Rodolfo Lipizer (Gorizia, 16 gennaio 1895 – 8 giugno 1974), violinista, didatta, compositore, direttore d’orchestra italiano. Discendente da una famiglia goriziana di antiche tradizioni musicali. Il bisnonno materno, Antonio Pelizon (1763-1850), capostipite della liuteria goriziana, fu un eccellente liutaio “i cui violini risalgono alla scuola dell’Amati pur essendo originali, vere e proprie opere d’arte” (W.F. von Lütgendorff, H. Keller, Francoforte, 1904; trad. it. R.M. Cossar). Dopo aver acquisito la maturità presso la k.k. Staatsoberreaschule di Gorizia e gli insegnamenti violinistici di base dai maestri A. Lucarini e E. Bovi presso la Scuola di Musica di Gorizia (succursale del Conservatorio di Trieste), ebbe la fortuna e il merito di poter ampliare le proprie conoscenze musicali a Vienna, in quella fucina di talenti che fu la capitale imperiale asburgica. Negli anni 1914-1915 frequentò la Staatliche Hochschule für Musik di Vienna, dapprima nella classe di violino del prof. Hugo von Steiner, viola del celebre Rosè-Quaartet, e successivamente in quella del prof. Gottfried Feist, allievo di Otakar Ševčik. Nel semestre invernale 1916-1917 e nel semestre estivo 1918 seguì all’Università di Vienna i corsi della Facoltà di filosofia e scienze musicali di Guido Adler, uno dei fondatori della grande musicologia austriaca di tipo storicistico, e di Egon Wellesz, allievo prediletto di Arnold Schönberg. Concluse gli studi musicali con il massimo dei voti. Rientrato a Gorizia, divenuta italiana nel 1918 dopo la Prima Guerra mondiale, nel 1920 dovette rifare per il riconoscimento legale il diploma di violino al Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Nel 1921 ritornò a Vienna per frequentare all’Academie für Musik und darstellende Kunst i corsi di perfezionamento di violino e composizione tenuti da J. Rudolf Marx ed Eusebius Mandiczewski, amico di Johannes Brahms, e di direzione di Franz Schalk, allievo di Bruckner. Intraprese quindi la carriera violinistica sia come solista sia in formazioni cameristiche. Nel 1924 fondò la società degli “Amici della Musica” , dove organizzò e diresse 17 concerti. Nel 1927 vinse il concorso a direttore stabile dell’Orchestra Sinfonica di Abbazia, dove diresse 28 concerti. Dal 1930 al 1961 fu direttore dell’Istituto Comunale di Musica, fu organizzatore del “Sabati musicali” e fondatore dell’Orchestra Sinfonica di Gorizia, che diresse avvalendosi della collaborazione di celebri solisti: Pina Carminelli, Gioconda De Vito, Albertina Ferrari, Carlo Vidusso, Aldo Priano, Nino Rossi, Jan Kubelik, Marcel Tyberg, Ornella Orlandini, Alessandro Costantinides, Giannino Carpi, Silvano Massoni, Ezio Dal Pino, Ludwig Hölscher e altri ancora. Fu presidente per tredici anni consecutivi (fino alla morte) del Concorso Internazionale di canto corale “C.A. Seghizzi” di Gorizia e di altri vari concorsi, nonché fiduciario del Sindacato Nazionale Musicisti e dell’Accademia di Musica contemporanea. Si dedicò con particolare passione all’insegnamento e alla didattica, ricercando e attuando soluzioni valide, più moderne ed efficaci, per i problemi tecnici e interpretativi del violino. Alla sua formazione artistica, derivata dalle scuole italiana e viennese, seppe unire l’innato genio creativo e i frutti della sua esperienza gli permisero di comporre fondamentali opere didattiche per il violino “la cui consistenza tecnica va al di là dei capiscuola Otakar Ševčík e Carl Flesch” e “rivestono un autentico valore musicale, testimonianza della sua completezza artistica” (von Horn A., Violinpädagogik, Würzburg, 1974).