature”.
Il più antico: il Teatro San Carlo di Napoli
Il teatro d’opera più antico non solo d’Italia, ma d’Europa e del mondo tutt’ora in attività, è il San Carlo di Napoli.
Inaugurato nel 1737 per volere del re Carlo di Borbone, è uno dei teatri più belli e prestigiosi al mondo. La sua costruzione precede di 41 anni quella della Scala di Milano e di 55 anni il Teatro La Fenice di Venezia.
In origine poteva ospitare oltre 3.000 spettatori, poi ridotti a 1.300 in seguito alle normative sulla sicurezza. Conta una vasta platea, cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo, l’ampio palco reale e il loggione; il grandioso palcoscenico misura 34 × 33 m. Date le sue dimensioni, struttura e antichità, il San Carlo è stato un modello per i successivi teatri d’Europa.
L’UNESCO l’ha inserito tra i monumenti considerati Patrimonio dell’Umanità
Il più recente: l’Auditorium Oscar Niemayer di Ravello
Ravello, celebre località della costiera Amalfitana nota per le sue bellezze naturalistiche e artistiche, è anche sede di un prestigioso festival musicale estivo. Per ampliarne le attività, negli anni 2008 – 2010 venne edificato il nuovo auditorium progettato dall’architetto brasiliano Oscar Niemeyer. Per il concerto di inaugurazione si sono esibiti Lucio Dalla, l’Escola do Teatro Bolshoi no Brasil, il coro del teatro San Carlo di Napoli, il sassofonista Nicola Alesini e il violinista Salvatore Accardo.
La costruzione tuttavia resta controversa: considerata un abuso edilizio dai suoi detrattori, vista invece come una conchiglia adagiata sul mare, integrata nel paesaggio, per i suoi fautori.
Il più piccolo teatro dove è stata rappresentata l’Aida: Teatro Giuseppe Verdi di Busseto (PR)
L’Aida, la più popolare delle opere di Verdi, evoca subito le monumentali messe in scena dell’Arena di Verona, di cui costituisce un emblema. Ma in occasione del centenario della morte di Giuseppe Verdi nel 2001, si decise di affrontare una sfida: presentare l’Aida a Busseto, borgo natale del compositore, nel minuscolo teatro a lui intitolato, dotato di soli 307 posti e con un boccascena che non supera i dieci metri . . .
Sfida ampiamente vinta da Franco Zeffirelli, che ottenne grande successo con la sua accorta e inventiva regia.
In quanto al teatro, ricostruito tra il 1856 e il 1868 sul luogo di un edificio più antico, Verdi pur avendo offerto la notevole somma di £. 10.000 per la sua costruzione e pur possedendovi un palco, non intervenne alla solenne inaugurazione in suo onore il 15 agosto 1868, e si guardò bene dal mettervi piede in seguito. Il Maestro infatti era contrario alla costruzione del nuovo teatro, ritenendolo “di troppa spesa e inutile nell’avvenire”.